it-ITen-USes-ESba-RU

Saunders, maestro nel colore e nella regia in testa alla classifica della vetrina londinese

Saunders, maestro nel colore e nella regia in testa alla classifica della vetrina londinese

Report di chiusura

Autore: Anonym/mercoledì 9 gennaio 2013/Categorie: Attualità, Moda

Al termine London Collections: Men. Quel che succede a Londra rimane a Londra. Con la frase, un po’ stupida, che spesso si dicono in molti e molte prima di partire per la capitale britannica, si potrebbero chiosare i tre giorni di sfilate e presentazioni dedicati alla moda maschile.

Di ogni passerella è possibile scrivere qualcosa di diverso, fatta eccezione per il fatto che tutti i giovani designer, al di là del gusto personale, possiedono un’abilità nel taglio che spesso manca a chi ha studiato oltre la Manica.

Una delle migliori sintesi fra creatività, vestibilità e uso del colore è Jonathan Saunders che, con una presentazione degna di un regista, ha saputo mettere in luce la brillantezza dei colori, di cui è un vero maestro – l’esperienza da Pucci gli è certamente stata utile – la nettezza nelle linee e l’onestà di aver creato una collezione per molti (in particolare giovani) ma non per tutti.

Aitor Throup, all’opposto, ha studiato la violenza degli hooligans e quella dell’uragano che si è abbattuto anni fa su New Orleans e l’ha mixata alle dottrine orientali, quelle mongole in particolare. La collezione è antracite, a metà strada fra lo sportivo e il city style. Piacerà moltissimo ai blogger. Cogliendo l’anima del presente, ha disegnato l’unico uomo per lui possibile: un uomo che combatte e si adatta. Tessuti leggeri, resistenti e tecnici, molte zip e zaino/teschio in spalla.

Le follie ora dalmata, ora da viaggio nello spazio in versione giocattolo, ora con richiami alle fantasie anni ’80 di Fashion East, hanno bilanciato l’ultra classico – meraviglioso, ça va sans dire – di Savile Row.

Alexander McQueen ha imbruttito i suoi modelli, trasformandoli in uomini manichino con capelli impomatati e trucco traslucido. Eleganza e bizzarrie à porter.

Sibling propone una collezione dove la lana è padrona incontrastata: declinata in ogni versione su cappelli, guanti e sciarpe giganteschi; in fantasia, a intreccio, a maglia e anche fredda. Una collezione divertentissima. La sfida è indossarla.

C’è, ancora, chi ha fatto sfilare qualche signore in gonna e chi ha applicato rouches agli shorts ma la migliore, la vera regina della moda inglese è Vivienne Westwood. Il coraggio di presentare, da anni, la stessa collezione (con qualche accorgimento differente, sia chiaro) non le manca e questa è la sua salvezza: i suoi abiti sono fra i più apprezzati, le fantasie, anche quando eccessive, non annoiano e i suoi show sono fra i più seguiti. Qui c’è la vera forza di Westwood, l’abilità di creare eventi per lanciare, ogni volta e con insistenza da due stagioni, un tema in cui lei e tutta la sua maison crede. Chi indossa i suoi capi deve, imperativo, diventare ecologicamente responsabile perché, recitava a chiare lettere un cartello della sua “climate revolution” “what’s good for the planet is good for the economy” (ciò che fa bene al pianeta è buono per l’economia!).

Copyright 2013 myauroratag e aurora - the world wide interactive journal
Vietata la riproduzione anche parziale dei presenti contenuti


Numero di visite (29218)/Commenti (0)