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Avanguardia e fantasie surrealiste: Kenzo si distingue tra i protagonisti della kermesse della moda maschile fiorentina

Avanguardia e fantasie surrealiste: Kenzo si distingue tra i protagonisti della kermesse della moda maschile fiorentina

Edizione sottotono dell'ottantraesima edizione di Pitti Uomo: poche novità, ancora "english style". Tra gli eventi collaterali l'inaugurazione della nuova boutique Fendi di via Tornabuoni.

Autore: Anonym/sabato 12 gennaio 2013/Categorie: Attualità, Arte, Moda, Architettura e Design, Italia

Si è appena conclusa l’ottantatresima edizione di Pitti Immagine Uomo, manifestazione, ormai, più rivolta ad un mercato internazionale (registra un aumento dell’affluenza estera del 5%, raggiungendo quota 7.800 compratori esteri contro i 7.400 di un anno fa) che italiano (presenza in calo del 6%), come dimostrano le proiezioni sull’affluenza finale pubblicate. Quello che rimane è la sensazione di una manifestazione sull’orlo del tramonto, almeno per il mercato italiano; un Pitti che, purtroppo, fa fatica a competere con le altre capitali della moda.  Forse questa impressione è solo lo specchio di una moda maschile che ha perso un po’ di grinta, probabilmente spenta dall’ansia di una pungente crisi economica, che si rifà spesso al florido passato della borghesia inglese e poco al nuovo. “L’ English- Dandy style” primeggia ancora; l’idea dell’uomo elegante, da papillon, pochette, cappelli e topcoat, ha la meglio sulle solite borchie o stampe 3D. I pantaloni si sono ulteriormente accorciati, ora sono sopra la caviglia, lasciando in bella mostra calzini sempre più decorati: alcuni riportano delle creste di lana in rilievo, altri fantasie floreali, altri ancora sono in colori fluo. Proprio i colori fluo, forse, rappresentano l’unica “novità” o forse l’ulteriore nota stonata (dipende dai punti di vista). Scarpe eccentriche, ancora mocassini, stivaletti stile “Clarks”, scarpe classiche in colori particolari, scarpette con pon pon in pelliccia come quelle presentate da Andrea Pompilio nella sua sfilata alla Stazione Leopolda. Da evidenziare, assolutamente, sia per la notevole capacità scenica, per la location, il  “Vecchio Mercato” di San Lorenzo, per la presentazione, sia che per i capi in sé, è la sfilata di Kenzo. L’attesissimo ritorno a Firenze, con la nuova direzione artistica condotta da Humberto Leon e Carol Lim, è stato celebrato con una collezione all’avanguardia, un po’ futuristica; fantasie surrealiste, colori a contrasto, giacche dalla spalla scivolata e molto ampie, maglie aderenti, forme geometriche rese ancora più esplicite nei volumi degli zaini. Ciò è frutto di una serie di collaborazioni con designers, musicisti, artisti d’avanguardia, per esprimere lo stile di un uomo capace di svincolarsi dalle talvolta complicate regole della moda, che interpreta gli schemi a modo proprio. L’alta moda entra nel cuore pulsante della città, nella vita quotidiana, l’antico e il moderno s’incontrano, la geometria costruttiva del mercato messa in risalto da giochi di luci a contrasto; le nuvole di fumo attraversate dalle forme esili dei modelli, creavano una sensazione di mistero per un uno dei momenti più entusiasmanti dell’intera manifestazione. Non presente nel calendario di “Pitti immagine”, l’inaugurazione della nuova boutique “Fendi” di via Tornabuoni, l’arte della moda nella cornice storica di un antico palazzo nobiliare del XV secolo dai meravigliosi soffitti affrescati; due piani di splendore, collegati da una suggestiva scala a vista in travertino progettata dall’architetto francese Gwenal Nicolas, sulla quale si erge una meravigliosa scultura, disegnata in esclusiva per la boutique dal designer italiano Jacopo Foggini, realizzata in un "materiale simile al vetro", così come viene dichiarato; in esclusiva ed in edizione limitata, la borsa “Peekaboo” ed un gilet in visone, volpe e capra con lavorazione ad intarsio in onore all’antica tradizione fiorentina.


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