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È in orbita Sentinel, il satellite di Copernicus

È in orbita Sentinel, il satellite di Copernicus

Eseguita con successo la missione del lanciatore europeo a guida italiana Vega-C, che ha portato in orbita Sentinel – 1C, parte del programma di osservazione satellitare della Terra dell’Unione Europea coordinato e gestito congiuntamente dalla Commissione Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Author: Redazione Aurora/Friday, December 6, 2024/Categories: News, Scienze

Ha avuto inizio ieri, 5 dicembre alle 22:30 CET, dalla base europea di Kourou nella Guyana Francese, la missione Sentinel - 1C della Commissione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). A portarlo in orbita a circa 700 chilometri dalla Terra è stato il vettore europeo Vega-C realizzato da Avio. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) finanzia in ambito ESA entrambi programmi. È quanto si legge in una nota.

Sentinel - 1C è stato realizzato principalmente, negli stabilimenti della Thales Alenia Space a Roma ed è basato, come tutta la serie Sentinel, sulla piattaforma PRISMA sviluppata per l’ASI. Fornirà immagini radar della superficie terrestre per una vasta gamma di servizi scientifici e applicazioni volte a proteggere il nostro pianeta. Il satellite è parte del programma di osservazione satellitare della Terra dell’Unione Europea, Copernicus. Il satellite sarà in grado di catturare immagini indipendentemente dalle condizioni meteorologiche. Le sue molteplici possibilità di missioni includono il monitoraggio delle masse di ghiaccio e dell'ambiente artico, la rilevazione di frane, la mappatura delle foreste, delle risorse idriche e dei suoli. Le osservazioni si rendono fondamentali anche per il monitoraggio dei disastri naturali.

“Una giornata importante per l'Italia e per l'Europa. Vega-C è tornato”. Commenta il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente. “Con il successo del lancio odierno – prosegue - tanta tecnologia italiana è in orbita: oltre al lanciatore, il satellite Sentinel - 1C del programma Copernicus, importante rete europea per l'osservazione della Terra. Un passo in avanti per il recupero di una capacità europea di accesso autonomo allo spazio, che si aggiunge al ‘volo di battesimo’ dello scorso luglio di Ariane 6, il lanciatore ‘pesante’. Siamo ancora molto lontani dalle capacità di altri attori non europei: la giornata odierna ci sprona a muoverci con la massima possibile rapidità, per recuperare almeno una parte del gap che fino a pochi mesi fa sembrava del tutto incolmabile e così garantire una soluzione ‘in house’ quantomeno per gli asset strategici. È necessario partire - ricorda Valente - dalla consapevolezza che le dinamiche sono cambiate: efficacia, efficienza, rapidi tempi di risposta, contenimento dei costi ed uso tempestivo delle risorse, sono aspetti strategici da cui non si può prescindere. Ciò richiede modelli organizzativi ed operativi adeguati, non più vetusti. Servono fatti più che discussioni puramente speculative che traggono origine da impostazioni ormai superate, non adatte ai tempi correnti e alle prospettive future. Congratulazioni a tutti gli attori coinvolti, alla Task Force dell'ESA appositamente costituita, ad Avio e Thales Alenia Space Italia e a tutto il team ASI che ha dato il proprio fondamentale contributo per il raggiungimento dell'obiettivo oggi centrato”.

 

 

Crediti foto: ESA - P. Carril.

 

 

 

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