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“Vogliamo vivere”: un flashmob a Firenze in difesa degli ungulati

“Vogliamo vivere”: un flashmob a Firenze in difesa degli ungulati

Una manifestazione contro la legge toscana che permette di uccidere cinghiali, caprioli e daini e cervi per i presunti danni e pericoli dovuti al loro numero.

Autore: Redazione Aurora/martedì 19 gennaio 2016/Categorie: Attualità, Animali, Italia, Toscana

“Perché ci odiate?”, “Vogliamo vivere”, “Toscana rossa del nostro sangue”, “Abbiamo sentimenti ed emozioni come i vostri cani”, “Toscana, condanna a morte degli innocenti”, “Abbiamo paura”: queste alcune delle scritte sui cartelli indossati dalle decine e decine di manifestanti che hanno partecipato a Firenze, in piazza della Repubblica, al flashmob di protesta “Cinghiali, fermiamo un’inutile strage” contro la legge regionale toscana in via di approvazione che permette l’abbattimento di 750.000 ungulati in tre anni (non solo cinghiali, ma anche cervi, caprioli e daini. Sarebbe “una carneficina senza precedenti”. I manifestanti indossavano ciascuno una maschera di cartone raffigurante il volto di un cinghiale. In precedenza, schierati in mezzo alla piazza, senza la maschera, avevano dato inizio ad una sorta di azione teatrale in cui “interpretavano” un plotone di esecuzione che sfilava e si metteva in posa con finti fucili.
“Esistono alternative efficaci – dicono i promotori della protesta contro la legge proposta dall’assessore regionale all’agricoltura Remaschi - La campagna toscana non può diventare zona di guerra a disposizione dei cacciatori”.
Un gruppo di scrittori, intellettuali, naturalisti, personaggi dello sport e dello spettacolo ha lanciato una petizione per contestare la legge Remaschi che con l’alibi della cosiddetta “emergenza ungulati” darebbe il via libera ad un abnorme piano di uccisioni.
“È assurdo affidare la soluzione del problema a chi lo ha creato - ha detto lo scrittore Marco Vichi - fino agli anni Sessanta i cinghiali erano solo in Maremma, sono stati i cacciatori a importare animali più grossi e prolifici dall'est”.
“Se c’è un problema ungulati - ha detto Folco Terzani - la strada migliore è ristabilire l'equilibrio naturale. La Regione sta scegliendo una modalità retrograda, invece di cercare soluzioni che guardino al futuro".
Per evitare il problema degli incidenti stradali, cui si appellano i sostenitori della legge, l'associazione Gabbie Vuote propone, tra le altre cose, dissuasori ottici e sovrappassaggi per evitare incidenti stradali.
“La legge in via di approvazione – ha scritto Luigi Lombardi Vallauri in una sua lettera aperta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi - ferisce profondamente non solo la nostra empatia per gli animali, ma anche l'immagine della Toscana come luogo internazionalmente ammirato di integrazione e armonia”.
Tra i firmatari dell’appello contro la legge toscana Dacia Maraini, Stefano Bollani, Giorgio Panariello, Franco Battiato, Susanna Tamaro, David Riondino, Enzo Maiorca, Sandro Veronesi. Si chiede che l'iter della legge sia sospeso, in modo da affrontare la questione della convivenza con gli animali selvatici fuori dalla logica dell'emergenza e con criteri razionali e non cruenti, con gli strumenti ormai disponibili e utilizzati in molti Paesi europei.

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