Grande successo, al Teatro Argentina, per l’evento
dedicato al Premio di drammaturgia CENDIC SEGESTA 2019, assegnato a Christian
Gallucci per il testo La vita delle
piante.
Il prestigioso riconoscimento, giunto alla sua
quinta edizione, è organizzato dal Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana
Contemporanea – CENDIC, in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro
Nazionale, con il C.T.M. -
Centro Teatrale Meridionale, l’Ente Parco
Archeologico di Segesta, il Nuovo IMAIE, il Festival di Segesta “Dionisiache 2019”,
le Biblioteche di Roma, e con il patrocinio
del MIBACT.
La serata durante la quale sono stati presentati i
finalisti, Agnese Fois, Francesco Scotto, Christian
Gallucci, Federico Malvaldi, Elvira Scorza e Alessandra Tomassini, è stata
diretta e presentata dall’autore e regista Rosario Galli e dalla Presidente del
CENDIC Maria Letizia Compatangelo, coordinatrice del Premio, che ha dichiarato:
“Il Premio CENDIC Segesta ha registrato quest’anno una partecipazione
straordinaria, sia dal punto di vista quantitativo, con oltre 220 testi
provenienti da tutta Italia, sia per la qualità delle opere, ad ulteriore prova
di quanto sia forte e viva la realtà della drammaturgia italiana, e anche del
credito che il nostro Premio – gratuito e aperto a tutti gli autori - sta
acquisendo negli anni con la sua capacità di coinvolgere autori, attori,
critici e registi, dai 36 drammaturghi del Cendic che hanno selezionato i testi
finalisti e i 10 prestigiosi
artisti e operatori teatrali componenti la giuria tecnica, ai tanti
altri collaboratori, patrocinatori e sponsor che hanno contribuito alla sua
realizzazione”.
Sono
stati letti brevi estratti dei testi finalisti dagli attori del Nuovo Imaie, Stefano
Antonucci, Tiziana Bagatella, Lara Balbo, Duska Bisconti, Lorenzo Manfridi,
Martina Menichini e Ida Sansone.
Il Presidente del
Nuovo Imaie, Andrea Miccichè, dopo aver sottolineato, nel suo intervento, non
senza rammarico, quante realtà
meritevoli come il CENDIC dovrebbero ottenere ascolto concreto dalle
Istituzioni, ha auspicato che non si fermi il grande lavoro di tante associazioni
private che supportano il mondo dello spettacolo con l’intento di contribuire
al loro sviluppo, attraverso in coinvolgimento dei giovani e con la garanzia di
qualità. In tal senso ha auspicato il proseguimento della collaborazione tra
Nuovo Imaie e CENDIC.
Un
augurio di migliori, nuove prospettive per il mondo dello spettacolo dal vivo, è
pervenuto anche da Rossella Giglio, Direttrice del Parco Archeologico di
Segesta, tra i più straordinari al mondo, che ha spiegato nel suo intervento
come esso meriti di rivivere anche attraverso il teatro, in quanto valore
aggiunto e grande arricchimento oltre che possibile sostegno per le
manifestazioni artistiche. Anche per questo la Direttrice si è dichiarata, a
sua volta, lieta della collaborazione con le iniziative del CENDIC.
Al
termine delle letture e degli interventi, si è dato inizio, in diretta, allo
spoglio delle schede dei votanti della Giuria tecnica, nell’impaziente attesa,
della proclamazione, da parte del notaio Maria Borsellino D’Angelo, che dalla
nascita del Premio ne segue con rigore tutte le fasi, del vincitore. Tra sei finalisti, il trentatreenne Christian Gallucci, autore
e attore milanese, primo con l’intrigante
e originale testo La vita delle piante,
ambientato in Svezia, vedrà la sua opera allestita a cura della Produzione CTM,
Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano. Le rappresentazioni
sono previste a Segesta, Locri e Roma. Il debutto nazionale sarà nell’ambito
del Festival di Segesta: “Le Dionisiache” 2020.
I componenti
della giuria tecnica del Premio sono Nicasio Anzelmo, Direttore
artistico del Festival di Segesta, Alessandro Chiti, scenografo, Carmelo Grassi,
organizzatore teatrale, Marcantonio Lucidi, critico teatrale, Manuela Mandracchia, attrice,
Maria Rosaria Omaggio, attrice e regista, Domenico Pantano, produttore
teatrale e attore, Silvano Piccardi, attore e regista, Orazio Torrisi, produttore
teatrale, Pamela Villoresi, attrice e Direttrice artistica del Teatro Biondo
Stabile di Palermo.
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