Il Consiglio
dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Ministro delle Imprese e del
Made in Italy, Adolfo Urso, il primo disegno di Legge annuale sulle PMI, che
introduce misure strategiche per rafforzare le micro, piccole e medie imprese
italiane, incentivando l’aggregazione, l’innovazione del sistema produttivo e
l’accesso al credito. È stato lo stesso Ministro Urso ad annunciare la riunione
poco prima che si svolgesse, in occasione dell’inaugurazione della 107ᵅ
edizione di Pitti Immagine Uomo alla quale, proprio per questo, è intervenuto
in video collegamento, anziché in presenza come precedentemente annunciato,
anticipando gli aspetti più rilevanti del provvedimento a sostegno delle
imprese del settore Moda, in risposta alle serie difficoltà che sta
attraversando.
Tra i principali
interventi spiccano i “Mini Contratti di Sviluppo”, le Centrali consortili per
coordinare le filiere produttive e i nuovi incentivi fiscali per le reti
d’impresa. Vengono promossi il ricambio generazionale con assunzioni agevolate
di giovani, la tutela della concorrenza con norme contro le false recensioni
online e il riordino della disciplina dei Confidi per semplificare l’accesso al
credito.
“Una svolta per
la politica industriale del nostro Paese, che valorizza il ruolo delle piccole
e medie imprese, cuore pulsante dell'economia nazionale e dell'identità
produttiva del Made in Italy, attraverso un sistema normativo mirato
all’innovazione, alla competitività e alla crescita", ha dichiarato il Ministro.
Il ddl rappresenta la prima attuazione dell'art. 18 della Legge 180 del 2011,
che aveva previsto l'adozione di una legge annuale per la tutela e lo sviluppo
delle micro, piccole e medie imprese, "impegno disatteso da tutti i
governi che ci hanno preceduto e che noi intendiamo rispettare puntualmente
ogni anno, come stiamo facendo per la legge annuale sulla concorrenza, secondo
una chiara visione strategica".
Nel dettaglio,
vengono introdotte misure per incentivare forme di aggregazione tra imprese del
settore Moda, per consentire alle Pmi del comparto di unire le forze e
affrontare con maggiore efficacia le sfide del mercato globale, incrementando
la capacità di investimento, di innovazione e la propria presenza sui mercati
internazionali. A questo scopo sono destinati alle filiere del comparto Moda
fino a 100 milioni di euro per i “Mini Contratti di Sviluppo”, finalizzati a
sostenere programmi di investimento di importo non inferiore a 3 milioni di
euro e non superiore a 20 milioni.
Il disegno di
legge introduce inoltre le "Centrali consortili," nuovi enti
giuridici che fungono da strutture di indirizzo e coordinamento per le micro,
piccole e medie imprese già organizzate in consorzi di filiera. Questi enti
mirano a rafforzare la competitività e l'innovazione delle imprese attraverso
modelli di cooperazione efficienti e solidali. Il Ministero delle Imprese e del
Made in Italy esercita la vigilanza esclusiva per garantire il rispetto delle
finalità mutualistiche. La norma delega il Governo a disciplinare il
funzionamento e la vigilanza delle Centrali consortili entro 12 mesi.
Per favorire
l’accesso al credito delle micro, piccole e media imprese, il disegno di legge
attribuisce al Governo una delega per il riordino normativo della disciplina
dei Confidi, a oltre vent’anni dall’emanazione della legge in materia.
L’obiettivo dell’intervento è semplificare e riorganizzare le regole che
disciplinano questo strumento, attraverso la revisione dei requisiti di
iscrizione all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB),
l’ampliamento delle attività consentite, la promozione di processi di
aggregazione tramite agevolazioni normative e l’estensione delle possibilità
operative per i Confidi iscritti. Sono inoltre previste misure per ridurre i
costi di istruttoria nella valutazione del merito creditizio delle imprese e interventi
volti a favorire l’integrazione tra consorzi, consentendo loro di partecipare
ad altri enti senza modificare il proprio oggetto sociale.
Sono inoltre
introdotti incentivi fiscali per le imprese che aderiscono a un contratto di
“rete soggetto”, consentendo la sospensione d’imposta sulla quota di utili
destinata a investimenti previsti dal programma comune di rete. L’agevolazione,
finanziata fino a 45 milioni di euro dal 2027 al 2029, riguarda gli utili
realizzati tra il 2026 e il 2028, destinati al fondo patrimoniale comune o al
patrimonio dedicato all'affare.
Al fine di
incrementare l’occupazione giovanile, il Ddl contiene una disposizione sulla
"staffetta generazionale" nelle imprese, che mira a liberare in
anticipo nuovi posti di lavoro mediante un sistema di pensionamento flessibile,
che consenta al lavoratore anziano una migliore conciliazione vita/lavoro e, al
contempo, attui il trasferimento delle competenze professionali a favore di
giovani lavoratori assunti in sua parziale sostituzione. Viene quindi
introdotto, per le imprese fino a 50 dipendenti, un sistema di trasferimento
generazionale con part-time incentivato per l'accompagnamento alla pensione e
assunzioni agevolate di giovani under 35, garantendo così il passaggio di
know-how. Il neoassunto potrà sostituire integralmente la posizione lavorativa del
lavoratore anziano, una volta cessato il rapporto di lavoro di quest’ultimo.
Per contrastare
il fenomeno delle false recensioni online nel mercato della ristorazione e del
turismo e per garantire una concorrenza leale ed equa, il Ddl interviene
prevedendo l’obbligo di verificare l’attendibilità della recensione,
assicurandosi che questa sia realmente scritta da un consumatore che abbia
effettivamente usufruito del servizio o acquistato il prodotto recensito. La
disposizione definisce che il consumatore potrà rilasciare una recensione
motivata entro 15 giorni dalla data di utilizzo del servizio. L’impresa
interessata potrà richiederne la cancellazione nel caso in cui il giudizio
risulti falso o ingannevole, o qualora il commento non dovesse più essere
attuale trascorsi i due anni dalla sua pubblicazione o in ragione dell’adozione
di misure idonee a superare le criticità che avevano dato origine al giudizio
espresso.
Infine, a
tredici anni dal primo “Startup Act”, il Ddl delega al Governo l’adozione di un
decreto legislativo per la redazione di un testo unico in materia di startup,
incubatori e Pmi innovative. L’obiettivo è coordinare le norme vigenti,
apportando modifiche per migliorarne la coerenza giuridica, logica e
funzionale, e abrogare espressamente le disposizioni obsolete o prive di
contenuto normativo. Viene consolidata la figura del Garante per questo
comparto di imprese e ampliati i suoi compiti, con lo scopo di promuovere la
cultura, la formazione e la crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione
tecnologica per massimizzarne la competitività.
Nella foto: Palazzo Chigi. Crediti: Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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