"L'operazione
antibracconaggio della Procura di Torre Annunziata e della Polizia
Metropolitana di Napoli è stata davvero straordinaria e la Lipu è fiera di
averla supportata in modo importante con i suoi volontari, che qui desidero
ringraziare di cuore. Fa impressione leggere della crudeltà e delle azioni
senza scrupoli dei protagonisti in negativo di questa vicenda, che non solo si
sono appropriati di un bene collettivo ma hanno anche esercitato grande
violenza sugli animali, per trarne profitto illegale”.
È quanto
dichiara – in una nota della Lipu - Alessandro Polinori, Presidente della
Lipu-BirdLife Italia, a proposito della vasta operazione condotta dalla Polizia
Metropolitana di Napoli, col supporto delle guardie venatorie e zoofile della
Lipu, su ordinanza cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Torre
Annunziata, e che ha portato un soggetto in carcere (custodia cautelare, un
altro ai domiciliari mentre per altri soggetti sono state applicate misure di
restrizione.
Cardellini
catturati, accecati o tenuti al buio, maltrattati e tenuti in condizioni
inaccettabili per farli cantare di più e lucrare sul prezzo esorbitante di
vendita. Sono 7 persone facenti parte di un’organizzazione criminale cui
vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla
cattura e al commercio illegali di fauna selvatica, con base a Poggiomarino
(Napoli) ma operante in tutto il territorio campano, dando inoltre esecuzione a
un decreto di perquisizione domiciliare nei confronti di oltre 40 persone delle
province di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino.
“Comportamenti
esecrabili, che meritano le adeguate sanzioni”, prosegue il presidente della
Lipu-BirdLife Italia. “Un grazie alla Procura di Torre Annunziata e alla
Polizia Metropolitana di Napoli per la determinazione e l’impegno volti
all'affermazione della legalità e alla salvaguardia della natura. È confortante
– ha concluso Polinori - sapere che alle sacche di illegalità ancora diffuse
faccia da contraltare la presenza attiva di istituzioni, forze dell'ordine e
società civile".

La liberazione di un cardellino. Crediti foto: Lipu.
Sono 270 fino
ad ora, ad operazione in corso, i cardellini sequestrati, 40 dei quali sono
stati liberati: per altri occorreranno cure presso strutture di recupero, per
altri ancora, accecati e maltrattati, il destino è vivere una vita in gabbia
per sempre.

Crediti foto: Lipu.
I cardellini –
spiega la Lipu - venivano catturati con le reti e trappole illegali dai
bracconieri, rivenduti e smistati ad altri acquirenti e intermediari, con
prezzi che arrivavano anche a 8mila euro ad esemplare. Le catture avvenivano
anche legando i cardellini con lo spago, permettendo loro un breve volo che
causava loro enormi sofferenze. I bracconieri, inoltre, non esitavano ad
uccidere anche rapaci, come i gheppi, che finivano nelle reti per errore, così
come uccidevano brutalmente i cardellini che, pur addestrati al canto, dopo
accecamento o violenze, non raggiungevano i risultati sperati.
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