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“L’INGEGNERIA CRIMINALE” DEL RICICLAGGIO DI DENARO TRA LUSSEMBURGO E MALTA

“L’INGEGNERIA CRIMINALE” DEL RICICLAGGIO DI DENARO TRA LUSSEMBURGO E MALTA

La Guardia di Finanza di Trapani sequestra ventinove beni immobili per un valore di un milione e trecento mila euro.

Autore: Anonym/martedì 18 dicembre 2012/Categorie: Attualità, Italia, Sicilia

Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Trapani beni immobili per un valore di un milione e trecentomila euro nei confronti di 8 indagati. “L’operazione si è svolta in tempi molto rapidi - afferma il Sostituto Procuratore Bernardo Petralia – in collaborazione diretta ed informativa con la Procura di Milano e la Guardia di Finanza, che ha consentito di costruire a ritroso una cascata di riciclaggio di denaro”.
Tutta l’operazione nasce a Salemi, in provincia di Trapani, attraverso un approfondimento di un bonifico bancario tra moglie e marito: Vitalba Caradonna, insegnante di scuola media, che accredita dieci mila euro sul conto del marito imprenditore, Antonino Scimemi. Da quest’azione partono una serie di indagini a cascata che vedono coinvolte aziende del settore energetico, al centro di una compravendita di beni immobili. Analizzando le movimentazioni di denaro sul conto della donna si sono individuati tre accrediti di 850 mila euro provenienti dalla Gassal s.r.l., società romana attiva nel settore della compravendita di immobili. Questi accrediti troverebbero giustificazione in un contratto preliminare stipulato, con un notaio di Alcamo, tra i coniugi Scimemi e Gassal per l’acquisto di un immobile, una villetta con piscina, che verrà ceduta ai figli in nuda proprietà. È solo, però, un’azione fittizia, di copertura che non verrà mai perfezionata, in quanto i coniugi trattengono le somme della Gassal.
Entrano in azione i controlli per risalire all’origine del denaro. Ed ecco il coinvolgimento di altre aziende, quali la Thema s.p.a, società romana, la Eryngium ltd, società maltese fornitrice di servizi finanziari e la stessa Gassal. Tra queste avviene uno scambio di denaro proficuo che cattura l’interesse investigativo della Guardia di Finanza, sotto la guida del Procuratore della Repubblica di Marsala, Aberto di Pisa.
Emerge che la Eryngium è già sotto controllo dalla Procura di Milano con riferimento alla compravendita di quote della Windo s.r.l. proprietà del parco eolico di Salemi. Il coinvolgimento di altre aziende del settore energetico – la Finven s.r.l., la Babcock & Brown S.r.l - è rilevante per la vendita della Windco alla Lunix s.a., società lussemburghese di Vito Nicastri, specializzata nell’acquisizione di partecipazioni finanziarie. La transazione interna di denaro apparentemente regolare sta per giungere alla fine in seguito ad una compravendita di quote societarie, tra la Lunix, la Electrabel Italia s.p.a e la Windco.
In ultimo, analizzando le motivazioni bancarie della famiglia Scimemi, gli investigatori individuano un immobile romano e un’auto, Audi A6, acquistati con il denaro riciclato.
Nel totale i beni sequestrati sono 29, tra immobili e mobili, 4 auto, 1 moto, nonché 290 mila euro in titoli.
L’operazione curata nel dettaglio dalla Guardia di Finanza, insieme alla Procura di Milano, al procuratore della Repubblica Alberto di Pisa e il Sostituto Procuratore Bernardo Petralia, ha visto la Sicilia ancora una volta partecipe, se non protagonista, in operazioni di lotta al riciclaggio di denaro. Gli artefici della vicenda hanno analizzato nel dettaglio ogni azione, uno studio ingegnoso che coinvolge la criminalità e l’economica.
“Viviamo in un’era globalizzata del crimine – afferma il Col. t. ST Pietro Calabrese – e queste indagini lo dimostrano: parte da un’operazione su Salemi, ha interessato Roma, il Lussemburgo e Malta e per poi tornare qui. I traffici illeciti spesso iniziano in un continente per arrivare in un altro coinvolgendone un terzo e un quarto, siamo stati fortunati a rimanere nell’ambito dell’Unione Europea.”

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