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 Regina Schrecker: omaggio  a Francesca da Rimini nel settecentenario della morte di Dante Alighieri

Regina Schrecker: omaggio a Francesca da Rimini nel settecentenario della morte di Dante Alighieri

Il bellissimo costume realizzato dalla stilista fiorentina d’adozione arricchisce la mostra di Corrado Veneziano in anteprima alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e successivamente a Roma dal 21 maggio al 21 giugno 2021.

Autore: Rita Sanvincenti/lunedì 12 aprile 2021/Categorie: Attualità, Arte, Italia, Lazio

A Francesca da Rimini, che i commoventi versi di Dante Alighieri hanno reso simbolo dell’amore ardente, appassionato, tra un uomo e una donna, Regina Schrecker ha reso omaggio con la creazione di un abito di incantevole eleganza. Nell’anno in cui si celebrano i settecento anni dalla morte del Sommo Poeta, negli spazi della monumentale  Biblioteca Nazionale di Firenze, città che la grande stilista e costume designer ha scelto come sede della sua Maison, questa pregevole creazione arricchisce di femminile sensibilità l’anteprima fiorentina della mostra di pittura “ISBN Dante” dell’artista Corrado Veneziano, all’interno della quale si trova inserita, opera d’arte di stile tra opere d’arte pittoriche .

Cifra distintiva di Regina Schrecker, che ha iniziato la sua carriera  come top model, conquistando il titolo di Lady Universo, protagonista in tutto il mondo del grande palcoscenico della moda, prima sfilando in passerella e poi con le sue creazioni, è  l’eleganza, declinata in tutte le sue forme come espressione di femminilità, di charme, ma anche di forza e determinazione. La splendida veste realizzata per Francesca appare, come spiega Regina, “ricchissima nei tessuti, ma adatta, nel taglio essenziale e nei colori, brillanti e allo stesso tempo sobri, ad una giovane donna sposata, o piuttosto  ‘data in sposa’, come da usanza dell’epoca. È liberamente ispirata al periodo storico vissuto da Dante, senza la pretesa di essere un costume d’epoca…”.

Regina rappresenta Francesca, giovane ed elegante nobildonna, “con un raffinato abito in seta rossa dalle maniche lunghe, doppie, ed una sontuosa sottogonna, sempre in pesante seta di colore contrastante: verde scuro tendente al blu notte, tinte che rappresentano la passione, la speranza e la sacralità”.

Francesca, secondo Regina, è emblema di una serie valori, di ideali, di diritti negati che molte donne riconoscono come propri identificandosi spesso con personaggi del passato che prima di loro, ma per gli stessi motivi, hanno sofferto. Regina rileva anche “un malcelato dissenso di Dante  per il crudele destino della giovane, ma la condanna ugualmente alla pena infernale come lussuriosa: sia pure soltanto  per un gesto d’amore…”.

La veste, con il libro quale inscindibile “accessorio”, richiama la storia di Francesca, che Regina ricorda in ogni passaggio con commozione: “il fatale innamoramento del cognato più giovane e più bello del marito con il quale il matrimonio sarebbe stato addirittura provocato da un voluto malinteso.  Il volume in cui si narra la favola romantica di Lancillotto e Ginevra è collocato sotto il braccio, stretto vicino al cuore… ancora con le pagine aperte all’ultimo capitolo, quando leggendo e fantasticando con occhi sognanti insieme a Paolo, fu sopraffatta, insieme a lui, dalla passione; quando credeva fermamente in ‘quell’Amor che move il sole e le altre stelle’. Un sentimento nobile – commenta Regina - altro che peccato mortale! Poi l’irruzione del marito, artefice della tragica fine dei due amanti, pone termine alla loro felicità; ed infine  Francesca che sussurra a Dante, sconvolto dal racconto: ‘Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse'. Dante stesso si commuove per i due giovani che, travolti da una passione pura ma più grande di loro, rimarranno congiunti per tutta l’eternità ma senza poter trovare pace… Francesca e Paolo - conclude Regina Schrecker - diventeranno per tutto l’universo le “icone dell’amore” e Francesca, attraverso i secoli, tramanda un messaggio cosi potente da renderla uno dei miti più celebri di donna passionale, innamorata, ma anche vittima, per mano violenta, del suo diritto all’amore”.

L’esposizione fiorentina, inaugurata in occasione del “Dante Dì” il 25 marzo e visitabile fino al 23 aprile, rappresenta una preview di quella più ampia, con 33 opere di Veneziano, allestita nei Porticati del Conservatorio e dell’Accademia nazionale Santa Cecilia, a  Roma dal 21 maggio al 21 giugno. Nella nuova esposizione, oltre al costume per Francesca si potranno ammirare le due nuove creazioni di Regina Schrecker intitolate a Pia de’ Tolomei e a Beatrice.

 

 

 

 

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