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andrea granchi: un ponte dipinto tra ombra e luce

andrea granchi: un ponte dipinto tra ombra e luce

Autore: Anonym/venerdì 2 luglio 2010/Categorie: Arte

"Un ponte dipinto tra l’ombra e la luce”, è questo il filo conduttore di un lavoro pensato e creato con maestria dall’artista, nonché docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Andrea Granchi per la sua mostra, che verrà inaugurata il prossimo 3 luglio presso il suggestivo Castello di Saint- Rhémy- en- Bosses (Valle D’Aosta), intitolata “L’ Adret et l’Envers”. Alla presentazione - avvenuta in anteprima il 29 giugno a Firenze, presso la sala delle Adunanze dell’Accademia delle Arti del Disegno - sono intervenuti il Presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi in rappresentanza del Comune di Firenze, il Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Luigi Zangheri, l’Assessore al Turismo della Regione Valle D’Aosta Aurelio Marguerettaz, il sindaco uscente di Saint- Rhémy Edi Avover e il nuovo eletto Corrado Jordan oltre all’artista e al curatore della mostra Alessandro Parrella. Intenzione del pittore è quella di creare un ponte ideale tra la Toscana, dove è nato e vive, e la Valle D’Aosta, luogo che, come lui stesso racconta, racchiude tutte le tematiche, le sensazioni che ha sempre cercato di trasmettere con le sue opere in 40 anni di lavoro. Scrive Andrea Balzola: “alle pendici della grande montagna bianca, benigna e sorniona, c’era un paese che non prendeva mai il sole e ce ne era un altro, poco lontano anzi, molto vicino, appena aldilà del ponte, che lo prendeva troppo.(…) gli uomini di qui deploravano il sole, gli uomini di là deploravano la sua assenza(…)". “Il ponte - come dice l’artista stesso - è un tema che fa scaturire molte idee e che raccoglie il senso di tutta la nostra esistenza”; è il collegamento ideale tra tutti gli opposti “destinati a trovare un compromesso”: il bianco e nero, l’andata e il ritorno, tra contrari ed equivalenti, il giorno e la notte, è il punto di congiunzione di più strade, “di tante possibilità, l’intreccio del proprio destino con altri destini”. L’evento dona continuità al programma di arte contemporanea per il Castello di Bosses, hanno collaborato alla realizzazione oltre al Comune di Saint. Rhémy- en- Bosses, gli Assessorati al Turismo e Trasporti nonché Istruzione e Cultura della Regione Valle d’Aosta, la Comunità montana del Grand- Combin con i “Pays du Grand- Saint- Bernard”, la Tybias Baucii, la cooperativa Jamon de Bosses, la SRB Energie e le assicurazioni Caldarelli. Il catalogo, presentato all’anteprima di Firenze, è stato curato da Pier Francesco Grizi e Bruno Domaine mentre l’allestimento della mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 4 settembre, è stato realizzato in collaborazione con l’architetto Paola Ciaschetti.

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