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30 mar 2013

Conversano nel ricordo della Passione di Gesù

Conversano nel ricordo della Passione di Gesù

Autore: Anonym / sabato 30 marzo 2013 / Categorie: Italia, Puglia / Vota questo articolo:
4.8
La notte dopo la Solenne Veglia, alle ore 3 del mattino del Venerdì Santo ha inizio la processione di Gesù. Si odono suoni flebili di flauto e tamburo. Seguono la croce, i trionfi floreali, i lampari e il Rettore (Don Angelo Fanelli, responsabile di questa processione) e subito dopo una gran folla di fedeli con in mano, ciascuno, grandi torce. Sono le prime ore dell’alba e tutti i fedeli in processione cantano a Gesù, come di tradizione, la Ninna Nanna in vernacolo conversanese. La processione cammina molto lentamente cosicché il crocifisso possa fermarsi più volte per essere adorato e baciato ancora una volta dai fedeli nelle varie stazioni. Il Cristo Nero viene adagiato su cuscini rivestiti con stoffe pregiate e adorni di ghirlande di fiori.
Sono le 6 del mattino, il Cristo arriva presso la chiesetta di San Rocco dove la processione fa una sosta più lunga; da questa tappa in poi il crocifisso viene sostenuto esclusivamente dai sacerdoti conversanesi e poi dal vescovo Mons. Domenico Padovano (vescovo della diocesi di Conversano e Monopoli) che lo accompagna dalla chiesa di San Benedetto al Palazzo dell’Episcopio. Riparte la processione intorno alle ore 11.00 dal Palazzo Vescovile fino alla chiesa di San Rocco; in questo tratto il Cristo viene portato per diritto dalla famiglia Tarsia Mastronardi (nell’Ottocento, in seguito alla soppressione degli ordini monastici, la famiglia rilevò il Convento dell’Isola, acquisendo il merito di aver tramandato la tradizione della Via Crucis del Cristo Nero e quindi il diritto di portare in processione il Cristo è valido fino all’ultimo discendente della famiglia Tarsia Mastronardi).
Un altro momento forte della Passione si celebra in Piazza Castello dove il Rettore procede con la benedizione del mare, della terra, del seminario e della città di Conversano. Dalla chiesa di San Rocco in poi la lunga processione percorre l’intera via Bari per arrivare alla chiesa di Santa Maria dell’Isola, dimora del Cristo Nero.
E’ il più significativo dei riti della Settimana Santa di Conversano, quello del Bacio al Cristo Nero (statua realizzata da ignoto con legno e cartapesta del XVII secolo), conservato e venerato nella chiesa di Santa Maria dell’Isola, distante circa un km dal centro cittadino.


La Processione dei Misteri

Ancor prima della Processione dei Misteri in tutte le chiese della città di Conversano si svolge la Liturgia della Croce durante la quale viene rievocata la passione e morte di Cristo.
La città è come ferma, il Legno con i battenti in ferro tremula, lanciando un emozionante suono in una sorta di lutto e cordoglio per la morte in Croce di Gesù. Ai Sacri Misteri partecipano tutte le confraternite della città, ognuna con la propria divisa, esprimendo la tradizione e la fede verso il Signore Gesù Cristo. La piazza antistante la Chiesa della Passione si gremisce di fedeli che aspettano con ansia l’uscita delle statue sacre. Una tremula spunta con un suono lancinante e tutto ha inizio. Dalla chiesa esce la Croce dei Misteri con la presenza, sulle braccia, dei simboli della passione di Cristo. Con un altro segnale di trimula i Confratelli dell’Orazione e Morte portano fuori la statua raffigurante Cristo col pane ad apertura di una serie di statue che rappresentano la Via Crucis. Segue la statua di Cristo nell’Orto dei Getsemani che rappresenta Gesù orante, trasportata dalle congregazioni con grande devozione.
L’atmosfera è resa suggestiva dalla banda che suona struggenti marce funebri, mentre sfilano altre statue. La statua di Cristo, vestito da pazzo con una fune al collo e con le mani legate, si avvia verso i fedeli, mentre compaiono anche le altre: la statua di Cristo alla Colonna frustato e incoronato di spine; il Cristo alla Canna con le mani legate, in capo una corona di spine e un mantello rosso. Sorprendente è la statua detta della “Cascata”o “Spasimo” raffigurante Cristo caduto per terra sotto la Croce, grondante di sangue e di sudore. Seguendo la processione sfilano anche i crociferi detti “li pappamusci cu li trai”, fedeli salentini penitenti con camici ornati da greche, che, per devozione e penitenza, trascinano pesanti croci preparate da loro stessi con tronchi di legno di diversa grandezza e spessore. I penitenti camminano scalzi e con fatica trascinano le croci per tutto il percorso previsto in segno di perdono. L’ultimo ad uscire è il Cristo in Croce seguito dalla Sacra Sindone; si tratta di una croce nera sulla quale è appeso il Sudario. Nella piazza Giovanni XXIII il silenzio dei fedeli, delle autorità civili e militari presenti viene interrotto soltanto dalle banda che suona marce funebri. Segue il Cristo Morto, una statua che si sviluppa in orizzontale. Il sontuoso corteo dei Misteri termina con la statua dell’Addolorata piangente.

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