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“SOLONKE” RUSSE AL MULINO DELLE SALINE ETTORE E INFERSA

“SOLONKE” RUSSE AL MULINO DELLE SALINE ETTORE E INFERSA

Autore: Rita Sanvincenti/venerdì 17 maggio 2013/Categorie: Attualità, Arte, Italia, Sicilia

Presentata dalle “Saline Ettore e Infersa”, negli spazi dell’antico Mulino situato al loro interno, la stupenda collezione di “Solonke russe”, esposizione itinerante curata dalla Galleria “Locanda dell’Arte” in collaborazione con Sosalt SpA, con allestimento dell’architetto Giampiero Musmeci. La mostra, che potrà essere visitata fini al 31 ottobre, è inserita nell’ambito delle manifestazioni di Marsala Città Europea del vino 2013. Sono 36 gli esemplari di antiche saliere russe appartenenti alla collezione di Maria Palumbo Sormani datate tra il XIX e il XX secolo, realizzate in legno scolpito e decorato in argento e oro provenienti dalle manifatture imperiali, raccolte in circa trent’anni, di provenienza nobile o popolare. Ognuna di esse ricca di motivi decorativi, raffigura un trono, “emblema – come si legge nelle presentazione della mostra - delle molte preziosità del minerale: dalle proprietà terapeutiche e qualità alimentari al sapore che nobilita il cibo, dal valore come bene commerciale, prima merce di scambio e moneta, alle poliedriche e profonde valenze simboliche”.
 

Le deliziose miniature - studiate catalogate da Mario e Luisa Coccopalmerio – riconducono ad antiche culture, a rituali religiosi e acquisiscono in questo nuovo contesto il senso di un nuovo scambio culturale e artistico sulla linea del sale.
Molto interessanti anche i richiami storici come ad esempio quelli che si leggono in una solonka in argento lavorato a trompe-l’oeil forgiata nel 1870 a San Pietroburgo, come risulta dai punzoni, sul coperchio della quale si legge: “Da parte degli operai al buon padrone, 1° maggio 1887”. Un’altra solonka riporta invece la dedica degli operai della miniera di salgemma di Usolk (poi Sol’vycegodsk), di proprietà della celebre famiglia Stroganof nel 1883. Caratteristiche delle solonke anche l’incisioni di proverbi russi che si ispirano alle proprietà del sale come ad esempio “senza pane e senza sale un pasto vale la metà”.

Con la mostra “Solonke russe” si caratterizza ulteriormente il Mulino delle Saline di Ettore e Infersa come “luogo di cultura su un territorio che unisce e non separa Trapani e Marsala – ha dichiarato il Prof. Giacomo D’Alì Staiti, Presidente di Sosalt SpA, rivolgendosi ai Sindaci delle due città, rispettivamente Vito Damiano e Giulia Adamo, intervenuti all’inaugurazione della mostra. “Un territorio con una cultura del sale che può essere amplificata come elemento fondamentale del territorio – ha proseguito – e mi auguro che i due sindaci ci aiutano sempre di più in questo”.

Una occasione, quella della mostra che “potrebbe essere l’inizio di una promozione, di un gemellaggio – ha risposto il sindaco Giulia Adamo – con il Monferrato attraverso la storia l’arte, il cibo, il vino, per percorsi turistici per cui possiamo lavorare. E’ inoltre una occasione fantastica per la unione indispensabile tra Marsala e Trapani per la promozione economica, culturale, sociale del nostro territorio per la quale possiamo operare insieme”.

Se l’idea di un gemellaggio culturale-turistico con il Monferrato dove ha sede la “Locanda dell’Arte”, situata a Solonghello, in provincia di Alessandria (dove si celebrano quest’anno i cinquanta anni del primo vino D.O.C, mentre Marsala è città europea del vino 2013), può apparire una interessante opportunità, ancora più affascinanti appaiono le ipotesi di progetti che sulle saline e sul sale si possono costruire. Il Sale Marino di Trapani prodotto nella fascia costiera compresa fra Trapani e Marsala, riconosciuto dalla Commissione Europea, IGP (Indicazione Geografica Protetta), nel mese di dicembre 2012, ha raggiunto con questo un traguardo estremamente importante e significativo anche per l’intero territorio sotto il profilo economico, culturale, turistico. 

Le Saline Ettore e Infersa, dove la produzione e la raccolta del prezioso “oro bianco” avviene con metodi tradizionali, si trovano infatti nel cuore di un’area di straordinario interesse storico-archeologico-ambientale di fronte all’isola di Mothia, dove i Fenici si erano insediati intorno all’VIII secolo a.C. e dove si rifornivano di sale che, per le sue proprietà conservanti, era indispensabile per la conservazione dei cibi durante la navigazione.


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