In occasione della
Giornata internazionale della zebra che si celebra domani 31 gennaio, il WWF ha
raccolto e comunicato sei curiosità da conoscere su questo animale importante
per la biodiversità globale. È da notare innanzitutto che il fattore caratterizzante
delle zebre, le strisce, sono diverse per ogni esemplare. Ogni zebra ha infatti
un disegno di strisce unico, simile alle impronte digitali umane.

Crediti foto: © NACSO-WWF Namibia.

Crediti foto: © WWF Nicolò Razeto.
Le strisce,
inoltre, rappresentano un elemento di protezione in quanto possono confondere
gli insetti, come le mosche cavalline e i tafani, che prediligono così altri animali.
Le zebre si dividono in tre specie principali: la zebra di pianura, la zebra di
montagna e la zebra di Grevy, tutte incluse nelle categorie di rischio delle
liste rosse della IUCN. La Zebra di pianura (Equus quagga) è classifica come “Quasi
minacciata”; la Zebra di montagna (Equus zebra) è considerata “Vulnerabile”; la
Zebra di Grevy (Equus grevyi), è registrata come “Minacciata”.
Le minacce
principali per queste specie sono legate alla fragilità degli ecosistemi in cui
vivono, spiega il WWF. L’urbanizzazione e l’espansione delle aree agricole a
discapito degli habitat di savana, il prelievo legale e illegale, la diffusione
di patologie da specie di equini domestici e l’effetto dei cambiamenti
climatici, con sempre più prolungati periodi di siccità, mettono a rischio
alcune popolazioni di zebra.

Crediti foto: © WWF Nicolò Razeto.
Riguardo alla somiglianza
con asini e cavalli, le zebre appartengono allo stesso genere, Equus, ad indicare
una stretta parentela tra queste specie. Da rilevare anche il carattere della comunicazione
vocale delle zebre che sono animali sociali e utilizzano una varietà di suoni
per comunicare tra loro. Ad esempio, emettono versi simili a nitriti per
esprimere allarme o per localizzare i membri del gruppo, e brontolii o soffi
per indicare diversi stati d’animo. Questa comunicazione vocale è essenziale
per mantenere la coesione del gruppo e per avvertire di potenziali pericoli.
Crediti foto in primo piano: © Steve Felton, WWF in Namibia-NACSO.
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