Il vento solare
è un flusso incessante di particelle cariche provenienti dal Sole, il cui
andamento è tutt’altro che costante. Nel loro moto nello spazio, le particelle
del vento solare interagiscono con il campo magnetico variabile del Sole,
seguendo traiettorie caotiche e fluttuanti, un fenomeno che prende il nome di
turbolenza.
Le riprese
ottenute dalla missione Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea grazie al
coronografo Metis progettato da Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF),
Università di Firenze, Università di Padova, Consiglio Nazionale delle Ricerche
- Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (CNR-IFN), e realizzato dall’Agenzia
Spaziale Italiana con la collaborazione dell’industria italiana, confermano
qualcosa che si sospettava da tempo: il moto turbolento del vento solare inizia
molto vicino al Sole, all'interno della porzione di atmosfera solare nota come
corona. Piccoli disturbi che influenzano il vento solare nella corona vengono
trasportati verso l'esterno e si espandono, generando un flusso turbolento più
lontano nello spazio.
“Questo
risultato ha aperto una nuova finestra sulla fisica del vento solare grazie a
Metis, il coronografo di nuova concezione – tutta italiana – a bordo del Solar
Orbiter, che ha permesso acquisizioni ad alta cadenza di immagini coronali con
un contrasto senza precedenti tra segnale coronale e background”, commenta
Silvano Fineschi dell’INAF e Responsabile Scientifico del contributo italiano
alla missione. Bloccando la luce diretta proveniente dal Sole, il coronografo
Metis è in grado di catturare la luce visibile e ultravioletta più debole
proveniente dalla corona solare. Le sue immagini ad alta risoluzione e ad alta
cadenza mostrano la struttura dettagliata e il movimento all'interno della
corona, rivelando come il movimento del vento solare diventi già turbolento
alle sue radici. Le riprese utilizzate dal team di ricerca per osservare in
dettaglio la propagazione della turbolenza sono state ottenute il 12 ottobre
2022 e messe in sequenza per realizzare una animazione video. In particolare,
l'anello color rosso nel video mostra le osservazioni di Metis. A quella data,
la sonda si trovava a soli 43,4 milioni di km dal Sole, meno di un terzo della
distanza Sole-Terra. L'immagine del Sole al centro del video è stata scattata
dall'Extreme Ultraviolet Imager (EUI) di Solar Orbiter, lo stesso giorno delle
osservazioni di Metis.
“L’elevata
risoluzione spaziale e temporale di Metis sta gettando nuova luce sui
meccanismi fisici che regolano il vento solare e la sua propagazione,
consentendo una migliore comprensione dei processi attraverso i quali il Sole
determina le condizioni fisiche dello spazio interplanetario con effetti anche
a Terra” afferma Marco Stangalini, ricercatore e Responsabile di Programma ASI
della missione Solar Orbiter. “Questo significativo risultato è solo l’ultimo
di una lunga serie di successi e offre grandi speranze per il futuro. Nei
prossimi anni, infatti, Solar Orbiter inclinerà la sua orbita, permettendoci di
osservare il Sole da una prospettiva completamente nuova per la prima volta”.
La turbolenza
influenza il modo in cui il vento solare viene riscaldato, il modo in cui si
muove attraverso il Sistema solare e il modo in cui interagisce con i campi
magnetici dei pianeti e delle lune che attraversa. Comprendere la turbolenza
del vento solare è fondamentale per prevedere la meteorologia spaziale e i suoi
effetti sulla Terra.
L’articolo
“Metis observation of the onset of fully developed turbulence in the solar
corona” di Daniele Telloni, Luca Sorriso-Valvo, Gary P. Zank, Marco Velli ,
Vincenzo Andretta, Denise Perrone, Raffaele Marino, Francesco Carbone, Antonio
Vecchio, Laxman Adhikari, Lingling Zhao, Sabrina Guastavino, Fabiana Camattari,
Chen Shi, Nikos Sioulas, Zesen Huang, Marco Romoli, Ester Antonucci, Vania Da
Deppo, Silvano Fineschi, Catia Grimani, Petr Heinzel, John D. Moses, Giampiero
Naletto, Gianalfredo Nicolini, Daniele Spadaro, Marco Stangalini, Luca Teriaca,
Michela Uslenghi, Lucia Abbo, Frederic Auchere, Regina Aznar Cuadrado,
Arkadiusz Berlicki, Roberto Bruno, Aleksandr Burtovoi, Gerardo Capobianco,
Chiara Casini, Marta Casti, Paolo
Chioetto, Alain J. Corso, Raffaella D’Amicis, Yara De Leo, Michele Fabi,
Federica Frassati, Fabio Frassetto, Silvio Giordano, Salvo L. Guglielmino,
Giovanna Jerse, Federico Landini, Alessandro Liberatore, Enrico Magli, Giuseppe
Massone, Giuseppe Nisticò, Maurizio Pancrazzi, Maria G. Pelizzo, Hardi Peter,
Christina Plainaki, Luca Poletto, Fabio Reale, Paolo Romano, Giuliana Russano,
Clementina Sasso, Udo Schuhle, Sami K. Solanki, Leonard Strachan, Thomas
Straus, Roberto Susino, Rita Ventura, Cosimo A. Volpicelli, Joachim Woch, Luca
Zangrilli, Gaetano Zimbardo e Paola Zuppella è stato pubblicato il 26.9.2024
sulla rivista The Astrophysical Journal Letters.
L’animazione video realizzata da Daniele Telloni con osservazioni degli strumenti Metis ed
EUI a bordo di Solar Orbiter, mostra la propagazione della turbolenza dagli
strati più interni a quelli più esterni della corona solare: Il Sole è mostrato
al centro, circondato da un anello che visualizza parte della corona solare
ripresa dal coronografo Metis di Solar Orbiter. I dati mostrano cambiamenti
nella luminosità della corona solare, che è direttamente correlata alla densità
delle particelle cariche presenti al suo interno. Questi cambiamenti sono resi
visibili sottraendo immagini consecutive di luminosità coronale scattate a due
minuti di distanza l’una dall’altra. Le regioni rosse non mostrano alcun
cambiamento, mentre le regioni bianche e nere evidenziano cambiamenti positivi
e negativi nella luminosità. Questo rivela come le particelle cariche del vento
solare all'interno della corona si muovano in modo caotico e turbolento.
Crediti: ESA
& NASA/Solar Orbiter/Metis & EUI Teams e D. Telloni/INAF
Nella foto: Un fotogramma dell'animazione video realizzata da Daniele Telloni.
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