“Io? Una wedding designer”. Si evolve e si arricchisce il concetto di “organizzatore di eventi”. Silvana Chiarappa, 36 anni, titolare del primo store di eventi e matrimoni con sede a Monopoli in Puglia, rivendica un nuovo ruolo nella realizzazione del matrimonio (e non solo) che prevede una progettazione a tutto tondo. Molto più di una wedding planner, quindi. Da sempre affascinata da questa professione, Silvana, dopo la maturità scientifica, un master in marketing e comunicazione e a seguito di una serie di lavori e collaborazioni con aziende che lavoravano nel settore eventi, crea col suo socio e compagno di liceo Vincenzo Schettini, 36 anni, direttore artistico dei Wanted Chorus, un concept dedicato al matrimonio dove gli sposi anche se non interessati alla pianificazione dell'evento, possono comunque acquistare prodotti progettati secondo le loro esigenze.
Quanto pensa sia importante il rapporto tra wedding planner e sposi?
E’ fondamentale direi. E’ importante la sintonia che si viene a creare tra me e i futuri sposi.
Che concetto ritenga abbiano gli sposi del wedding planner?
Ci sono clienti con idee chiare rispetto al nostro ruolo e clienti che invece hanno un po’ di confusione e quindi nei primi colloqui e incontri cerchiamo di far capire quello che è il nostro lavoro.
Non pensa che la presenza del wedding planner distolga la coppia di sposi dall’entusiasmo di organizzare il proprio matrimonio?
Al contrario! Le nostre coppie si sentono seguite, curate, coinvolte, sicure di avere accanto una persona che si dedicherà al loro matrimonio, seguendo tutti i dettagli che vogliono e che sarebbe impossibile per loro seguire, soprattutto il giorno dell'evento. Coinvolgiamo sempre i nostri clienti nell’organizzazione del loro matrimonio, facendoci carico delle varie incombenze e dello stress che fanno parte dell'organizzazione di un evento.
Nell’incontro che lei ha con i clienti chi è più partecipe, lui o lei?
Sicuramente lei che sin da piccola ha sognato il giorno del suo matrimonio. Ma anche lo sposo dopo i primi colloqui manifesta i suoi desideri.
Come si sviluppa la progettazione di un matrimonio?
I primi incontri conoscitivi sono importanti. Dopo questi cerco di dar vita con progetti, con schizzi, bozze, alle loro richieste. Il loro evento comincia a nascere su fogli di carta e a concretizzarsi il giorno dell’evento.
Le è mai capitato di avere carta bianca da clienti che ha ricevuto in Store?
In linea generale le dico di no. Carta bianca però per me è la fiducia che ripongono in noi i clienti, l’appoggiarsi a noi, dandoci anche la possibilità di presentare qualcosa di diverso rispetto a quello che inizialmente hanno richiesto. Si arriva però ad un certo punto in cui il cliente si affida completamente lasciando a noi determinati dettagli. Questo per me è avere carta bianca.
Il giorno del matrimonio come organizza il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori?
Il giorno del matrimonio richiede assoluta concentrazione, massima organizzazione e un gruppo valido di collaboratori. Mentre alcuni dettagli nella fase che precede il matrimonio possono essere corretti o terminare l’indomani, il giorno dell’evento nulla può essere lasciato al caso, come nulla può essere fatto senza tener conto dei tempi molto ristretti per gli allestimenti.
Quindi è fondamentale un gruppo di collaboratori pronti a seguire le direttive. E’ un lavoro di squadra a tutti gli effetti. Bisogna avere capacità di problem solving perché si deve essere preparati a risolvere eventuali emergenze che non possono essere messe in conto.
Quanto tempo richiede la prestazione professionale del wedding planner?
Il lavoro del wedding planner nel giorno del matrimonio può durare anche quattordici ore, non considerando tutte quelle che vengono dedicate alla progettazione, agli incontri con i clienti e con i fornitori, ai sopralluoghi presso le location, alle ore passate al telefono per le diverse progettazioni. Davvero tante ore.
Uno dei luoghi comuni associati alla sua professione è quello di pensare che col wedding planner si finisca con lo spendere di più. Pensa sia così?
Per certi aspetti è vero. Avere un wedding planner rappresenta un costo in più. E’ altrettanto vero però che per gli sposi rappresenta un notevole risparmio di tempo, di stress e di denaro soprattutto se si appoggiano ai nostri fornitori abituali con i quali abbiamo stretto convenzioni per le nostre coppie.
Quale ritiene sia la miglior forma di pubblicità per un wedding planner?
Sicuramente la soddisfazione del cliente e la riuscita dell’evento.
Quanto pensa siano importanti i social network per la professione del wedding planner?
Sicuramente sono degli strumenti importanti, perché danno la possibilità di farci conoscere e di far vedere il nostro modo di lavorare anche a chi è molto distante da noi. I social network ci permettono di ricevere anche richieste da chi non ha potuto partecipare agli eventi promozionali o da coloro che non ci hanno conosciuto passeggiando per Monopoli, ma che ci contattano a seguito delle foto pubblicate sui nostri profili.
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