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Maiolese, Presidente EML, “L’ISLAM EUROPEO ESISTE GIÀ”

Maiolese, Presidente EML, “L’ISLAM EUROPEO ESISTE GIÀ”

Intervento del Presidente Lega Musulmani Europei in merito alle dichiarazioni dell’ex premier D’Alema

Autore: Redazione Aurora/mercoledì 30 marzo 2016/Categorie: Attualità, Italia, Liguria, EML, Italia

In riferimento alle dichiarazioni dell’on. Massimo D'Alema, ex primo ministro italiano, sulla necessità di un “Islam europeo”, risponde il Presidente della Lega dei Musulmani Europei (European Muslims League - EML) Ambasciatore di Pace dott. Alfredo Maiolese che aveva già previsto la necessità di mostrare non solo un Islam europeo, ma anche un Islam rappresentato da autoctoni, cittadini europei che hanno deciso di abbracciare la fede musulmana, provenendo, ad esempio da quella cattolica.
La Lega dei Musulmani Europei – EML è stata costituita nel 2010 da cittadini europei con lo scopo, dichiara Maiolese, di “effigiare l'Islam quale religione di armonia e di sostenere il dialogo interreligioso con le altre fedi e culture”.
Nel 2012 essa è stata registrata ne Libro della Trasparenza europea con possibilità di accesso al Parlamento e, sempre nel 2012, al Consiglio degli Affari Sociali delle Nazioni Unite.
La Lega dei Musulmani Europei – EML vuole essere un ponte tra le fedi, una organizzazione che lotta per la pace e per l'introduzione dei giusti insegnamenti dottrinali.
“I fratelli arabi o asiatici – prosegue il Presidente Maiolese - devono essere aiutati dai cittadini italiani od europei e non possono essere lasciati soli a fronteggiare le difficoltà che incontrano ad aprire i luoghi di culto, a dialogare con le istituzioni, ad affrontare le complicazioni con la stampa derivanti da dichiarazioni che in molti casi vengono travisate a causa di incomprensioni linguistiche”.
“Laddove vi siano luoghi di culto, guidati da europei, o immigrati regolari integrati, sganciati dalla politica o dai problemi che si portano dietro perché provenienti da Paesi nei quali la democrazia è un miraggio – aggiunge Maiolese – questi potrebbero assumere un ruolo focale per la stabilità e la sicurezza.
È, nello stesso tempo vero, allorché vi siano delle vere e proprie Moschee, che esse debbano essere luoghi più sicuri e anche più controllati. L'Islam non è sinonimo di terrore, ma di giustizia e di tolleranza, ed è per questo che l’EML entra nel ruolo di mediatrice per risolvere gli attuali problemi. In Italia dovrebbero essere costruite delle Moschee - non dico con soldi pubblici, come avviene ad esempio in Kuwait, Qatar, Emirati e Giordania - ma almeno permettere ad oltre mezzo milioni di italiani e 1 milione di immigrati regolari, la realizzazione di centri, dove adorare lo stesso Dio, in pace e tranquillità”.
L’European Muslims League ha rappresentanti non solo in Europa: è presente con Ambasciatori di Pace, in molti Paesi extra-europei ed è sostenuta da molteplici comunità musulmane nel mondo dove l‘EML è costantemente impegnata e attiva, maggiormente nelle situazioni di crisi, operando per la pace e promuovendo il dialogo interreligioso e interculturale. In Italia si ricordano la Conferenza internazionale “Armonia o scontro tra le religioni?”, che si è svolta alla Grande Moschea di Roma (maggio 2014), alla quale sono intervenute le più alte cariche e loro rappresentanze religiose e politiche dei Paesi di Asia e Africa, e le conferenze che si sono tenute, sulle stesse tematiche, a Genova e a Palermo (2015).


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