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Dopo gli applausi a scena aperta per “Cattivi, cattivissimi e bastardi nel teatro di Shakespeare”, al Persio Flacco di Volterra, il successo della diretta trasmessa da Radio Vaticana

Dopo gli applausi a scena aperta per “Cattivi, cattivissimi e bastardi nel teatro di Shakespeare”, al Persio Flacco di Volterra, il successo della diretta trasmessa da Radio Vaticana

Simone Migliorini e Cloris Brosca sono gli interpreti del testo di Luigi Lunari prodotto dal Festival Internazionale Teatro Romano Volterra.

Autore: Rita Sanvincenti/martedì 19 novembre 2019/Categorie: Attualità, Teatro, Italia, Toscana, Teatro, Italia, Toscana

Dopo gli applausi a scena aperta per gli interpreti di Cattivi, cattivissimi e bastardi nel teatro di Shakespeare, di Luigi Lunari, con Cloris Brosca e Simone Migliorini, sul palcoscenico del Teatro Persio Flacco con la regia di Migliorini e le musiche di David Dainelli, un estratto dello spettacolo è stato trasmesso da Radio Vaticana. Un successo anche per la riduzione radiofonica che ha accentuato la forza drammaturgica del testo ed esaltato l’intensa interpretazione dei brani shakespeariani di Brosca e Migliorini. “Sono stati molto bravi ad evitare da una parte il ‘parlato’ quotidiano oggi dominante e dall’altra l’enfasi”, ha commentato Giovanni Antonucci. “Una recitazione sottile che scava nei testi restituendoci la loro verità umana e poetica insieme”, ha concluso.
Lo spettacolo, prodotto dal Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, vuole essere anche un omaggio a Luigi Lunari, che elaborò Cattivi, cattivissimi estrapolando dalle tragedie shakespeariane i personaggi più significativi per la loro malvagità e realizzando così una inedita “antologia” che ne raccogliesse le storie. A questa originale galleria di personaggi, “con il suo consenso e collaborazione”, come spiega Migliorini, furono aggiunte le figure femminili, di pari (o superiore) livello di empietà. Ad Enrico V, Edmund, Macbeth, Edoardo di York, Warwick, Clifford, Riccardo III, Aaron, Antonio, Amleto, Prospero, si sono aggiunte Regina Margherita, Lady Macbeth, Lady Anne, Gertrude, a anche Desdemona poiché con la sua purezza d’animo e con il suo candore, con la sua fede, rende ancora più nero il perfido Jago.
Alcuni anni fa – spiega Simone Migliorini – Lunari mi fece dono di questo testo, che, sia pure in forma diversa, era già presente nel repertorio di un altro amico e grande maestro come Antonio Salines. Con il consenso dell’autore e la sua collaborazione, insieme ad Alma Daddario, lo modificai, aggiungendo alla carrellata di “maschi cattivi”, la parola ‘bastardi’ al titolo ed una serie di ‘femmine cattive’, o ‘vittime dei cattivi’, perché esse costituiscono una presenza importante nel teatro di Shakespeare tanto che spesso si trovano all’origine di trame e sottotrame”.
Sul personaggio più complesso da rappresentare, Cloris Brosca risponde che: “sicuramente è Lady Anne, difficile in quanto è quasi impensabile il ‘volta faccia’ di questa donna addolorata per la morte del marito, del suocero, che poi, all’interno di una stessa scena, quindi davanti al pubblico, subisce una trasformazione da donna addolorata a futura amante dell’uccisore del marito. È un mistero e quindi un problema che ci si deve porre, e sul quale si trovano soluzioni diverse ogni volta che questo personaggio viene interpretato”. Sulle altre figure femminili aggiunge: “penso a Lady Macbeth come ad una donna molto femminile che incita il marito facendo leva sulla sua femminilità intesa anche come erotismo. Sono legati tra loro, nella vita, come due complici. Poi penso a Desdemona che subisce la cattiveria di Jago. Ho riflettuto molto su di lei che è ingenua, pura, buona, fedele all’amore per Otello. La sua frase, ‘se c’è un intrigante che sta tramando tutto questo …’ sembrerebbe proseguire con le parole ‘… che sprofondi nell’inferno’, come potrebbe dire Lady Anne che augura la morte all’uccisore del marito, mentre invece si conclude con ‘... che Dio lo perdoni”. Questo mi è piaciuto e mi ha commosso”.
Paola Dei, scrittrice, sceneggiatrice, Presidente del Centro Studi di Psicologia dell’Arte e Psicoterapia Espressiva, ha apprezzato particolarmente i protagonisti: “bravissimi Migliorini e Brosca – commenta – perché hanno messo in evidenza una delle caratteristiche dei ‘cattivi’ che è la loro capacità di sedurre. Sono portatori di egoismo, ipocrisia, falsità, amoralità. Passano sopra a tutto e a tutti, però generano in chi li osserva un sentimento duplice: da una parte quello della speranza che vengano puniti, mentre, dall’altra, quello della curiosità, che piace e attira perché riescono a fare quello che gli altri, normalmente, non farebbero ma che forse sognano di fare”. Aggiunge che “le persone che possiedono una intelligenza speculativa possono anche arrivare a fare del male studiando, come certi criminali, le loro azioni a tavolino. Hanno infatti un tipo di intelligenza che è solo speculativa, cerebrale, mentre manca loro la parte dell’empatia, dell’intelligenza emotiva. Sono molto subdoli, pensano solo a se stessi e non provano compassione per nessuno”. Analizzando le caratteristiche e i sentimenti dei vari personaggi, Paola Dei evidenzia “la rabbia che Jago mostra verso Desdemona, che muove le sue azioni e quella di Riccardo III, alla cui bruttezza fisica corrisponde quella dell’animo”. La rabbia verso l’altro, come se questo fosse responsabile di qualche male quando invece non è così, è un sentimento molto diffuso, spiega Dei. “Alla base della malvagità si trova l’invidia – afferma – che è il peggiore dei vizi capitali. Oggi viviamo in una realtà, che è quella dell’apparenza, nella quale si sente fortemente la presenza di questo sentimento”. Paola Dei cita la storia di Santa Scorsese, narrata anche nel film di Mimmo Spataro. “Santa, per la quale è in corso un processo di beatificazione, era una ragazza dolcissima, che non faceva male a nessuno, molto devota. Queste virtù facevano paura a chi l’ha uccisa, che non sopportava la purezza di lei e che avrebbe voluto appropriarsene. Alla base della sua azione c’è l’invidia, che per sua natura è distruttiva. Jago invidiava la felicità di Otello e di Desdemona”. Sulla prospettiva di mettere in scena lo spettacolo appositamente per gli studenti, quindi con finalità didattiche, Dei è assolutamente d’accordo, purché ciò avvenga con l’accompagnamento degli insegnanti. “I ragazzi, purtroppo, vedono troppi malvagi rappresentati oggi come vincenti. Sarebbe molto utili mostrarli invece come sono realmente. I fenomeni di bullismo sono in aumento perché oltre all’insegnamento dei valori questi si devono manifestare con l’esempio. Occorre pertanto mostrare ai ragazzi che la vera cultura viene premiata e che la manipolazione viene smascherata. Molto spesso vengono rappresentati personaggi negativi, che finiscono in televisione per l’esigenza di spettacolarizzazione. Occorrerebbe – conclude - mostrare bene chi ha vinto con il bene e mostrare i cattivi come sono effettivamente, come Shakespeare li rappresenta; evidenziare come è brutta l’invidia ed esaltare i buoni. Victor Hugo dice che ‘non ci sono cattive erbe e cattivi uomini ma cattivi coltivatori’”.
È uno spettacolo di estremo interesse in cui Lunari ha raccolto la parte che riguarda i ‘cattivi’ di Shakespeare, spesso protagonisti delle sue opere oltre che di tanto altro teatro. Notavo -  osserva Andrea Mancini - che ci sono molti autori e registi che fanno riferimento a questi personaggi anche in modo ironico come Alfred Jarry, che con ‘Ubu Roi’ con due personaggi che considero una ‘riscrittura’ Macbeth e Lady Macbeth. Trovo riferimenti anche in ‘Gomorra’ o nel film di Mario Martone, il ‘Sindaco del Rione Sanità’. Il pubblico ha recepito in modo positivo lo spettacolo che è stato ampiamente applaudito. Spero che possa avere molte repliche, soprattutto, ripeto, davanti ad un pubblico giovanile, per farlo riflettere su quello che è l’uomo e che sono le sue capacità”.
Un classico di Shakespeare ben recitato – ha dichiarato al termine dello spettacolo, il Sindaco di Volterra Giacomo Santi – con tutte le inquietudini che ci trasmette, con alcuni argomenti che ancora adesso, come nel 1500, risultano attuali; cattiverie che purtroppo ritroviamo anche oggi nella nostra società”.







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