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29 ene. 2019

A Bari l’insegnamento dell’identità civile attraverso la memoria storica

A Bari l’insegnamento dell’identità civile attraverso la memoria storica

Author: Prof.ssa Amantina Zubani / martes, 29 de enero de 2019 / Categories: Realidad, Italia, Puglia / Rate this article:
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Lo scorso anno scolastico è stato portato avanti, con alcuni alunni delle classi seconde e terze della SSIG “Ungaretti” dell’IC Don Milani (BA), il progetto intitolato “Dalla memoria all’identità… racconto di un‘epoca”, patrocinato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bari.
L’idea progettuale, sostenuta fortemente dalla dirigente scolastica, prof.ssa Luisa Verdoscia, è nata, in prima battuta, dalla volontà di valorizzare l’identità civile, etica, culturale del nostro territorio, recuperandone la memoria storica, molto spesso dimenticata se non addirittura sconosciuta a molti.
Si è ritenuto importante suscitare nelle nuove generazioni l’interesse per la storia, disciplina spesso poco amata dai ragazzi perché considerata una mera elencazione di eventi e date, lontani e avulsi dalla loro realtà ormai costellata dai media.
Il passato, e quindi la storia, lo si è voluto considerare come la narrazione dell’umanità, la testimonianza di un ieri, il racconto di ognuno di noi, sempre attuale perché il presente è momento storico in atto.
Si è voluto, forse con un pizzico di presunzione, che i nostri alunni incominciassero a sviluppare quel “senso critico del passato” inteso come la capacità di discriminare tra i valori trasmessici.
Per questo motivo si è deciso di partire dalla lettura e dall’analisi di alcuni passi scelti del romanzo autobiografico “Eravamo tutti balilla” di Vito Maurogiovanni, cantastorie “dell’umano sentire”, cresciuto e formatosi culturalmente negli anni del regime fascista. La sua si presenta come la testimonianza di un’epoca, un diario ripercorso sul filo dei ricordi che esprime, attraverso la scrittura, tutto il disagio di un’epoca, ricostruendo il clima della città di Bari negli anni dal ’35 al ’43.
Il nostro obiettivo è stato quello di condurre e guidare gli alunni a “vedere”, attraverso le pagine del romanzo, i luoghi della Bari fascista, per poi riscoprirli nella Bari del XXI secolo individuando i segni del passaggio dalla dittatura alla democrazia e fotografarli per cogliere similitudini e differenze.
Gli alunni hanno avuto la possibilità di lavorare e interfacciarsi con persone, figure professionali, che hanno saputo lasciare “un segno” nelle loro coscienze: la prof.ssa Elvira Maurogiovanni che ha letto e commentato in modo eccelso le pagine del racconto “Eravamo tutti Balilla”, a tal punto che le parole dell’autore sembravano pervase da una particolare carica emotiva, un pathos che ha saputo far vibrare i cuori degli alunni .
L’esperta, dott.ssa Maria Pia Maiullari, che ha pensato bene di usare lo smartphone, oggetto tanto caro ai nostri ragazzi, durante le attività scolastiche, al fine di inventare e sperimentare un percorso in cui lo strumento digitale, il dispositivo mobile, potesse essere utilizzato per una finalità didattica e formativa. Da qui l'idea di fotografare usando il cellulare anziché la macchina fotografica per documentare, archiviare il materiale fotografico, condividerlo e utilizzarlo per costruire uno storytelling, una narrazione digitale.
La giovanissima dott.ssa Silvia De Robertis, guida magistrale, che ha condotto gli alunni a visitare la nostra città con uno sguardo più consapevole avendo modo di cogliere la storia di Bari, custodita, o celata, in un palazzo, in un monumento finora costeggiato distrattamente.
E infine il prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, il quale, nel suo intervento, ha fatto comprendere che anche a Bari c’è stata la Resistenza, quel movimento che si opposto alacremente e con tenacia al Fascismo e nel quale vanno individuate le origini della nostra Repubblica e della Costituzione.
È sembrato giusto che le giovani generazioni comprendessero che anche a Bari c’è stata “Una Resistenza“, lo spirito di reazione al Fascismo, nel quale sono state individuate e riconosciute le origini della nostra Repubblica e della Costituzione.
La nostra scuola, ma crediamo la Scuola in generale, è convinta che serva fare “memoria” di un passato, non poi così tanto lontano, dove i diritti, oggi sanciti dalla nostra Costituzione, non erano contemplati, riconosciuti e garantiti.



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