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27 ago 2020

ANNULLATE LA MAXI YACHT ROLEX CUP E LA ROLEX SWAN CUP

ANNULLATE LA MAXI YACHT ROLEX CUP E LA ROLEX SWAN CUP

La decisione è derivata dal rilevamento, in Costa Smeralda, della curva epidemiologica in preoccupante salita.

 

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19 ago 2020

La “Clitennestra” di Alma Daddario in scena al Parco archeologico Lilibeo

La “Clitennestra” di Alma Daddario in scena al Parco archeologico Lilibeo

“(…) denuncia l’ottusa arretratezza di una società patriarcale che relega la donna a passivo oggetto di scambio, contesa e bottino. Sono passati millenni, ma pare che il mito abbia scritto il nostro presente, oltre ad aver raccontato il passato”.

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18 ago 2020

Le “Nuove leggi dell’universo” secondo il Prof. Guido Tonelli, al Teatro Romano di Volterra

Le “Nuove leggi dell’universo” secondo il Prof. Guido Tonelli, al Teatro Romano di Volterra

Nell’ambito della rassegna Rigenerare Umanità, è in programma venerdì 21 la conferenza che chiude il cartellone del Festival Internazionale.

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14 ago 2020

“L’uomo dal fiore in bocca”, successo strepitoso per lo spettacolo con la regia di Simone Migliorini. Sul palco per i saluti finali anche il Sindaco, e i Presidenti di Fondazione e Banca CR Volterra

“L’uomo dal fiore in bocca”, successo strepitoso per lo spettacolo con la regia di Simone Migliorini. Sul palco per i saluti finali anche il Sindaco, e i Presidenti di Fondazione e Banca CR Volterra

A conclusione della diciottesima edizione del Festival Internazionale, numero record di spettatori, moltissimi dei quali dal Nord Europa.

 

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11 ago 2020

L’uomo dal fiore in bocca con Simone Migliorini sulla scena del Teatro Romano

L’uomo dal fiore in bocca con Simone Migliorini sulla scena del Teatro Romano

Lo spettacolo in Prima nazionale conclude la diciottesima edizione del Festival Internazionale.  

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6 ago 2020

Edoardo Siravo, dopo il Premio Flaiano alla Carriera 2020, in prima nazionale a Volterra con “Prometeo”

Edoardo Siravo, dopo il Premio Flaiano alla Carriera 2020, in prima nazionale a Volterra con “Prometeo”

Al Teatro Romano con Siravo, la figlia Silvia, Ruben Rigillo, Gabriella Casali, Alessandro D’Ambrosi, lo spettacolo tratto dalla tragedia di Eschilo, con la regia di Patrick Rossi Gastaldi.

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Primo 3456789101112 Ultimo
Pessoa e Wilson, artisti allo specchio sabato 11 maggio 20240

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In "prima mondiale" alla Pergola di Firenze un memorabile spettacolo di Bob Wilson su testi di Fernando Pessoa. Divertimento, strepitosa bellezza ...

È stata inaugurata a Palermo la mostra “Franco Barbagallo, Globetrotting 1983-2013, Immagini e parole”. Resterà aperta fino al 30 aprile 2024 lunedì 8 aprile 20240

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La narrazione visiva di trent’anni di viaggi e di incredibili emozioni vissute ed immortalate dal celebre fotoreporter, è ora ...

 Il giro del mondo in 446 scatti del foto reporter Franco Barbagallo giovedì 4 aprile 20240

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Un viaggio emozionale, un’esperienza unica attraverso la mostra antologica “Franco Barbagallo, Globetrotting 1983-2013, Immagini e ...

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La regata è riservata alle classi monotipo del cantiere Nautor, i ClubSwan 50, ClubSwan 42 e ClubSwan 36

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Messina Wine Fest, la prima edizione dal 14 al 17 giugno 2023 sabato 13 maggio 20230

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20 apr 2013

Louise Nevelson

Louise Nevelson

Autore: Anonym / sabato 20 aprile 2013 / Categorie: Attualità, Arte, Italia, Lazio / Vota questo articolo:
1.0
Chi è Louise Nevelson? Artista di origini ucraine naturalizzata americana, è stata capace di attraversare il secolo scorso componendo il proprio linguaggio espressivo su una base culturale varia, fatta soprattutto di ricerca personale e una grande capacità di rielaborazione dei prodotti del suo tempo.

La Fondazione Roma Museo le dedica una mostra che, fino al 21 luglio, permetterà di conoscere la sua scultura, le sue idee e i suoi fantasmi. Grazie ad un allestimento impeccabile e alla cura di Bruno Corà, scoprire l’opera di Nevelson, che mancava in Italia da quasi vent’anni, non è un’impresa impossibile. Cubismo, dadaismo e surrealismo si mescolano nelle sue creazioni – che qui sono quasi 80. Il colore nero è la sua costante “lui mi ha scelto, non viceversa” dirà. Da questa scelta, che soltanto di rado la libera per permetterle di tentare incursioni nel bianco e nell’oro, resta un messaggio: la forza di questo “non colore” si propaga da ogni singolo pezzo al punto che si è spinti a chiedersi cosa esso stia cercando di comunicare.

Nata già artista, lo dichiara lei stessa, nel 1899 ha avuto una vita che molti definirebbero avventurosa. Dopo gli anni della prima infanzia trascorsi in Ucraina, Leah Berliawsky, questo il suo nome di battesimo, si trasferisce con la famiglia in America. Dichiara più volte di non volersi sposare ma a diciassette anni incontra Charles Nevelson e, per ottenere la cittadinanza americana – e forse anche una maggiore stabilità economica, lo sposa. Il matrimonio non è da annoverare fra i successi della sua vita.

Studia arte a New York dedicandosi contemporaneamente alla ricerca personale. Su consiglio dell’amica Hilla von Rebay, si avvicina al pensiero metafisico e allo spiritualismo. Coltiva il proprio amore, anche attraverso molti viaggi in Francia, Germania, Austria e Italia, per le correnti che fioriranno in Europa durante il corso del XX secolo. Passato un periodo di tiepidi successi negli anni ’30, in cui consolida il proprio linguaggio, inizia a farsi notare dalla critica. Negli anni ’40 inaugura importanti personali, dando una forma definita alle proprie idee. I suoi assemblaggi raggiungono un ordine formale chiaro e si spingono sempre più verso l’espressionismo astratto. Dalla fine degli anni ’50 la sua carriera non conoscerà ombre, si circonderà di assistenti che le permetteranno di lavorare per molte ore e a sculture di dimensioni sempre più grandi e realizzerà i capolavori che oggi sono nelle collezioni dei più importanti musei di arte contemporanea al mondo.

L’esposizione romana permette di scoprire tutto questo, di viaggiare in un ’900 che l’Italia spesso dimentica, di guardare il volto dell’arte americana che, sì ha conosciuto influenze dal Vecchio Continente, ma le ha elaborate, generando e affermando il proprio linguaggio. Louise Nevelson, nata ucraina, è l’incarnazione stessa dell’America; il potere che vibra nei suoi grandi assemblaggi è proprio quello di una nazione che ne ha fatto un principio a se stessa inalienabile. L’enigmaticità della scultura di questa formidabile artista ci può anche spaventare, ma la sua forza inquisitoria ci costringe a cercare, prima, delle risposte.


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