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POLICEMAN FOR DISABLED

POLICEMAN FOR DISABLED

Dalla Sicilia nasce una nuova specializzazione per gli operatori della Polizia di Stato ideata da Vito Di Franco

Autore: Rita Sanvincenti/domenica 15 settembre 2013/Categorie: Attualità, Italia, Sicilia

Nasce in Italia, più precisamente in Sicilia, dalla vulcanica mente di Vito di Franco, una encomiabile iniziativa a beneficio dei portatori di disabilità. Di Franco è dipendente della Polizia di Stato, nonché Presidente dell’Istituto Internazionale di Scienze criminali e della Sicurezza (IISCS), autore di diverse pubblicazioni di carattere scientifico tra cui “Crimini e Malvagità. Manuale tecnico investigativo”, scritto insieme all’amico criminologo Vincenzo Savatteri, purtroppo prematuramente scomparso con cui è stato anche autore della rubrica “Criminologia e devianza” su “Aurora The Wold Wide Interactive Journal”, entrambi pubblicati dalla nostra Casa editrice. Di Franco, Cultore di Diritto penale processuale militare e Docente di Diritto di Polizia presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo è, inoltre, docente di Sociologia della Sicurezza Sociale presso l’Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo, e già docente presso la Scuola di specializzazione in “Istituzioni e Politiche di tutela dei diritti umani” e alla Facoltà di Scienze della Formazione di Palermo. Tra le sue ultime pubblicazioni anche Hydrogena, suggestivo romanzo di fantapolitica che vede la sua amata regione, la Sicilia, in un futuro non troppo lontano, risollevare definitivamente le sorti del mondo.

Professor Di Franco dopo Hydrogena che offre una prospettiva di speranza non troppo fantastica per il nostro futuro, ecco un’iniziativa che, partendo ancora una volta dalla sua regione, risponde ad una concreta necessità. Di cosa si tratta esattamente?

“Policeman for disabled” è un progetto ambizioso che parte dalla Sicilia e che al momento coinvolgerà le Polizie locali dell’isola e sarà realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con il Coordinamento “H” e con l’Ente Nazionale Sordi. Il progetto si concretizza in un corso di aggiornamento che tende a fornire uno specifico addestramento agli operatori di Polizia al fine di accrescerne le competenze di intervento nelle situazioni in cui siano coinvolti soggetti portatori di disabilità mentale, intellettiva-cognitiva, fisica o sensoriale. Il percorso formativo, creato in collaborazione con i predetti Enti ed Associazioni, è indirizzato, pertanto, a fornire agli operatori Polizia e a quanti aspirino a diventarlo, le opportune conoscenze idonee a consentire agli stessi di intervenire con professionalità in caso di operazioni di Polizia che vedano, a vario titolo, coinvolti soggetti portatori di disabilità (in qualità di richiedenti servizi alle strutture di Polizia, di denuncianti o querelanti, di indagati o sottoposti a provvedimenti sanitari obbligatori). 

Con quali modalità verranno trattate queste operazioni?

Verranno particolarmente valorizzate le logiche e le tecniche di comportamento in tutti i tipi di servizio, anche ad alto rischio, in modo da consentire alla persona con disabilità di fruire delle attività di Polizia, in modo paritario rispetto ai soggetti che non presentino situazioni di disabilità. Il corso si avvarrà della docenza di professori universitari, di esperti nella materia delle disabilità, di Comandanti e Ufficiali di Polizia Municipale e di operatori appartenenti alle forze di Polizia dello Stato, oltre ad alcuni portatori di disabilità. Questo progetto verrà presentato a livello nazionale il 20 settembre a Riccione in occasione del convegno delle Polizie Municipali d’Italia, in modo da far conoscere e divulgare questa iniziativa alle Polizie locali in attesa di ulteriori sviluppi in ambito nazionale.  

Per l’organizzazione dei corsi vi siete avvalsi di collaborazioni esterne?

Un grande aiuto ci è stato dato dagli Enti e dalle Associazioni interessate che ho citato, che credono fermamente in questa iniziativa. Posso affermare anche, per esperienza personale, che, molto spesso, il poliziotto ha difficoltà ad approcciarsi a persone disabili, siano essi vittime o autori di reati, questo perché è difficile conoscere le norme di riferimento, oppure perché, come molto spesso avviene, non si conoscono le varie tipologie di disabilità, che sono molto diverse una dall’altra. Ciò inevitabilmente genera grossi problemi di comunicazione. Il corso si pone dunque, come obiettivo quello di instaurare, a livello pratico e diretto, una valida comunicazione tra rappresentate delle Istituzioni e la persona disabile. 

Come si riconosceranno i Policeman for disabled?

Beh, abbiamo pensato ad un distintivo a rilievo da apporre sulla divisa degli specializzati: si tratta di uno stemma dove è rappresentato un simbolo creato dal maestro Nocera (gratuitamente, date le finalità del corso), su cui è posta la scritta “Nihil difficile Volenti” che è un po’ il motto di tutte le mie iniziative.

“Policeman for disabled” nasce più dal suo ruolo di “Poliziotto” o da quello di Presidente dell’Istituto Internazionale di Scienze criminali e della Sicurezza?

Da entrambi. Da qualche mese, infatti, abbiamo ripreso in mano l’Istituto Internazionale di Scienze criminali e della Sicurezza dopo il triste evento della prematura scomparsa di Vincenzo Savatteri. Eravamo rimasti fermi quasi un anno, storditi da ciò che è successo. D’altronde sostituire la figura di Vincenzo come Presidente non è stato per niente facile. Ora finalmente il Ministero dell’Interno mi ha concesso il nulla osta e quindi mi potrò dedicare alla gestione dell’Associazione di Criminologi che ho fondato nel 2010. Quindi ho voluto che questo avvenisse con un progetto significativo e socialmente importante come questo. Certo sono anche un Poliziotto e sono molto legato al mio lavoro. Oggi mi dedico alla formazione dei Poliziotti, ma poco tempo fa ero in trincea con la gloriosa Squadra Mobile di Palermo. Sono passati più di trenta anni, dal giorno in cui entrai nella Polizia di Stato: in realtà mi sembra ieri… Ora nel tempo libero mi dedico ai mie studi universitari, ai miei libri e all’insegnamento accademico, e poi invento…

Allora non dovremo stupirci di leggere presto il seguito di Hydrogena?
Hydrogena, il romanzo che avete pubblicato ormai qualche anno fa, ha rappresentato una visione che, in parte, si è verificata, certo è solo fantapolitica: un universo popolato da personaggi particolari, simpatici, ma tra una battuta di qualcuno di loro e la trama del racconto, forse si sente in lontananza il grido dell’autore che dice “basta bisogna cambiare”… E speriamo al più presto…


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