In occasione
del Congresso Internazionale di Astronautica (IAC) in corso a Milano fino al 18
ottobre, la collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e
il progetto Breakthrough
Listen presenta i primi risultati scientifici ottenuti con le
osservazioni dedicate al programma Search for Extra Terrestrial Intelligence
(SETI) effettuate con il Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’INAF in Sardegna.
Lo studio, in cui sono state investigate nuove frequenze di osservazione, è
stato condotto a partire dal 2022 da un team di quattro giovani studenti di
Cagliari e Bologna.
Con la sua
parabola di 64 metri di diametro, il Sardinia Radio
Telescope è uno dei dieci radiotelescopi più grandi del pianeta posizionandosi,
inoltre, tra i più performanti e tecnologicamente avanzati in quanto in grado
di ricevere un ampio spettro di frequenze radio, da 300 MHz a 116 GHz. Caratteristiche
che lo rendono ideale anche per la ricerca di vita intelligente. Da qui la
nascita di una specifica partnership tra INAF e Breakthrough Listen, che ha
portato alle prime osservazioni, effettuate durante il 2021.
Il team che nel
2022 ha analizzato questi dati è composto da Lorenzo Manunza, Monica Mulas,
Luca Pizzuto e Alice Vendrame, quattro studenti delle Università di Cagliari e
di Bologna che nell’estate di due anni fa – sotto la supervisione degli esperti
INAF Andrea Melis e Maura Pilia e di alcuni colleghi americani - hanno condotto
uno studio (il primo congiunto tra INAF e Breakthrough Listen) intitolato “The
First High Frequency Technosignature Search Survey with the Sardinia Radio
Telescope”, sottomesso alla rivista Acta Astronautica.
Il contributo
del radiotelescopio italiano è stato quello di osservare a particolari
frequenze - in banda C (6,5 GHz) e in banda K (18 GHz) - la regione centrale
della nostra Via Lattea, in cui si concentra una grande quantità di stelle e
relativi sistemi planetari, oltre a 72 stelle designate come "sorgenti di
interesse" dalla missione TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite)
della NASA.
"Ci sono
buone ragioni per pensare che un ingegnere extraterrestre possa conoscere e
utilizzare la tecnologia radio, ma non possiamo fare ipotesi sulle frequenze a
cui potrebbe farlo", spiega Lorenzo Manunza, primo autore del nuovo
articolo. "Ecco perché è fondamentale che copriamo quanti più canali radio
possibile utilizzando una gamma quanto più variegata di strutture
osservative".
"Il
Breakthrough Listen ha precedentemente pubblicato i risultati delle
osservazioni di target TESS e del Centro Galattico utilizzando altri
telescopi", afferma il Project Scientist responsabile delle relazioni
internazionali di Breakthrough Listen Vishal Gajjar, coautore del nuovo
studio. "Le nuove osservazioni SRT sono complementari, coprono alcune
delle frequenze precedentemente scansionate, ma si estendono anche a nuove
parti dello spettro radio, attorno ai 18 GHz".
Con sede presso
l'Università di Oxford, le ricercatrici e i ricercatori che lavorano al
progetto Breakthrough Listen hanno l’obiettivo di portare avanti la più
massiccia ricerca di "tecno-firme" - o segnali di vita intelligente
nell'Universo – mai condotta prima. Strutture in tutto il mondo collaborano al
progetto, tra cui molti dei più potenti radiotelescopi, nonché osservatori
all'avanguardia che operano in altre regioni dello spettro elettromagnetico.
L’obiettivo è esaminare un milione di stelle vicine, l'intero piano galattico e
100 galassie circostanti.
In occasione
del Congresso Internazionale di Astronautica (IAC) in corso a Milano fino al 18
ottobre, la collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e
il progetto Breakthrough
Listen presenta i primi risultati scientifici ottenuti con le
osservazioni dedicate al programma Search for Extra Terrestrial Intelligence
(SETI) effettuate con il Sardinia Radio Telescope (SRT) dell’INAF in Sardegna.
Lo studio, in cui sono state investigate nuove frequenze di osservazione, è
stato condotto a partire dal 2022 da un team di quattro giovani studenti di
Cagliari e Bologna.
Con la sua
parabola di 64 metri di diametro, il Sardinia Radio
Telescope è uno dei dieci radiotelescopi più grandi del pianeta posizionandosi,
inoltre, tra i più performanti e tecnologicamente avanzati in quanto in grado
di ricevere un ampio spettro di frequenze radio, da 300 MHz a 116 GHz. Caratteristiche
che lo rendono ideale anche per la ricerca di vita intelligente. Da qui la
nascita di una specifica partnership tra INAF e Breakthrough Listen, che ha
portato alle prime osservazioni, effettuate durante il 2021.
Il team che nel
2022 ha analizzato questi dati è composto da Lorenzo Manunza, Monica Mulas,
Luca Pizzuto e Alice Vendrame, quattro studenti delle Università di Cagliari e
di Bologna che nell’estate di due anni fa – sotto la supervisione degli esperti
INAF Andrea Melis e Maura Pilia e di alcuni colleghi americani - hanno condotto
uno studio (il primo congiunto tra INAF e Breakthrough Listen) intitolato “The
First High Frequency Technosignature Search Survey with the Sardinia Radio
Telescope”, sottomesso alla rivista Acta Astronautica.
Il contributo
del radiotelescopio italiano è stato quello di osservare a particolari
frequenze - in banda C (6,5 GHz) e in banda K (18 GHz) - la regione centrale
della nostra Via Lattea, in cui si concentra una grande quantità di stelle e
relativi sistemi planetari, oltre a 72 stelle designate come "sorgenti di
interesse" dalla missione TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite)
della NASA.
"Ci sono
buone ragioni per pensare che un ingegnere extraterrestre possa conoscere e
utilizzare la tecnologia radio, ma non possiamo fare ipotesi sulle frequenze a
cui potrebbe farlo", spiega Lorenzo Manunza, primo autore del nuovo
articolo. "Ecco perché è fondamentale che copriamo quanti più canali radio
possibile utilizzando una gamma quanto più variegata di strutture
osservative".
"Il
Breakthrough Listen ha precedentemente pubblicato i risultati delle
osservazioni di target TESS e del Centro Galattico utilizzando altri
telescopi", afferma il Project Scientist responsabile delle relazioni
internazionali di Breakthrough Listen Vishal Gajjar, coautore del nuovo
studio. "Le nuove osservazioni SRT sono complementari, coprono alcune
delle frequenze precedentemente scansionate, ma si estendono anche a nuove
parti dello spettro radio, attorno ai 18 GHz".
Con sede presso
l'Università di Oxford, le ricercatrici e i ricercatori che lavorano al
progetto Breakthrough Listen hanno l’obiettivo di portare avanti la più
massiccia ricerca di "tecno-firme" - o segnali di vita intelligente
nell'Universo – mai condotta prima. Strutture in tutto il mondo collaborano al
progetto, tra cui molti dei più potenti radiotelescopi, nonché osservatori
all'avanguardia che operano in altre regioni dello spettro elettromagnetico.
L’obiettivo è esaminare un milione di stelle vicine, l'intero piano galattico e
100 galassie circostanti.
"È
emozionante vedere le ricerche di tecno-firme espandersi a nuove strutture ed è
fantastico che i ricercatori all'inizio della loro carriera abbiano
l'opportunità di lavorare sulle importanti sfide scientifiche e ingegneristiche
per rendere queste ricerche una realtà", osserva Karen Perez,
ricercatrice che lavora con Breakthrough Listen presso la Columbia University.
Perez, anche lei co-autrice della pubblicazione, ha guidato l'analisi dei dati
del Centro Galattico osservati con SRT, ed ha fatto da mentore formando gli
studenti italiani grazie proprio alla sua esperienza come ex stagista estiva
Breakthrough Listen.
"La
ricerca di intelligenza extraterrestre fornisce notevoli ritorni
scientifici" - aggiunge l’astrofisica dell’INAF di Cagliari Maura
Pilia, co-autrice dell’articolo nonché responsabile scientifica dei
tirocinanti SETI presso SRT - "Ma oltre ad aiutarci a rispondere alla
profonda domanda: 'Siamo soli?', possiamo utilizzare gli stessi set di dati per
fare scienza ausiliaria quasi gratuitamente. Ciò potrebbe includere ricerche di
sorgenti radio transitorie come i lampi radio veloci, così come studi di
esopianeti, che non sono stati sufficientemente esplorati a queste alte
frequenze radio fino a oggi".
"Nonostante
non siano stati rilevati segnali extraterrestri confermati nelle nuove
osservazioni", conclude il coordinatore SRT SETI e coautore dello
studio, Andrea Melis, dell’INAF di Cagliari, "SRT sta
contribuendo a ridurre le incertezze sulla potenza che dovrebbero avere
eventuali trasmettitori extraterrestri per poterci raggiungere nelle frequenze
finora osservate. I risultati saranno un prezioso contributo alla letteratura
scientifica".
L'interesse
internazionale per il programma SETI sta indubbiamente crescendo. Solo pochi
giorni fa si è concluso a Cagliari il terzo SETI Italy Workshop 2024, che ha riunito oltre cento
ricercatori da tutto il mondo compresi i vertici di INAF, Breakthrough Listen e
SETI Institute. Ora, anche al Congresso Internazionale di Astronautica sarà dedicata
un’intera giornata alla ricerca di intelligenza extraterrestre.
Foto in primo piano: Sardinia Radio Telescope. Credit: Breakthrough
Listen / Danielle Futselaar.
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