it-ITen-USes-ESba-RU

 Recuperati dai Carabinieri del Nucleo TPC reperti etruschi di epoca ellenistica provenienti da uno scavo clandestino a Città della Pieve

Recuperati dai Carabinieri del Nucleo TPC reperti etruschi di epoca ellenistica provenienti da uno scavo clandestino a Città della Pieve

Eccezionale il valore storico artistico del ritrovamento: otto urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario risalenti al III secolo a.C..

Author: Redazione Aurora/Tuesday, November 19, 2024/Categories: News

Numerosi reperti archeologici etruschi di epoca ellenistica, risalenti al III secolo a.C., in stato di perfetta conservazione, ritenuti di eccezionale valore storico ed artistico sono stati sequestrati a seguito di una complessa ed articolata attività di indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale – Sezione Archeologia, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, illustrata oggi, a Roma, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del Reparto operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale presso la Caserma La Marmora, alla quale sono intervenuti il Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone, il Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Perugia, Dott.ssa Annamaria Greco, il Comandante dei Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, Gen. D. Francesco Gargaro, il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e il Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura, Luigi La Rocca.

TPC. Crediti foto: © Emanuele Antonio Minerva.


L’intervento dei militari del TPC ha portato a recuperare otto urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a.C. Le urne, tutte integre, sono in travertino bianco umbro, in parte decorate ad altorilievi con scene di battaglie, di caccia e con fregi, alcune delle quali conservano pigmenti policromi e rivestimenti a foglia d’oro, altre con la raffigurazione del mito di Achille e Troilo.

TPC. Città della Pieve. Crediti foto: © TPC. 


TPC. Crediti foto: © Emanuele Antonio Minerva.


Dei due sarcofagi, uno è al momento rappresentato dalla sola copertura e l’altro completo dello scheletro del defunto. Un preliminare studio scientifico delle urne redatto dai funzionari archeologi del Ministero della Cultura conferma l’appartenenza dei beni a un unico contesto funerario, consistente in una tomba a ipogeo riconducibile a una importante famiglia del luogo, i “PULFNA”.

Particolarmente ricco il corredo funebre, composto di suppellettili e vasellame sia fittile che metallico, tra cui quattro specchi in bronzo, uno dei quali con l’antica divinizzazione di Roma e della lupa che allatta soltanto Romolo, un balsamario contenente ancora tracce organiche del profumo utilizzato in antichità, un pettine in osso, situle e oinochoe in bronzo, comunemente utilizzati dalle donne etrusche durante banchetti e simposi.