“Un lungo e
proficuo colloquio”, ha definito il Ministro degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, quello avuto oggi alla Farnesina
con il suo omologo polacco Radosław Sikorsky: un
“caro amico, ci conosciamo da tantissimi anni”, ha specificato. Nel Punto
Stampa congiunto tenuto al termine dell’incontro, Tajani, dopo aver ricordato l’attività
politica di entrambi al Parlamento Europeo, ha descritto le relazioni tra
Italia e Polonia come “molto, molto positive”, facendo riferimento anche
all’incontro avuto in mattinata con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk.
“Oggi, per me - ha dichiarato è stata una giornata molto dedicata alla
Polonia”. Relativamente all’incontro con Sikorsky, per la prima volta in Italia
come Ministro degli Affari Esteri, “ci siamo soffermati su un tema che
preoccupa a lungo entrambi i nostri Paesi, quello dell’immigrazione - ha detto Tajani,
“delle iniziative che la Russia svolge per spingere i migranti irregolari dalla
Bielorussia verso la Polonia. Abbiamo detto che sappiamo che c’erano anche
iniziative della Wagner che dall’Africa spingeva migranti irregolari verso
l’Europa, o facilitava le immigrazioni irregolari. Consideriamo questa una priorità da affrontare
insieme”. Il tema dell’immigrazione è stato anche al centro della riunione
promossa dall’Italia che – ha ricordato il Ministro Tajani - si è tenuta nella
stessa giornata a Bruxelles, alla quale hanno partecipato molti primi ministri
tra i quali Giorgia Meloni e Donald Tusk. “C'è un lavoro comune sul tema
migratorio che deve essere affrontato a livello europeo”, ha dichiarato. Altro tema
dell’incontro tra i due ministri, la necessità di “aiutare l’Ucraina e
sostenerla da tutti i punti di vista”, e ha aggiunto: “abbiamo parlato anche della
prossima conferenza che organizzerà l'Italia nel 2025 e la Polonia nel 2026. Quindi
ci scambieremo le informazioni per lavorare insieme”. Sul tema della Presidenza
polacca dell'Unione Europea che inizierà a gennaio 2025 ha dichiarato: “Noi
contiamo molto sulla guida di una Paese amico per affrontare molti temi”.

Entrambi i Ministri si sono trovati in sinergia anche per quanto riguarda la lotta al cambiamento
climatico “che va fatta - ha precisato Tajani - ma siamo Paesi industriali,
quindi abbiamo entrambi una visione pragmatica. Per quanto riguarda
l'agricoltura e l'industria, che rappresentano l'economia reale, devono
comunque essere parte integrante di questa strategia”.
Una corrispondenza di vedute tra
Italia e Polonia è stata confermata anche sulle “grandi strategie. Abbiamo
parlato anche dei nostri rapporti economici. Quindi direi che è stata una
visita molto positiva per quanto ci riguarda, perché ci permette di lavorare
assieme a livello europeo e anche a livello bilaterale, avendo obiettivi comuni.
Il messaggio che noi dobbiamo dare al mondo - ha sottolineato - è che L'Europa
è unita e che i Paesi dell'Unione Europea lavorano insieme. Guai a dare l'idea
che siamo divisi, sia per quanto riguarda la vicenda ucraina, sia per quanto
riguarda tutte le altre vicende. Serve una politica anche di difesa. Questo è
molto importante”.
Sul tema della difesa
europea: “Lavoreremo insieme, ha affermato Tajani. “Siamo convinti che l'Europa,
da questo punto di vista, può e deve fare di più. Una difesa europea non è una
scelta contro la NATO, ma anzi per rafforzare la presenza europea all'interno della
NATO. Non è soltanto un accordo militare ma anche un accordo politico. Siamo entrambi
favorevoli all’adesione della Ucraina alla NATO e all’Unione Europea. Anche sui
Balcani occidentali ci siamo trovati d’accordo”. Il Ministro Tajani
ha quindi annunciato la Riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 che si
svolgerà a Pescara dal 22 al 24 ottobre. “Il G7 si aprirà con una conferenza
umanitaria dedicata al Medio Oriente. Ho voluto trasformare l'apertura del G7 Sviluppo
in una iniziativa per rinforzare l'azione umanitaria in Medio Oriente.
L'obiettivo è favorire l'accesso umanitario nella striscia di Gaza e affrontare
la situazione sanitaria in Libano. Il nostro Paese porterà l'esperienza di ‘Food
for Gaza’. Lavoriamo per fare in modo che G7 possa rappresentare una
piattaforma anche per ascoltare le voci delle parti sul terreno e cercare
percorsi per favorire il dialogo e la pace. Nei tre giorni del G7 di Pescara,
l'Italia sarà protagonista anche di azioni umanitarie in Libano e in Palestina”.
Ha quindi proseguito: “Ho informato il Ministro
degli Esteri polacco che lunedì sarò in Israele e Palestina. Anche su questo
abbiamo una visione comune: il diritto di Israele ad esistere; il diritto della
Palestina ad avere uno Stato, ma entrambi, Polonia e Italia crediamo che la
soluzione sia, per la stabilità in Medio Oriente, il mutuo riconoscimento di
due Stati che vivono in pace fra loro, lo Stato palestinese e lo Stato
israeliano”.
“Devo dire che
mi sento a Roma come se fossi a casa, non solo a causa di San Giovanni Paolo II
– ha dichiarato il Ministro degli Affari Esteri della Polonia Radosław Sikorsky all’inizio del suo intervento. “Entrambe le
nostre nazioni hanno lottato per la libertà nell'Ottocento e nel Novecento, e vorrei
che sapeste che l'Italia si trova inserita nel nostro inno nazionale”. Sui rapporti
tra i due Paesi ha dichiarato: “Vorremmo rinforzare le relazioni tra l'Italia e
la Polonia e gli eventi degli ultimi giorni, ciò che ha detto il premier Tusk
dichiarando la nuova strategia per l'immigrazione in Polonia, sottolinea ancora
di più la comunità di intenti dei nostri Paesi. Noi solidarizziamo con l'Italia
visto che abbiamo un problema simile, anche se non uguale, perché in Polonia dobbiamo
considerare che c'è la migrazione organizzata dai Paesi nemici, ma entrambe le
società, sia italiana che polacca chiedono il ristabilimento del controllo
statale. I Paesi vogliono che l'area Schengen sopravviva, ma le frontiere
esterne dell'Unione devono essere preservate e quindi gli Stati devono poter
decidere chi entra e chi non può entrare”.
In merito al G7
Sviluppo ha affermato: “Noi stimiamo molto il ruolo dell'Italia come presidente
del G7 e auspichiamo il successo per arrivare a dichiarare il nuovo prestito per
l'Ucraina garantito con dei fondi russi”. Sul tema della difesa ha detto: “Abbiamo
una collaborazione nel campo della difesa e le forze di entrambi i Paesi hanno
preso parte alle esercitazioni della NATO. Noi abbiamo comprato degli
elicotteri italiani che vengono oggi prodotti in Polonia. Vogliamo anche
rinforzare la situazione italiana nel bacino del Mediterraneo”. Sull’ampliamento
dell’Unione Europea ai Paesi dei Balcani e all’Ucraina, ha affermato che “la Polonia
sostiene e conferma i principi dei Trattati di Roma e cioè che ogni Paese ha il
diritto di richiedere l'accesso. Questo è stato precisato dal Trattato di
Copenaghen, mentre noi definiamo Paese europeo quello i cui abitanti fanno parte
dell'Europa”. Ha poi dichiarato l'appoggio a Kiev: “fino alla piena vittoria e, ovviamente, siamo categoricamente
contrari alle armi di distruzione di massa minacciata dalla Russia”.

Dopo aver
puntualmente confermato la condivisione di vedute sui vari temi oggetto dell’incontro
enunciati da Tajani, Sikorsky, in riferimento alla prossima presidenza della
Polonia dell'Unione Europea “svolgerò il ruolo del Vice Responsabile per la
Sicurezza Europea proporrò - ha annunciato - anche delle visite in Africa
perché ci rendiamo conto che lì la situazione è molto difficile”.
Sul tema dell’immigrazione
il Ministro degli Esteri della Polonia, ha poi specificato: “Considero tutto ciò
che permette di avere più consapevolezza sui migranti e cioè sul fatto che il
loro arrivo illegale in Europa può essere molto pericoloso, una cosa positiva.
Bisogna ricordare che ci sono due canali principali: la tratta balcanica e quella
del Mar Mediterraneo. La migrazione attraverso la frontiera tra la Bielorussia
e la Polonia è organizzata in maniera apposita. I Paesi come la Russia e la
Bielorussia reclutano i migranti nei Paesi del Medio Oriente, in Iran, Iraq e
Afghanistan e li portano alla frontiera con la Polonia. Abbiamo visto i pullman
con questi poveri esseri umani ai quali viene insegnato come colpire con un
coltello, ad esempio, le guardie di frontiera polacche. Hanno più volte tentato
di attraversare la frontiera con una sola parola d'ordine e cioè ‘asilo’, per arrivare
nell’area Schengen. Allora abbiamo preso una decisione, per il momento a
livello politico, ma diventerà legge. Vorrei sottolineare che non abbiamo
sospeso il diritto d’accesso all'asilo. La Polonia conferirà l'asilo a molti
migranti. E questo lo dice un ex richiedente asilo, perché io ho usufruito di
questo diritto nella Gran Bretagna. Quello che invece vogliamo fare è limitato
alla zona di frontiera con la Bielorussia e all'asse temporale, per esempio di 90
giorni. Vogliamo rifiutare a questi gruppi di uomini molto aggressivi la
richiesta d’asilo. Queste persone avranno sempre il diritto di chiederlo a
Minsk o a Mosca, ma non potranno più entrare sul territorio dell'Unione Europea
e con la parola d'ordine ‘asilo’ chiedere tutto. Noi speriamo che Mosca e altri
trafficanti di uomini vedano la nostra determinazione”.
Sul “piano per
la vittoria” presentato da Zelensky e sull’eventuale appoggio da parte dell’Italia
e della Polonia, Sikorsky risponde che la proposta sarà studiata. “Sosterremo
sicuramente tutto ciò che potrà portare ad una giusta fine di questa guerra.
Putin, con una sola telefonata, può porre fine a questa guerra”.
Tajani,
condividendo la posizione del Ministro polacco sulla necessità di studiare il
piano proposto da Zelensky, ha aggiunto: “abbiamo sempre avuto una posizione
sull’uso delle nostre armi: abbiamo sempre detto che devono essere usate
all’interno dell'Ucraina. Le armi più importanti, soprattutto le ultime che
abbiamo mandato, i Samp-T, sono di difesa anti area, cosa di cui aveva bisogno l'Ucraina”.
Favorevole ad una “conferenza di pace”, il Ministro Tajani ha ribadito però la
necessità della partecipazione della Russia e della Cina. “La Cina ha una
grande responsabilità e una grande possibilità: convincere Putin a chiudere la
guerra da un giorno all'altro. Perché la Cina ha la forza per farlo. Noi le abbiamo
sempre chiesto di non aiutare militarmente la Russia. Come G7 abbiamo condannato
invece l'aiuto militare che l’Iran dà alla Russia. Noi vogliamo la pace; non
siamo in guerra con la Russia. È la Russia che ha violato il diritto internazionale.
Noi siamo sempre stati amici, tradizionalmente, del Popolo Russo, ma in questo
caso non possiamo che condannare una violazione del diritto internazionale. C’è
stata un'invasione di un Paese libero e democratico da parte di un altro Paese.
Non può passare il principio, in un mondo dove dobbiamo difendere sempre più la
democrazia, che il più forte, siccome non può avere ragione del più debole, lo
invade. Questa è una violazione della democrazia e del principio di libertà.
Per questo noi abbiamo sempre condannato l’invasione russa e sempre sostenuto
il diritto dell’Ucraina di difendersi”. Il Ministro ha quindi confermato che l'Italia
ha negato il visto ad alcuni esperti russi che intendevano partecipare, in
Italia, ad un evento sullo spazio. “Lo spazio è un settore sensibile e per
questo sono state prese decisioni negative nei confronti della richiesta dei
visti. Mi stupisce che la Russia protesti per una vicenda del genere quando
viola costantemente le regole del diritto internazionale. Persegue anche dei
giornalisti italiani: giornalisti di guerra che non erano schierati da una
parte all'altra. Hanno seguito le truppe ucraine e adesso c'è la richiesta di
arresto da parte dell'autorità russa. È una scelta inconcepibile che è in
violazione della libertà di stampa e della democrazia. Noi difendiamo ed
esprimiamo la massima solidarietà ai giornalisti italiani”. Ha quindi aggiunto:
“Sui temi sensibili noi abbiamo il diritto ed il dovere difendere la segretezza
dei dati e delle informazioni, di tutelare il nostro sistema industriale, di
tutelare insieme lo spazio, che è un altro fronte delicatissimo e
importantissimo dove si giocano partite internazionali non di secondo piano. Lo
dico avendo fatto per ben due volte il Commissario europeo anche allo spazio. Quindi
parlo a ragion veduta”.

Per quanto
riguarda l’annunciata missione in Israele e Palestina, Tajani ha
spiegato che “è una missione che rientra nelle iniziative che il Governo
italiano sta attuando per cercare di dare un contributo al cessate il fuoco sia
in Libano, sia a Gaza. Ricordo che venerdì il Presidente del Consiglio sarà in
Libano ed in Giordania. Io sarò in Israele ed incontrerò le massime autorità. Poi
sarò a Ramallah per incontrare anche i vertici dell’autorità nazionale
palestinese, perché noi con Hamas non trattiamo e non abbiamo mai trattato.
Oggi il capo militare pare sia stato ucciso. Credo che da questo punto di vista
Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa contro i terroristi di
Hamas e mi auguro che la scomparsa del leader militare di Hamas possa portare
ad un cessate il fuoco a Gaza. Mi auguro che questo accada: è quello che dirò
ai vertici israeliani durante i miei incontri di lunedì chiedendo che si arrivi
ad un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, e che è inaccettabile che vengano
attaccate le basi dell'Unifil, perché noi abbiamo, e anche la Polonia,
rappresentanza militare in quella parte del mondo e quindi è giusto protestare e
dire che assolutamente i nostri militari non sono terroristi di Hezbollah, non
hanno mai protetto Hezbollah. Io parlo per l'Italia e credo di poter parlare
anche per la Polonia. Quindi non c'è alcun motivo per attaccare i militari
italiani. Mi auguro che la decisione di avviare un'inchiesta porti a dei
risultati concreti e si sappia chi sono i responsabili di cose per noi
inaccettabili. L’ho ribadito e lo ribadirò, che militari italiani non si
toccano”.
Il Ministro Sikorsky
ha sottolineato che “la Polonia e l’Italia sono due Paesi i cui eserciti
partecipano alla missione di pace in Libano. Noi protestiamo, e l'abbiamo fatto
ufficialmente, contro gli ingressi con i carri armati nelle basi Unifil. Pensiamo
che il contingente Unifil possa essere parte della soluzione del conflitto
alla frontiera”.
Su come
affrontare il problema dell’immigrazione il Ministro polacco ha dichiarato che:
“gli Stati hanno il diritto di controllare il proprio territorio. Quindi io, veramente
come un richiedente asilo, capisco benissimo che ci sono milioni di persone
dall'altro lato del Mar Mediterraneo che vorrebbero entrare. Noi abbiamo il
diritto di scegliere chi, come e per quanto tempo verrà accolto nei nostri Paesi”.
Al di là delle diverse possibili soluzioni, Sikorsky afferma la necessità che i
governi, a livello nazionale ed europeo, esercitino il diritto al controllo
delle migrazioni.
D’accordo con
il Ministro polacco, Tajani aggiunge che: "la collaborazione sulla lotta all’immigrazione
illegale, per affrontare il tema generale dell'immigrazione, innanzitutto deve
essere una azione europea e da questo punto di vista mi pare che il Consiglio
europeo abbia raggiunto un accordo importante. Essendo entrambi, la Polonia e
l’Italia, Paesi che fanno parte dell'Unione Europea, è ovvio che ci possono
essere anche scambi di informazioni tra i due Paesi a livello di Intelligence e
di Polizia, perché ci sono anche i rischi di infiltrazione tra gli immigrati,
di terroristi, vista la situazione che c'è in Medio Oriente. Per questo noi
abbiamo chiesto la sospensione di Schengen con la Slovenia: non perché siamo
contro la Slovenia, ma perché vogliamo controllare con maggior severità quelli
che entrano in Italia attraverso la rotta balcanica. Poi ognuno fornisce
all'altro le migliori pratiche. Non è detto che si debbano applicare in
maniera identica, però lo scambio di informazione serve a capire anche quali
sono i movimenti, quali sono le cose che accadono e se si possono applicare in
maniera simile alcune pratiche di un Paese o di un altro. L’importante è che vi
sia uno scambio di idee visto che il problema è uguale, è un problema europeo. La
Polonia avrà la guida dell'Unione Europea a partire dal primo gennaio ed è
importante che continui a tenere come uno dei punti principali il tema
immigrazione, perché abbiamo detto immigrazione significa poi anche tutto
quello che succede in Libano. È un problema di protezione delle frontiere
esterne. Noi dobbiamo quelle proteggere con Frontex ma anche Frontex deve avere
più possibilità di agire”.

A conclusione
del Punto Stampa congiunto con il Ministro degli Affari Esteri Radosław
Sikorsky, Tajani è tornato sull’argomento del forum intergovernativo che si
svolgerà a Pescara. “Sarà un G7
dedicato alla Riunione dei Ministri dello Sviluppo e quindi legata alla Cooperazione
Internazionale di cui sono responsabile oltre che degli Esteri e del Commercio Internazionale”,
ha dichiarato Il Ministro Antonio Tajani.
Il programma
prevede l’apertura del Presidente del Consiglio, la presenza delle organizzazioni
umanitarie, PAM e FAO, IFAD, di sezioni dedicate alla sicurezza alimentare, al
clima, all'acqua, alla malnutrizione infantile. “Ne parleremo insieme a partner chiave come Emirati Arabi, Uganda, Unione Africana, FAO e IFAD. Parleremo anche della
filiera del caffè per rafforzare le sinergie tra Paesi produttori ed imprese
italiane del caffè. Una sessione sarà dedicata alla salute a cui parteciperanno
l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il GAVI con il presidente Barroso. Vi
saranno imprese del settore sanitario. Parleremo delle vaccinazioni”, spiega
Tajani che sottolinea poi l’evento collaterale dedicato ai missionari italiani,
“in continuità con la conferenza che ho organizzato nel dicembre scorso. Porteremo
il loro messaggio al G7, perché anche i missionari sono protagonisti della nostra
politica estera in quanto portano ovunque un messaggio di pace. Il ruolo che la
Chiesa Cattolica svolge per noi è di grande valore. Con il Ministro per lo Sport
e i giovani, Abodi, dedicheremo un momento allo sport come strumento di sviluppo
soprattutto in Africa. È prevista la presenza del campione olimpico Tebogo che
verrà dal Botswana a portare la sua testimonianza, e il nostro Lorenzo
Simonelli campione italiano ed europeo. Poi incontreremo i sindaci del
territorio. Mi sono soffermato sull'Africa che sarà uno dei temi importanti e
ho colto con grande piacere e soddisfazione e sono disponibile ad organizzare
missioni congiunte, la proposta del Ministro Sikorsky di andare insieme in Paesi
africani per dare un messaggio di interesse dell'Europa. Noi non possiamo
abbandonare l'Africa né alla Russia, né alla Cina, né all’Iran. Gli africani
vogliono parlare con noi e se noi rifiutiamo questa richiesta commettiamo un
gravissimo errore politico perché il continente africano è di fronte a noi e
credo che il dovere dell'Europa sia, attraverso iniziative come il Global Gateway
che è europeo e il Piano Mattei che è italiano, di far sentire la propria
vicinanza ad un grande popolo amico che nel 2050 avrà 2 miliardi e mezzo di abitanti.
Non è solo questione di immigrazione ma anche di relazioni che possono essere
anche di comune interesse. Ricordiamo che sono poveri molti Paesi africani, ma
il continente africano è un continente molto ricco di risorse naturali, quindi
noi abbiamo l'interesse e il dovere di lavorare insieme ai nostri interlocutori
di quel continente”.
Crediti foto: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
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