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Camminare: una forma d’arte? E’ la difficile tesi di

Camminare: una forma d’arte? E’ la difficile tesi di "Equilibrio”, al Museo Ferragamo

Nel nome del mitico calzolaio delle star, a Firenze una mostra che esplora, attraverso pitture e sculture, anche la danza e l'acrobazia

Autore: Anonym/giovedì 19 giugno 2014/Categorie: Attualità, Moda, Italia, Toscana

Nobilitare, questo è l’obiettivo, quella che fu l’arte di Salvatore Ferragamo “calzolaio meraviglioso”, prediletto dalle star del cinema e dai vip (ma anche – si precisa – “ingegnere della scarpa” oltre che studioso, a livelli assolutamente scientifici, dell'anatomia del piede), creando nel suo Museo – attraverso una mostra ricca di preziosissime opera d’arte – un percorso ideale e quasi filosofico, negli aspetti e nei significati, i tanti possibili, di quell’atto solo apparentemente elementare e naturale che è l’usare il piede appoggiandolo per terra e poi camminando. Una riproduzione del cambrione, la lamina d'acciaio che Ferragamo inserì (suo brevetto) all'interno della scarpa per sostenere l'arco plantare, entra nella forma-simbolo di “Equilibrium”, la mostra, certamente bellissima, del museo Salvatore Ferragamo di Firenze a cura di Sergio Risaliti e Stefania Ricci dedicata all’equilibrio e al camminare, di cui vengono indagati in maniera ambiziosa e quasi enciclopedica i mille possibili risvolti. Nella prima sala – accanto agli studi fotografici sul movimento di Eadweard Muybridge, precursore del cinema – troviamo insieme la riproduzione di due scimmie umanoidi in posizione eretta e le immagini di Armstrong e Aldrin sulla Luna nel 1969: le orme dei due progenitori dell’uomo e, nello scherma, quella celere di Armstrong sulla polvere lunare. La mostra, arricchita da una installazione-labirinto di Cecil Balmond, che resterà aperta fino all’aprile del 2015, si è inaugurata in concomitanza con Pitti Immagine Uomo e Pitti Immagine W e fa parte delle manifestazioni di Firenze Hometown of Fashion, le celebrazioni organizzate dalla maison Stefano ricci dei 60 anni del Centro di Firenze per la Moda Italiana. Se comprende, ad esempio, una sala in cui numerosi video accostati l’uno all’altro presentano e di fatto analizzano il modo di camminare di personaggi famosi e di potenti della Terra di ieri e di oggi, “Equilibrium” si propone soprattutto come una straordinaria collezione artistica, sempre sul tema dato, un viaggio che parte dalla scultura e pittura vascolare etrusca, da uno splendido bassorilievo greco e dalla plastica romana (vedi il Piede destro in bronzo di una Nike proveniente dal Museo dei Fori Imperiali) per arrivare poi, attraverso i secoli, a un Duerer, a un Buontalenti, ai trattati scientifico-anatomici del Sei-Settecento. E, procedendo nel tempo, a Antonio Canova, con straordinari suoi dipinti di danzatrici che sembrano riportare in vita, in linee caratteristiche della sue epoca, il linguaggio figurativo greco classico; e a Auguste Rodin (il San Giovanni Battista), e al suo discepolo Antoine Bourdelle. Passando, cin lui, alla sezione dedicata alla Danza, ecco Edgar Degas, in queste opere scultore ma anche illustratore, alle prese con il suo soggetto preferito, le ballerine: un Nijinski secondo lo stesso Rodin, l’altrettanto mitica Isadora Duncan nei disegni di Plinio Nomellini, le spoglie forme di moderne danzatrici di Marino Marini e George Segal. Un’altra sezione è dedicata ai funamboli-acrobati, un’altra categoria che, come i danzatori, si misura professionalmente e virtuosisticamente con l’equilibrio: ecco i funamboli di un raffinatissimo, prezioso Picasso figurativo, quelli stilizzati di Paul Klee e di Kandinsky, quelli di Ferdinand Leger e Alexandre Calder, o di Gino Severini. Ma il percorso artistico arriva in pieno all’arte del presente, fino a Gormley, Melorri, Ceroli, Barni, Paolini, Bill Viola e Marina Abramovic presenti con opere video.


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