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NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE.  E’ L’ORA DI REAGIRE

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE. E’ L’ORA DI REAGIRE

Autore: Anonym/giovedì 6 giugno 2013/Categorie: Attualità, Puglia

“15.22 ... ma lo capiranno?” è il titolo della rappresentazione teatrale che ha visto protagonisti gli studenti della Scuola Secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo Morea – Tinelli di Alberobello, impegnati in un musical di denuncia sociale sul tema delle donne che vengono maltrattate fisicamente e psicologicamente.
I giovani attori con la loro performance hanno tenuto incollato sulle poltrone il pubblico presente in sala, numerosissimo, tanto da superare la capienza del teatro. Ognuno di loro ha creduto fortemente al personaggio che stava interpretando, esprimendo il dramma con canti, atti di disperazione e di pianto, magistralmente eseguiti dalle ragazze e ben sostenuti dai piccoli uomini profondamente calati nel loro scomodo ruolo. Gli spettatori hanno mantenuto grande attenzione e partecipazione emotiva per tutte le due ore e mezza di spettacolo in cui recitazione e musica si sono sapientemente mescolati.
Musica, canto, danza e parole sono stati gli strumenti scelti per denunciare i soprusi e per testimoniare la ferma volontà di rifiuto di ogni forma di sopraffazione della donna. Alla donna che subisce violenza tra le mura casalinghe, a quella costretta a prostituirsi, a colei che viene discriminata e subordinata si sono offerte delle soluzioni, anziché limitarsi ad una semplice denuncia sociale. I piccoli e grandi attori hanno infatti invitato tutte le donne che subiscono violenza a rivolgersi senza paura ad esperti del settore e ad usufruire del “numero rosa” 15.22 messo loro a disposizione.
La scenografia, molto minimale perché doveva sopperire ai problemi tecnici di spazio scenico era caratterizzata da pochi elementi d’arredo: fondale e quinte nere, pedana a gradoni, armadio in fondo. Sui lati della scena erano collocati, a destra tre manichini femminili che venivano vestiti durante lo svolgersi dello spettacolo, a sinistra un manichino maschile senza volto, vestito di tutto punto, elegante, con una maschera bianca: come a significare che la violenza dell’uomo può celarsi anche nella persona che parrebbe la più insospettabile. Il contesto scenico era completato da lenzuoli bianchi sparsi qua e là, macchiati di rosso per simboleggiare il sangue delle vittime della violenza di genere.

Il progetto teatrale è stato fortemente voluto dalla Prof.ssa Rosa Salamida e sostenuto dall’intero staff dirigenziale coordinato dal dirigente scolastico Prof. Stefano Totaro.
Regia, sceneggiatura e coreografia sono state curate dalla Prof.ssa Fenisia Gramolini, docente di lettere, impegnata ormai da molti anni nell’attività di laboratorio teatrale con gli alunni dei diversi gradi di istruzione. Il gruppo degli studenti che ha partecipato alla rappresentazione era composto da molte ragazze e sei ragazzi, che hanno recitato in modo eccellente, tanto da sembrare attori consumati. Le scenografie sono state curate dalla Prof.ssa Antonella De Cataldo. Alla coreografia ha dato valido supporto la docente di attività motorie Prof.ssa Angela Salamida, la musica è stata curata da un appassionato fisarmonicista di Alberobello, Giorgio Martellotta.

Il femminicidio è un fenomeno che coinvolge donne di ogni età, estrazione sociale e livello culturale. Comunemente si crede che la violenza sia solo di tipo fisico, ma in realtà, come è stato sottolineato nello spettacolo, può manifestarsi in mille modi, può assumere varie forme: oltre che fisica, sessuale, anche psicologica, economica; oppure può manifestarsi come stalking. Il fenomeno si verifica soprattutto all’interno della relazione di coppia, nella famiglia, all’interno di rapporti che dovrebbero basarsi sulla fiducia, sull’amore e che dovrebbero rappresentare ambiti protetti.

Il titolo dello spettacolo è stato anch’esso indicativo della volontà dei ragazzi coinvolti di puntare alle e sulle soluzioni, piuttosto che alla semplice denuncia della violenza di genere. Al termine del musical i ragazzi, attori per l’occasione, hanno effettivamente dato al pubblico una soluzione, gridando: 15.22!


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