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20 gen 2015

TECNOETICA: ARTE, SCIENZA E TECNOLOGIA INCONTRANO I VALORI UMANI PER COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE

TECNOETICA: ARTE, SCIENZA E TECNOLOGIA INCONTRANO I VALORI UMANI PER COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE

Autore: Rita Sanvincenti / martedì 20 gennaio 2015 / Categorie: Attualità, Arte, Scienze, Italia, Toscana / Vota questo articolo:
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Docente di "Strumenti e misure per l'automazione" e "Dispositivi elettronici" presso l'Università degli Studi di Siena, Docente incaricato di Informatica e Trattamento Immagini presso la Facoltà Lettere e Filosofia, Beni Culturali, Università degli Studi di Siena, sede di Arezzo, Docente di Elettronica, Informatica, Telematica, Sistemi Automatici in istituti superiori, esaminatore dell’AICA, abilitato al rilascio della patente Europea per il computer (ECDL), il Prof. Ingegnere Massimo Gallorini, residente a Cortona (Arezzo), laureato in Ingegneria Elettronica con specializzazione in Bioingegneria, è titolare dello Studio che porta il suo nome che svolge attività di consulenza e progettazione nel campo delle ICT, brevettistica, olografia e stereoscopia 3D. Consulente iscritto all’albo del Tribunale di Arezzo (CTU), è il Presidente della Fondazione Arte&Co.Scienza specializzata in opere “tecnoetiche”, sculture, tecnologie multimediali con tecniche olografiche e stereoscopiche 3D. Ha curato realizzazioni artistiche di vario genere con la partecipazione a decine di mostre, convegni e iniziative scientifiche, artistiche ed etiche. Al suo attivo vi sono collaborazioni con la NASA e l’ESA nel settore della divulgazione scientifica e la Docenza nei Master europei in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali e digitalizzazione dei Beni Culturali. Ha realizzato una linea di apparecchi elettronici per il mercato Asiatico in collaborazione con l’ICE (Ufficio per il Commercio Estero). Docente incaricato di Informatica e Trattamento Immagini presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, Beni Culturali, Università degli Studi di Siena, sede di Arezzo, è titolare di 11 Brevetti fra nazionali ed internazionali e del deposito di oltre quaranta Sistemi artistici/scultorei/olografici/3D/levitanti presso la SIAE sezione OLAF. Molte le sue pubblicazioni dal 1981 a oggi: "Ipotesi sul meccanismo di azione della fototerapia laser"; MONI-T.U.R.: dispositivo elettronico per la prevenzione ed il monitoraggio della sindrome da T.U.R., Considerazioni sui danni causati dalle radiazioni laser", "Atlante fotografico di endoscopia", "Generalità sulle fibre ottiche e sistemi di visione", Ed. Parke Davis; “Imaging Archeometrico”: diagnostica per immagini nei Beni Culturali, Ed. Aracne; “Dove si fabbrica il Futuro”, Ed. L.P. grafiche; “Step by step, dreams become real” , Ed. L.P. grafiche. Nel 1985 ha ricevuto dall’allora Ministro del Lavoro G. Goria il diploma e la medaglia d’oro per il Progresso Economico e la Ricerca. Nel 1994 ha presentato un brevetto alla trasmissione di Rai Uno “I Cervelloni” (vincendo il primo premio in gettoni d’oro ed una Volvo). Nel 1995 è stato selezionato per partecipare alla mostra “ARSLAB I sensi del virtuale” tenutasi a Torino, fornendo l’elettronica per l’interazione uomo-macchina dell’istallazione artistica. Ha vinto con i suoi studenti numerosi concorsi scientifici scolastici. Nel dicembre 1997 un brevetto, riguardante un’apparecchiatura HW e SW per il controllo delle impronte digitali, ha ottenuto il riconoscimento del Prof. Umberto Colombo, ex ministro della ricerca scientifica. Nel 2006 l’inizio del suo studio sulla costruzione della Cupola del Brunelleschi nel Duomo di Firenze, che ipotizza una teoria innovativa, è stato ripreso dalla trasmissione “Sereno Variabile” di RAI 2 e riproposto sui canali nazionali ed internazionali. E’ stato responsabile di Stage e progetti di istallazioni presso, Università, Provincia di Arezzo, Enti e Musei.

Ing. Gallorini, come è perché è nata la Fondazione Arte & Co.Scienza di cui lei è fondatore oltre che Presidente?
La Fondazione Arte&Co.Scienza nasce nel 2006 ad Arezzo per mia opera, grazie alla lungimiranza e all’aiuto di molti validi collaboratori. Ha come scopo primario quello di studiare, ricercare e valorizzare tutto ciò che consenta di coniugare arte, scienza, tecnologia ed etica e contemporaneamente di approfondire gli aspetti tecnoetici con opere, progetti ed eventi culturali di vario genere. È volta a diffondere una cultura tecnoetica, capace di unire scienza, tecnica e arte in senso etico attraverso la lettura, l’ascolto e la visione.
La Fondazione svolge l'attività di ricerca, sistemistica e di sviluppo necessaria ad assicurare un funzionamento in linea con lo stato dell'arte della tecnologia, sempre in collaborazione con lo Studio Gallorini Engineering, del quale sono titolare; personalmente mi occupo di queste tematiche da oltre trenta anni e posso avere l’orgoglio di dire: “ We are where the action is!”.
Quali sono le sue finalità?
Dove si fabbrica il futuro oggi? Non siamo un laboratorio di ricerca supertecnologico, ma collaboriamo con essi. Un futuro migliore si crea con l’aiuto della Scienza e della Tecnologia, ma si deve fondare sulla coscienza e rispettare scelte etiche. Occorre creare una cultura tecnoetica nei giovani e ricrearla nei meno giovani. Nostra finalità di primaria importanza è quindi quella di trattare i progetti sempre in chiave tecnoetica, stimolando i giovani di oggi, futuri uomini di domani, a riflettere positivamente su quanto proposto per diventare progettisti di una società migliore.
Qual è la definizione di tecnoetica?
Parlare di “tecnoetica” per noi significa poter racchiudere in una sola parola sei diversi concetti collegati tra loro da un filo forse invisibile ad un primo sguardo fuggevole e distratto, ma in realtà forte e saldo. ARTE (technè), SCIENZA, TECNICA, NOETICA, ETICA (e, dunque, COSCIENZA) si compenetrano in un percorso di conoscenza e contemplazione che parte dall’occhio e arriva alle radici dell’uomo.
La noèsis è la chiave di volta, è la conoscenza intuitiva delle implicazioni tecniche ed etiche che si ottiene in relazione con l'arte, è un connubio sinergico estetico-scientifico, reso possibile dal pensiero immediato materializzato grazie alle immagini mentali evocate dai nostri ologrammi e dalle nostre rappresentazioni tridimensionali/stereoscopiche; il tutto in una dimensione etica che racchiude sia l’arte sia la conoscenza stessa e, dunque, l’uomo, con tutti i suoi limiti e la sua forza. In altri termini, è l’unione armoniosa di dimensioni molteplici e distinte che si coniugano a scopo cognitivo.
Per questi motivi Arte&Co.Scienza si definisce Fondazione tecnoetica, perché volta a coinvolgere l’uomo nella sua totalità, a stimolare i suoi sensi e a conquistare la sua mente, a farlo godere del bello, ma anche a riflettere su quello che osserva, ad insegnargli a conoscere al di là dell’apparenza, a non fidarsi di una semplice percezione, a vedere con l’occhio della mente e a valutare col cuore nel senso più alto dell’espressione, in piena coscienza, libero da ogni forma di condizionamento per un “futuro a misura d’uomo”.
In che modo è possibile coniugare arte, scienza e tecnologia?
Il binomio “Arte e Scienza” ha attraversato i secoli e resistito a diversi tentativi di dissociazione, grazie ad una sinergia intrinseca che sottende motivazioni filosofiche ancor prima che pragmatiche. Arte e scienza, infatti, sono due espressioni del sapere che attraverso strumenti diversi e canali non necessariamente uniformi veicolano informazioni cognitive volte al miglioramento della conoscenza e con essa delle condizioni di vita. Arte e scienza sono teatro di cambiamenti cognitivi e sociali e ultimamente hanno acquistato maggiore forza grazie all’integrazione con la tecnologia.
Non è sempre facile raggiungere un giusto equilibrio tra tecnica, estetica e dottrina, tra ergonomia, bello e vero, tra visivo e cognitivo. Per noi un esempio emblematico di tale integrazione è costituito dall’olografia: la fondazione Arte&Co.Scienza si occupa da anni di tutte le tipologie di apparecchiature olografiche, compreso gli speciali sistemi di visione ottenuti con i più moderni monitor Oled, filmati HD e realizzazioni in C.G. con programmi 3D.
La sua Fondazione è all'avanguardia a livello internazionale nell'utilizzo delle tecnologie che permettono di vedere la realtà in altre dimensioni e sotto nuove prospettive. In che modo in particolare?
Già dal suo primo anno di vita abbiamo declinato su più fronti questo connubio ARTE (technè), SCIENZA, TECNICA, NOETICA, ETICA.
Abbiamo partecipato a fiere, mostre e progettato istallazioni olografiche multisensoriali per eventi di grande rilievo, tra cui “Museum Image” e “Koinè”; abbiamo contribuito alla rievocazione dell’esperimento del Pendolo di Foucault nel Duomo di Arezzo, collaborato con l'Ing. Vincenzo Fiasconaro dell'Enea - Unità Tecnico-Scientifica Tecnologie Fisiche Avanzate di Frascati, per l’istallazione “Kiss me”. In genere implementiamo nelle nostre realizzazioni tecno-etiche Olografia, Stereoscopia e Sinestesia (intesa in senso tecnico). Posto che osservare un oggetto o un evento non significa necessariamente trovarselo di fronte in forma fisica né guardarlo solo con gli occhi, si può affermare che la stereoscopia e l'olografia – rappresentazione fotografica del tutto – hanno permesso alla fondazione Arte&Co.Scienza di dare vita ad una nuova concezione noetica del comunicare che superando i limiti dello spazio e del tempo rende l'osservazione di un oggetto o di un evento un'esperienza emozionale che si fa conoscitiva. Le emozioni prendono forma e acquistano una nuova dimensione, libere dai condizionamenti del divenire. L’olografia da visione si fa concetto e rivoluziona le regole della percezione, della comunicazione e della fruizione in uno spiazzante gioco percettivo: essa è, nell’era della comunicazione globale, la nuova frontiera del comunicare. Non più solo caratteri, o piatte immagini, ma forme tridimensionali che si materializzano in rivoluzionari schermi 3D e possono viaggiare on-line in ogni parte del mondo. Grazie alle nuove tecnologie la comunicazione da piatta si fa dinamica e in essa si fondono reale e virtuale. Comunicare olograficamente significa diffondere un nuovo modo di pensare, dove il confine tra reale e virtuale è segnato dalla conoscenza e non dalla visione.
Questo può avere anche finalità didattiche?
Sicuramente. Investire oggi in formazione portando queste riflessioni nelle Scuole, nelle Università, con seminari aperti alla cittadinanza, e realizzare in correlazione eventi con presentazioni artistiche/ tecnoetiche significa veramente fabbricare il nostro futuro!
Quali sono alcuni dei progetti, partendo anche dall'ultimo della Ge & Oil Gas alla Leopolda, che avete realizzato?
Lascerò l’evento Ge come “ciliegina finale”. Negli ultimi anni abbiamo realizzato moltissimi progetti; in questa sede vorrei rammentarne alcuni che per la loro importanza e complessità ci hanno particolarmente impegnato: al Festival della Scienza a Genova, la presentazione di un teatro olografico di grandi dimensioni (in collaborazione con Telecom Italia, padrino dell'evento il maestro Carlo Rambaldi vincitore di tre premi Oscar per gli effetti speciali, ospite d'onore l’allora ministro Mussi); ai Mercati di Traiano a Roma: “Nez wants to fly”, ologramma in movimento presentato in occasione dell'esposizione “Just in the Dark”; a Salsomaggiore, al Palacotonella: evento olografico per Miss Italia con riprese video olografiche di Milly Carlucci in diretta sul canale RAI.
Inoltre, abbiamo realizzato le immagini per il primo Flyer in 3D nel settore elettronico informatico per il gruppo EURONICS, stampato in 1.500.000 copie.
A Roma, al Palazzo delle Esposizioni, per la mostra curata da Guglielmo Pepe, "Il senso della vita", un viaggio per immagini dedicato ai valori più importanti che accomunano miliardi di esseri umani (e non solo) attraverso gli scatti dei più grandi fotografi, abbiamo realizzato le immagini in 3D presenti all'interno del catalogo della mostra.
Abbiamo realizzato il Primo servizio fotografico in 3D del Santo Padre Benedetto XVI ottenuto grazie ai permessi dalla Diocesi di Arezzo e delle autorità Pontificie. A Cortona, presso il MAEC (Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona), a Palazzo Casali, nell’ambito della mostra “Restaurando la storia - L'alba dei principi etruschi”, abbiamo realizzato importanti installazioni 3D inaugurate da un testimonial d’eccezione: l’astronauta italiano Paolo Nespoli.
L’evento internazionale a Millau (Francia), Catania, Cortona, Arezzo - Progetto "Musei in Piazza in 3D" promosso e finanziato da Rotary Club Arezzo e patrocinato dal Comune di Arezzo, ha portato nelle piazze italiane i migliori reperti in terra sigillata conservati nei musei.
La Basilica di San Francesco ad Arezzo, che custodisce il capolavoro di Piero della Francesca “La Leggenda della Vera Croce”, ha ospitato la mostra “L’Oro nei secoli dalla Collezione Castellani”. Per l’occasione è stato ricostruito un famoso gioiello, rubato alcuni anni fa e mai ritrovato, a partire da alcune foto di archivio con una particolare tecnica di modellazione 3D; tramite stampante 3D è stato fatto il modello in resina e poi quello in metallo, “anticato” direttamente da noi per poi realizzare l’ologramma visibile a grandezza naturale e su tutti i lati… A fine novembre 2014 siamo stati impegnati in un grosso progetto per la Ge & Oil Gas presso la stazione Leopolda; commissionatoci dall’agenzia Mediacross ha visto la realizzazione di uno “schermo olografico” di oltre 45 mq. per rendere possibile la proiezione, a grandezza naturale, di una delle più grandi turbine prodotte da Ge & Oil Gas, assieme a Nuovo Pignone. Per l’evento sono state impegnate tecnologie di avanguardia con speciali sistemi di proiezione ad alta efficienza luminosa per un totale di 40.000 Lumen! E’ stato anche un grosso impegno di tempo e personale in quanto oltre ai sopralluoghi alla Stazione Leopolda abbiamo voluto montare e provare il grande “schermo olografico” prima del trasferimento a Firenze per essere sicuri che tutto funzionasse al meglio senza sorprese. Lo slogan della Fondazione è “dove si fabbrica il futuro”, in perfetta sintonia con lo slogan della Ge…“Immaginiamo il futuro. Da sempre”…
Quali sono i prossimi obiettivi?
Per il 2015 abbiamo svariati progetti in cantiere già dai primi mesi: a gennaio inaugureremo la ricostruzione della Tomba Etrusca di Villastrada, presso il Palazzo della Cornia a Castiglion del Lago, al suo interno proietteremo in 3D Olografico tutto il corredo funebre ritrovato… A febbraio dovremo riprendere l’Etna in 3D anche con l’ausilio del nostro drone e iniziare presso la Nicola’s foundation le prime lezioni di medicina estetica in 3D. A marzo ci aspetta un altro impegnativo ologramma.

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