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E LA CHIAMANO ESTATE

E LA CHIAMANO ESTATE

Conversazioni, musica e proiezioni fotografiche per interrogarsi sul futuro della manifestazione

Author: Anonym/viernes, 9 de agosto de 2013/Categories: Realidad, Italia, Lazio

La prima Estate Romana, senza il suo ideatore Renato Nicolini, si interroga sul futuro. Lunedì 12 agosto, i cittadini della capitale, sono invitati dalle 19:30 sotto il Ponte Umberto I per la serata “E la chiamano estate” – Lo Spettacolo a Roma dall’Estate Romana alla Notte dei Fori.

Gli elementi principe della manifestazione, cultura, musica e arte, tornano a coincidere in una serata che coinvolgerà il pubblico in un percorso articolato fra conversazioni, musica e proiezioni fotografiche.

Il programma si snoderà fra interventi di Marco Ravaglioli, David Zard, Alberto Ravaglioli e Officina FilmClub per discutere sull’origine dell’Estate Romana e capire come il grande spettacolo sia conciliabile con la vita in città. Interventi necessari a introdurre un ricordo di Renato Nicolini che per primo aveva colto proprio quell’aspetto di teatralità naturale dell’Urbe: quelle caratteristiche che la rendono, insieme, palcoscenico e scenografia, luogo e “non luogo” che, nelle sue atmosfere ora sospese sull’umidità pressante del Tevere, ora luccicanti nelle luci che non si spengono mai sulla sua dolce vita, si presta alle notti estive. 

Al dialogo su come valorizzare spazi non utilizzati della città per rendere un bene pubblico godibile da tutti i cittadini che rimangono a Roma, farà da sottofondo e accompagnamento la musica di Roma Suona Jazz. 

“Disarticolate Culture”, inoltre, presenterà fotografi emergenti che contribuiranno con una proiezione di loro scatti su Roma intitolata “ChiAma L’arte” . Andrea Galluzzo, Federica Giandomenico, Annalisa Picchioni e Sabrina Sgarra ritraggono luoghi caratteristici, significativi e suggestivi dal punto di vista culturale e paesaggistico per rappresentare, attraverso singoli scorci, l’identità della città di Roma. I fotografi non si arrendono alla città ma la interpretano riuscendo a cogliere il senso e un'atmosfera di quei monumenti che sono fra i più immortalati al mondo. 

Lo spettatore non sarà turista ma “viaggiatore” che organizza e sceglie con cura le sue mete ed i percorsi attraverso i quali raggiungerle.

Il progetto di Nicolini, con queste premesse, sembra ancora in ottime mani. I romani, affezionati alla manifestazione e alla loro città, di certo non mancheranno all’appuntamento e, memori della storia in cui sono immersi, sapranno certamente interpretarla per riscoprire l’Estate Romana e consegnarla, rinnovata, agli anni futuri.


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