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RUI COSTA, UN PORTOGHESE MONDIALE DI CICLISMO

RUI COSTA, UN PORTOGHESE MONDIALE DI CICLISMO

Toscana 2013: a Firenze, in un palcoscenico di gara d’eccezione, molte delusioni per l’Italia padrona di casa

Autore: Anonym/lunedì 30 settembre 2013/Categorie: Attualità, Italia

E’ il portoghese Alberto Rui Costa (non una sorpresa assoluta, ma non certo tra i favoriti), il nuovo campione del mondo elite su strada, primo al traguardo di Firenze, in volata davanti allo spagnolo Rodriguez. La settimana di Toscana 2013 è stata favorita da condizioni meteo praticamente estive in tutte le giornate di gara tranne l’ultima, quella appunto in cui era in programma la gara clou, con i campioni più famosi del ciclismo. 

La competizione si è svolta per quasi tutte le sette ore e mezzo di corsa in condizioni da tregenda, sotto un autentico diluvio che ha reso ancora più selettivo il già duro percorso. Non sempre il percorso dei mondiali (a parte la sua lunghezza, tradizionalmente superiore ai 260 chilometri), è tanto difficile da escludere dalla caccia al massimo alloro, la maglia iridata di campione del mondo, corridori che non siano di primissimo piano. In questo caso invece la presenza di un impegnativo circuito finale Firenze-Fiesole-Firenze, da ripetere (per gli elite) 11 volte doveva fare – ed in effetti ha fatto – la differenza, data la presenza della lunga ascesa fino a Fiesole via San Domenico e (dopo una non lunga ma rischiosa discesa), della breve ma durissima erta di via Salviati. Un vero e proprio “muro” in cui la velocità dei ciclisti non superava nel tratto più ripido i 10 chilometri l’ora. 

Un percorso, questo toscano, che sembrava fatto apposto per la star del ciclismo italiano di oggi, Vincenzo Nibali, trionfatore del Giro d’Italia 2013 e secondo a quello di Spagna. Il siciliano, toscano di adozione, è stato effettivamente un grande protagonista ma si è dovuto accontentare, per la delusione del pubblico di casa, di un amaro quarto posto; forse anche per le energie spese nel riprendersi da ben due cadute dovute all’asfalto viscido per la pioggia. Cadute e condizione avverse del tempo, del resto, hanno ridotto a meno di un terzo – rispetto ai 207 partenti – i concorrenti classificati all’arrivo. La vittoria finale, e il titolo, sono andati a quindi Rui Costa, che ha regolato sul traguardo Joaquin “Purito” Rodriguez, da lui raggiunto dopo l’ennesimo attacco dell’iberico che aveva fatto fuori gli altri due fuggitivi, Nibali e l’altro spagnolo Valverde. Rui Costa, 26 anni, 16 soli successi in carriera, è il primo portoghese della storia campione del mondo di ciclismo su strada professionisti: sul percorso c’erano anche i supporters lusitani, tra le centinaia di migliaia da tutto il mondo venuti a sostenere in gara i loro corridori. 

Tra gli altri titoli assegnati negli otto giorni iridati, da segnalare il secondo consecutivo – e il terzo per lei in assoluto – della fuoriclasse olandese Marianne Vos nella gara elite donne (qui l’Italia padrona di casa ha vinto l’unica medaglia dei campionati, con il terzo posto, e quindi il bronzo di Rossella Ratto), e il successo altrettanto di prepotenza dello sloveno Matej Mohoric nella categoria uomini under 23: probabilmente un fenomeno, almeno in potenza, del ciclismo del domani, visto che l’anno scorso ai mondiali di Valkenburg aveva vinto la maglia iridata nella categoria juniores. Nella spettacolare sfida degli uomini-jet della cronometro individuale maschile elite si è confermato campione il tedesco Tony Martin, con 46” secondi sul britannico Bradley Wiggins e 48 sullo svizzero (4 volte mondiale) Fabian Cancellara.

Un campionato del mondo, questo Toscana 2013, in uno scenario unico sotto il profilo delle bellezze storico-artistiche: la vetrina planetaria del ciclismo su strada ha avuto come palcoscenico una delle regioni turisticamente più famose al mondo, ed in particolare il suo capoluogo e cuore, Firenze. Immagini di grandissimo fascino sono arrivate sui televisori e sui giornali e siti web di tutto il mondo, con i corridori delle varie categorie, da soli o in gruppo, che sfrecciavano velocissimi accanto al Battistero, al Duomo e al Campanile di Giotto di Firenze, e in mille altri splendidi angoli dalla città, o della sovrastante Fiesole, con viste stupende sui loro tesori. 

Ma non vanno dimenticate neppure le bellezze paesaggistiche che il percorso è andato a scoprire, tra le colline toscane, o – tornando alle attrattive storico-artistiche – le straordinarie mura (percorribili) di Lucca, da dove è partita la gara più lunga e più importante, quella degli elite maschile. Fugati – per quanto riguardava gli abitanti delle diverse località toccate dal percorso – i timori di caos e disagi, anche se le cose sono state molto facilitate dalle chiusure di scuole, uffici e altri luoghi di lavoro e da una rinuncia in massa dei cittadini a spostarsi in macchina; o forse a spostarsi tout court.

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