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“Viva México!”, nel 204° anniversario il “Grito de Independencia Nacional” dei Messicani a Roma

“Viva México!”, nel 204° anniversario il “Grito de Independencia Nacional” dei Messicani a Roma

Celebrata con “orgoglio e allegria” la Festa Nazionale del Messico dall’Ambasciatore in Italia Miguel Ruíz Cabañas Izquierdo

Autore: Rita Sanvincenti/lunedì 22 settembre 2014/Categorie: Attualità, Italia, Lazio, Messico

“Oggi il Messico è una Nazione in movimento. Oggi, il Messico è un Paese con 120 milioni di abitanti, un Paese di giovani, con un’età media di 27 anni. Siamo la quattordicesima economia più grande al mondo, una Nazione Democratica e stabile, dove per più di ottant’anni il potere è stato tramandato in modo pacifico. Siamo una potenza culturale e turistica, che lo scorso anno ricevette più di 24 milioni di turisti da tutto il mondo. Siamo una potenza industriale che ogni anno fa laureare più di cento mila ingegneri e tecnici e che, ad esempio, oggi è il produttore più grande di automobili dell’America Latina ed il quarto esportatore a livello mondiale”. Con queste parole l’Ambasciatore Miguel Ruíz Cabañas Izquierdo ha descritto il suo Paese in occasione della grande Festa Nazionale dell’Indipendenza, che ha presieduto per la quarta occasione a Roma, a 204 anni dal 15 settembre 1810. Nella sede dell’Ambasciata, affollatissima di messicani e di “amici del Messico”, l’Ambasciatore ha ricordato le gesta dei patrioti messicani che hanno portato il suo Paese alla conquista dell’indipendenza. 
“El Grito de Independencia”, o “Grito de Dolores” fu l’atto iniziale della guerra d’indipendenza. La storia narra che la sera di quel 15 settembre 1810 il curato di Dolores, località dello Stato di Guanajuato, Miguel Hidalgo Y Costilla, con in mano uno stendardo della Vergine di Guadalupe, in compagnia di Ignacio Allende e Juan Aldama, rivolse un appello al popolo perché si sollevasse contro l’autorità del viceré della Nuova Spagna: per questo fece suonare una delle campane della parrocchia di Dolores. Ogni anno quel momento è ricordato in Messico – dal Presidente e dai governatori di tutti gli Stati, dai Sindaci – e dai rappresentanti diplomatici della Nazione in tutto il mondo.
Tra gli ospiti alla cerimonia civica nella affollatissima sede dell’Ambasciata messicana a Roma, in via Spallanzani, autorità e Ambasciatori presso lo Stato italiano di Brasile, Cile, Colombia, Guatemala, oltre a Rappresentanti presso la FAO di Regno Unito, Pakistan, Paesi Bassi, Venezuela. 
Un clima di grande festa e di sentito, autentico orgoglio nazionale in cui non sono mancati momenti di folclore con esibizioni di danza, musica e canto come quelle dei due grandi artisti messicani quali il tenore Jesùs Daniel Hernàndez e la soprano Mariana Valdés accompagnati dai Mariachi Romatitlàn.
“Celebriamo le nostre particolarità culturali – ha dichiarato nel suo intervento l’Ambasciatore Miguel Ruíz Cabañas Izquierdo - quelle forme che si esprimono nella nostra arte, nella nostra architettura, nella nostra letteratura, nella nostra gastronomia, nella nostra musica e nel nostro canto, nella danza, nel lavoro fruttuoso e creativo, nei nostri sogni individuali e collettivi. Con la nostra Indipendenza Nazionale esaltiamo la cultura messicana, che ci distingue dagli altri popoli e con i quali la condividiamo con grande orgoglio”. 
Grande orgoglio anche per le “grandi sfide economiche e sociali” sostenute dal Paese in quanto, ha sottolineato l’Ambasciatore, “negli ultimi due anni il Messico è stato capace di adottare undici profonde riforme strutturali che fanno del nostro Paese una società più aperta e competitiva. La riforma sul lavoro, sull’educazione, la riforma politica, sui procedimenti penali, la riforma fiscale, finanziaria, in materia economica, sulle telecomunicazioni ed energetica, mettono il Paese in una posizione migliore, pienamente centrata nel XXI secolo. La nostra generazione è stata capace di farsi carico della sfida. Lasceremo un Paese migliore ai nostri figli. Il Messico sa dove vuole arrivare”.
Rivolgendosi ai messicani residenti in Italia: “oggi, abbiamo molte ragioni per essere orgogliosi dei risultati del nostro amato Paese – ha detto - abbiamo grandi artisti, architetti, ingegneri, scienziati, medici e atleti, i migliori registi del mondo. Abbiamo grandi sfide di sì, ma il Messico è ora, e sarà sempre così, molto più grande di tutta la sfida che abbiamo di fronte”.

L’Ambasciatore Miguel Ruíz Cabañas Izquierdo ha inoltre ricordato la partecipazione attiva del Messico all’Expo di Milano 2015: una posizione privilegiata di fronte al padiglione dell’Italia: “sarà un momento storico di unione e amicizia tra Italia e Messico, tra le nostre due Nazioni tricolori del pianeta”, ha detto. Verranno celebrati gli alimenti che il Messico ha dato al mondo come mais, fagioli, chili, avocado, pomodori. “Sarà una festa per la nostra gastronomia” ha proseguito l’Ambasciatore, gastronomia che è patrimonio dell’umanità. Infine il Grido di Indipendenza nazionale, che Miguel Ruíz Cabañas Izquierdo definisce “grido di allegria, di onore, di orgoglio di essere messicani”, il trionfale “Viva México, Viva México, Viva México!

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