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IL LUSSO DELL’ARTE ANTICA A PALAZZO CORSINI DI FIRENZE

IL LUSSO DELL’ARTE ANTICA A PALAZZO CORSINI DI FIRENZE

Collezionisti e amanti dell’arte antica protagonisti della ventottesima edizione della più importante manifestazione artistica italiana, la Biennale internazionale dell’antiquariato.

Autore: Anonym/sabato 19 ottobre 2013/Categorie: Attualità, Arte, Italia, Toscana


Firenze, da sempre un luogo di esplorazione e di dimora indispensabili per l’arricchimento culturale, lo diventa ancora di più nei giorni di apertura della più importante manifestazione italiana del settore, la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, che quest’anno è giunta alla sua ventottesima edizione.
Anche la sede della mostra, Palazzo Corsini sull’Arno, dall’ambiente settecentesco, richiama i valori etici, estetici e spirituali di quell’epoca di classicità greca e, soprattutto, romana, in cui si ritrovano la misura e l’equilibrio del bello ma anche l’ispirazione di molti capolavori dell’antiquariato.
L’allestimento della mostra, leggero e impalpabile, realizzato dal maestro Pier Luigi Pizzi, è riuscito ad entrare in armonia con il carattere architettonico del Palazzo adattandosi perfettamente alla sua particolare atmosfera. Le mensole, le cornici e i cornicioni degli stand sono stati ricavati dagli elementi presenti nell’edificio.

Osservando preziosissime opere e oggetti collocati all’interno di questa atmosfera ricercata, si ha la sensazione di aver fatto un viaggio nel tempo facendo rivivere nella mente le vicende dei secoli passati. Ed ecco il coraggioso Ercole Farnese che con la testa inclinata e lo sguardo rivolto verso il basso si appoggia sulla clava dopo aver superato le prove degli dei gelosi.
Non mancano i personaggi della Bibbia, come la scultura in pietra del celebre artista Silvestro dell’Aquila, “San Giovanni Evangelista”, il più giovane degli apostoli di Gesù, raffigurato con aspetto quasi adolescenziale e imberbe. La pittura eclettica di Massimo Stanzione narra invece l’episodio del martirio della nobile cristiana Santa Caterina d’Alessandria.
All’interno dell’universo degli oggetti rari troviamo anche antichi manufatti metallici in ferro, rame, bronzo e ottone. La varietà delle opere esposte comprende anche ceramiche, preziosi tappeti ed arazzi, gioielli ed argenti da collezione. Le scelte degli espositori cadono anche su epoche come quella dei Macchiaioli con magnifiche pitture di Giovanni Fattore, Giovanni Boldini, Niccolò Cannicci e Silvestro Léga.

Tra i molti oggetti preziosi ed evocativi presentati dagli espositori, due in particolare sono stati riconosciuti dalla giuria della Biennale come le più significative. Il più bel dipinto - “Roma, il Portico d’Ottavia” del grande Bernardo Bellotto - è stato presentato dall’espositore Cesare Lampronti di Roma, mentre la migliore scultura - “Hercole che squarcia il leone” di Marco Antonio Prestinari è stata proposta da Walter Padovani (Milano). Tra i vincitori è presente anche un espositore londinese, Trinity Fine Art, il cui stand è stato riconosciuto il migliore della Biennale.

A confronto con la situazione degli anni passati, in termini di acquisti, il mercato dell’arte vede oggi entrare in gioco nuovi protagonisti. L’amministrazione finanziaria italiana, caratterizzata da un sistema sempre più attento e accurato, ha giocato il suo ruolo anche in questa occasione, trasformando molti acquirenti italiani in semplici visitatori. Per converso, invece, il lusso dell’arte antica richiama la clientela straniera. Gli americani, da sempre fedelissimi all’appuntamento, quest’anno lasciano lo spazio anche a qualche cliente russo, attratto da oggetti “sfarzosi”, nonché addirittura cinese interessato più che altro a portar a casa le sue ceramiche. Frena l’acquisto delle opere rare da parte dei compratori stranieri anche la paura di affrontare difficoltà ai controlli doganali nei loro Paesi.

Un’altra notevole differenza rispetto agli anni passati sta nel fatto che anche il settore dell’arte, come tanti altri, vede la sua trasformazione con l’aumento delle compravendite online e la chiusura di negozi. Per di più, i piccoli commercianti si ritrovano in difficoltà, addirittura nel comprare piuttosto che nel vendere, costretti come sono a competere con grosse case d’asta.

Nonostante i cambiamenti avvenuti nel settore, tuttavia, la mostra fiorentina ha potuto dimostrare la vivacità che caratterizza ancora il mercato dell’arte e dell’arredamento prezioso.



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