La situazione
del panda gigante (Ailuropoda melanoleuca), simbolo iconico della conservazione
della biodiversità, è migliorata significativamente negli ultimi decenni,
afferma il WWF che ricorda il 16 marzo,
Giornata mondiale del Panda. Nel 2016, un importante traguardo è stato
raggiunto quando l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura
(IUCN) ha riclassificato nelle liste rosse il panda da "In pericolo"
a "Vulnerabile".

Crediti foto: © Vicki White.
Questo cambiamento riflette l'aumento della
popolazione, che gli studi più recenti stimano in circa 1.800 individui in
natura. L'areale del panda gigante, simbolo del WWF dalla sua nascita (1961) si
estende principalmente nelle foreste di bambù delle montagne della Cina
centrale, nelle province di Sichuan, Shaanxi e Gansu. La ripresa della
popolazione è il risultato di una serie di sforzi concertati, tra cui la
creazione di riserve naturali, il ripristino dell'habitat, programmi di
riproduzione in cattività e la lotta al bracconaggio.
Tuttavia, il
panda gigante rimane ancora vulnerabile e non è fuori pericolo.

Crediti foto: © Staffan Widstrand - Wild Wonders of China- WWF.
Le minacce
persistenti, spiega il WWF, includono la perdita e la frammentazione
dell'habitat: il panda è indissolubilmente legato alle foreste di bambù, suo
unico alimento e la frammentazione delle foreste causate dall’antropizzazione
diffusa rischia di compromettere gli scambi genetici tra popolazioni diverse;
il cambiamento climatico, che rischia di compromettere anche la produttività
dell’habitat del panda; la bassa diversità genetica, problema causato dalla
difficoltà di spostamento degli individui che restano spesso isolati nelle aree
dove sono nati, fenomeno che favorisce gli accoppiamenti tra consanguinei e
problemi legati ad una più bassa sopravvivenza dei nuovi nati. In futuro vi sono possibili effetti negativi
anche sulla fertilità.

Crediti foto: © Edward Mendel.
Inoltre, la costruzione di infrastrutture ed altre
attività umane continuano a rappresentare una minaccia che può provocare
mortalità diretta di questi animali. Per garantire la sopravvivenza a lungo
termine del panda gigante, è necessario dunque continuare a investire nella
protezione dell'habitat, rafforzare la collaborazione con le comunità locali,
in modo da combattere anche gli atti illegali di bracconaggio, e monitorare
attentamente i parametri biologici della popolazione (natalità, mortalità,
abbondanza e distribuzione delle popolazioni) per intervenire nelle aree più
critiche, sottolinea il WWF.

Crediti foto: © WWF - China.

Fulco Pratesi, Panda con Piccolo-Wolong, Acquerello. Crediti: WWF.
È fondamentale limitare anche la costruzione di
nuove infrastrutture nelle aree centrali per la conservazione dei panda.
Proprio nel 2024 un nuovo studio ha evidenziato come la ripresa di questa
specie sia legata anche ai successi di interventi che hanno migliorato negli
ultimi anni la connettività ecologica in alcune aree chiave. Lo studio sottolinea
come se si proseguirà a lavorare in questa direzione, il percorso di recupero
del panda sarà più semplice e si incrementeranno le probabilità che l'attuale
trend di recupero non si arresti. I risultati di questo studio aiuteranno anche
a guidare la futura gestione della conservazione del panda gigante, fornendo
importanti spunti su come mitigare le minacce critiche e su come lavorare
sinergicamente per salvare il simbolo della conservazione della biodiversità
sul nostro pianeta.
Crediti foto in primo piano: © Brad Josephs.
Video Panda. Crediti: WWF Italia Original
WW1184451
Original
WW1184568
Original
WW2109723
Original
WW2109736
Original
WW2109740
Copyright
2025 Aurora International Journal. Vietata la riproduzione anche parziale dei
presenti contenuti.