it-ITen-USes-ESba-RU

Doppio “Edipo” con Mauri e Sturno. La sventura eterna dell’uomo di ogni tempo

Doppio “Edipo” con Mauri e Sturno. La sventura eterna dell’uomo di ogni tempo

Torna in scena in una nuova edizione lo spettacolo che la compagnia realizzò negli anni Novanta unendo le due tragedie di Sofocle sull’eroe

Author: Anonym/Sunday, November 13, 2016/Categories: News, Teatro, Italia, Toscana

Prima al Teatro Era di Pontedera, poi al Teatro della Pergola di Firenze i due debutti – prima della lunga tournèe nazionale - di “Edipo”, della compagnia di Glauco Mauri e Roberto Sturno, ripresa di un lavoro di oltre vent’anni fa che unisce due capolavori di Sofocle: il rappresentatissimo “Edipo Re” e il molto meno conosciuto “Edipo a Colono”, in cui il grande tragico greco mostra la fine – tra il sacro e l’iniziatico – del doloroso percorso umano dello sventurato eroe figlio di Laio. Del resto, ricorda Mauri, lo stesso Sofocle fece passare oltre vent’anni tra scrivere il primo e il secondo dramma, evidentemente rispecchiandovi l’anima e il sentimento di due età diverse della vita. Come nella edizione degli anni ’90, i due primattori si passano il ruolo di Edipo da una metà all’altra dello spettacolo: un tragicissimo, disperato Sturno è l’Edipo giovane di “Edipo re”, Mauri è l’anziano patriarca di ”Edipo a Colono”, accompagnato in scena – lui cieco e senza dimora – fino ad Atene dalle figlie Antigone e Ismene (compare anche il figlio maschio Polinice, in guerra contro il fratello Eteocle che l’ha cacciato da Tebe). “Edipo” per Mauri è il “dramma di un immeritato destino”: Edipo, che ha ucciso il padre e sposato al madre senza saperlo (anzi facendo di tutto per sfuggire al destino annunciatogli con troppo ingannevoli ambiguità) è atrocemente colpevole e del tutto innocente al tempo stesso. E’ comunque, l’eroe, “il simbolo dell’ineluttabile infelicità umana”, e per questo è un personaggio sempre attuale e senza tempo. In questa nuova edizione lo spettacolo mantiene la traduzione di Dario del Corno: le regie sono invece firmate, stavolta, per “Edipo re” dal giovane Andrea Baracco e per “Edipo a Colono” dallo stesso Mauri, oggi ottantaseienne ma sempre straordinario come intensità, carisma, e sensibiiltà di attore. E’ Tiresia nell’Edipo Re, mentre Sturno è – nell’”Edipo a Colono” – il Messo che annuncia brevemente alla fine la misteriosa sparizione nel nulla di Edipo: forse assunto in cielo tra gli dei? forse ritornato nel grembo della terra? Gli altri attori, a parte l’esperto Mauro Mandolini, sono tutti giovani (Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato, Paolo Benvenuto Vezzoso) e cambiano anch’essi di ruolo da un dramma all’altro. Le scene e i costumi – che disegnano due contesti teatrali completamente diversi – visionario, più “moderno” quello di “Edipo re”, con effetti speciali e proiezioni, classicamente composto e nobile quello di “Edipo a Colono” – sono di Marta Crisolini Malatesta. Le musiche sono presenti solo nella seconda parte, e sono opera di Germano Mazzocchetti.


Copyright 2016 Aurora International Journal - Aurora The World Wide Interactive Journal.
Vietata la riproduzione anche parziale dei presenti contenuti

Number of views (14417)/Comments (0)