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World Press Photo 2013

World Press Photo 2013

Autore: Anonym/venerdì 3 maggio 2013/Categorie: Attualità

World Press Photo torna a Roma. Dal 4 al 26 maggio il Museo di Roma in Trastevere ospita l’esposizione dedicata a uno dei premi di fotogiornalismo più importanti al mondo.

Per questa edizione, le immagini sottoposte alla giuria del concorso sono state 103.481, inviate da 5.666 fotografi professionisti di 124 diverse nazionalità; quelle premiate, che costituiscono la mostra e confluiscono nel catalogo che l’accompagna, sono una sorta di summa dei momenti salienti del 2012.

Anche quest’anno la giuria ha diviso i lavori in nove diverse categorie: Vita Quotidiana, Protagonisti dell’attualità, Spot News, Notizie generali, Natura, Storie d’attualità, Arte e spettacolo, Ritratti, Sport; mentre sono stati premiati cinquantaquattro fotografi di trentadue diverse nazionalità. Spettatori attivi del nostro tempo, hanno raccolto attraverso la loro prospettiva la molteplicità del presente. Come sempre, quello che non smette mai di stupire è il volto dell’altro: dalle immagini di guerra, tanto tragiche quanto, ormai, ridotte a opera d’arte inascoltata (perché le guerre continuano nonostante la commozione momentanea di chi si sofferma di fronte a un bambino mutilato o a un soldato in fin di vita in chissà quale deserto), agli scatti di sportivi in pose impossibili, fino a un occhio a mandorla o al battito d’ali di un uccello esotico.

La Foto dell’anno 2012 è dello svedese Paul Hansen. L’immagine mostra un gruppo di uomini lungo una strada della città di Gaza che trasporta i corpi di due bambini morti verso una moschea per la cerimonia di sepoltura. Suhaib Hijazi, di due anni, e il suo fratello maggiore Muhammad che stava per compierne quattro, sono rimati uccisi nel crollo della loro casa colpita da un missile israeliano, a Gaza, il 20 novembre 2012. Anche il padre Fouad è rimasto ucciso, il suo corpo li segue su una barella, mentre la madre è ricoverata in rianimazione. Gli uomini ritratti nella fotografia sono i fratelli di Fouad. La forza della foto, spiega Mayu Mohanna, membro della giuria originario del Perù, "sta nel modo in cui mostra il contrasto fra rabbia e dolore degli adulti da una parte e l’innocenza dei bambini dall'altra".

Emblematrica la scelta del tre maggio, giornata della libertà di stampa, per l’inaugurazione della mostra. Da chi scrive testi di parole a chi li scrive per immagini, in tutti c’è la tensione alla verità. La domanda che resta è, per tutti, quale verità raccontare.


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