Un nuovo
studio, frutto della collaborazione tra Sapienza Università di Roma e
l’Università di Aarhus in Danimarca, ha adottato un approccio innovativo
nell’analisi delle basi neurobiologiche delle abilità musicali e ha dimostrato
che le differenze individuali dipendono da connessioni più o meno forti tra le
regioni frontali e parietali del cervello aventi un ruolo cruciale nella
memoria di lavoro.