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DA BRUEGHEL A STOMER. TESORI DELLA PITTURA FIAMMINGA

DA BRUEGHEL A STOMER. TESORI DELLA PITTURA FIAMMINGA

Lo Spazio Big Santa Marta di Milano si apre al Rinascimento fiammingo in un percorso che ne celebra la sorprendente attualità.

Autore: Anonym/domenica 17 maggio 2015/Categorie: Attualità, Arte, Italia

Lo Spazio Big Santa Marta di Milano ha inaugurato lo scorso 15 maggio la mostra “Da Brueghel a Stomer. Tesori della Pittura Fiamminga”, con una selezione di dipinti che, per prestigio, qualità ed importanza, danno al pubblico che quest’anno si affolla a Milano per EXPO 2015 la possibilità di concedersi una pausa dal sapore unico nel panorama delle iniziative ad esso legate. 

Curata dalla giovane realtà Caretto&Occhinegro, specializzata nella gestione di opere d’arte fiamminghe e olandesi, la mostra si articola in quattro sezioni che esplorano e approfondiscono il complesso e fervente scenario artistico del Rinascimento nelle Fiandre, con un focus sulla leggendaria dinastia dei Brueghel, uno sulla Golden Age olandese, per terminare nell’originale interpretazione del caravaggismo operata da entrambe le Scuole.

Diverse le “punte di diamante” esposte, dalla tavola di Pieter Coeck che, ritornata dopo il tour delle importanti mostre pubbliche in cui è stata esposta, fa bella mostra delle sue pose drammatiche e stravaganti, al “Cirsto nell’Orto degli Ulivi” di Joachim Beuckelaer, costruzione piramidale frutto di un approfondito studio del Rinascimento italiano, in cui il rigore della maniera moderna è stemprato dal quel “paesaggio emotivo” che si staglia sullo sfondo della composizione. Di Jan Brueghel dei Velluti è presentato in anteprima il disegno “Incontro tra carovane”: l’opera, fresca come se fosse stata schizzata ieri, è servita all’artista come base per realizzare un famoso paesaggio oggi agli Uffizi. La monumentale “Natura morta con granchi e ostriche” di Pieter Claesz, nella terza sezione, è ascrivibile al periodo maturo del Maestro ed è un capolavoro di solennità e perfezione compositiva, dove tutto è stato studiato e calcolato disponendo i volumi con equilibrio e attenzione, utilizzando tonalità grigie, quasi argentee, funzionali a narrare la sovrabbondante ricchezza della tavola, autentico monumento alle gioie del cibo. Protagonista assoluto, nonché simbolo stesso della mostra, è il dipinto di Matthias Stomer raffigurante Tobiolo che cura suo padre. Delle molte peculiarità che si potrebbero citare sull’opera, basti ricordare che fu di proprietà del Louvre per un periodo di tempo. Il dipinto è considerato come tra i più notevoli, attualmente disponibili, realizzati da Stomer durante il periodo siciliano, cioè quando la pennellata del maestro si fece terrea e ossidata, cedendo ad un verismo crudo e fortemente lontano dagli esiti giovanili, ancora legati alla formazione nordica.

Partner di Caretto&Occhinegro in questo ideale banco di prova che già rivela la cristallina lucidità di scelte culturali elevate, meticolosa ricerca e sapiente garbo verso il pubblico, è PromoArt – promozione arte e cultura. La mostra è aperta al pubblico fino al 23 giugno 2015.


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