Agli sposi basta dire di “sì”, al resto ci pensa il wedding planner. Organizzato, efficiente, capace di placare tutte le ansie dell’ultim’ora. E senza costi da capogiro.
Figura professionale ben avviata nel panorama italiano, l’organizzatore di matrimoni, è molto di più. Un vero e proprio direttore artistico della cerimonia e della creazione dell’evento.
Il wedding planner si presenta come coordinatore e responsabile della buona riuscita dell’evento. Un lavoro in grande sviluppo. Senza che questo comporti, se non lo si desidera, che le decisioni siano tutte sue. Agli sposi resta l’ultima parola su tutto.
Sempre più coppie si affidano ad un professionista per il loro matrimonio, tanto che fioristi, negozi di bomboniere e altri accessori per le nozze, hanno introdotto nel loro organico la figura di un organizzatore di eventi con particolare attenzione alla progettazione di matrimoni.
Quella del wedding planner non si configura però come una vera e propria professione e non ha un’identità ben definita all’interno di Unioncamere. Tuttavia a Caserta, in Campania, è in corso la seconda edizione del corso professionalizzante per wedding planner organizzata dall’ASIPS (agenzia speciale per l’innovazione della produzione e dei servizi) in diretta collaborazione con la Camera di Commercio della Campania. Il corso è organizzato per un numero di venti iscritti. Le lezioni prevedono trentadue ore distribuite in quattro giornate.
La professione del wedding planner nasce in America circa vent’anni fa per sostenere gli sposi nella preparazione del matrimonio. Cinema e libri hanno contribuito a rendere sempre più famoso il progettista – organizzatore di fiori d’arancio. Nei film “Il matrimonio del mio migliore amico” del 1997 dalla regia di P. J. Hogan e “Prima o poi mi sposo” del 2001 dalla regia di Adam Shankman, è protagonista l’attrice Jennifer Lopez. Nel primo film l’attrice americana è nei panni di una scrupolosissima wedding planner molto motivata nel suo lavoro, nel secondo l’attrice narra le vicende sentimentali di un’organizzatrice di matrimoni. Un ulteriore contributo alla figura del curatore d’eventi è dato dalla pubblicazione di romanzi femminili come “Le (dis)avventure di una wedding planner” scritto da Mcqueen Holly, pubblicato nel Giugno 2011 e ancora “Via Chanel N 5” di Daniela Farnese, pubblicato nell’Agosto 2012.
Il principale luogo comune associato a questa professione è quello di pensare che, affidandosi ad un organizzatore di eventi, si finisca con spendere di più. Niente di più falso poiché affidandosi ad un’agenzia di organizzazione eventi si ha la sicurezza di ottenere il miglior prezzo dai vari fornitori, oltre alla tranquillità della riuscita dell’evento stesso.
Un altro luogo comune da abbattere è la credenza comune che il wedding planner prenda da solo tutte le decisioni rispetto all’evento. Il curatore d’eventi propone idee, seleziona fornitori adeguati alle esigenze e al budget, organizza e coordina tutte le fasi della progettazione, le decisioni e le scelte rimangono sempre degli sposi.
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