A Sir John Eliot Gardiner va il Premio Una vita nella musica 2017. Il maestro inglese, che sarà impegnato alla Fenice nel mese di giugno in qualità di direttore musicale e regista del progetto internazionale «Monteverdi 450», riceverà il prestigioso riconoscimento martedì 20 giugno 2017, alle ore 12.00, nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. Il Premio Una vita nella musica – fondato nel 1979 da Bruno Tosi per celebrare le personalità più illustri della scena musicale internazionale – raggiunge così la sua trentesima edizione.
Il comitato scientifico formato da Mario Messinis (presidente), Oreste Bossini, Massimo Contiero, Andrea Estero, Gian Paolo Minardi, Giorgio Pestelli e Francesca Valente ha inoltre assegnato alla musicologa Liana Puschel, al gruppo Mdi Ensemble e al compositore Daniele Ghisi il Premio Una vita nella musica Giovani, categoria speciale dedicata alle nuove generazioni della quale si celebra quest’anno la quinta edizione.
Nel corso della cerimonia di premiazione, Mdi Ensemble eseguirà il Quinto dai Preludi per flauto, clarinetto, pianoforte preparato, violino, viola e violoncello (2015) di Filippo Perocco e tre brani dalla raccolta Meccanica del quotidiano per pianoforte (2013) di Daniel Ghisi.
John Eliot Gardiner Direttore e regista, è considerato uno dei musicisti più innovativi e dinamici del mondo. La sua interpretazione illuminata e sempre all’avanguardia lo rende uno dei massimi rappresentanti della vita musicale contemporanea. La sua attività con il Monteverdi Choir, con gli English Baroque Soloists e con l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique, formazioni di cui è fondatore e direttore artistico, ne fa una figura chiave nella riscoperta della musica antica e un pioniere nelle rappresentazioni storicamente filologiche. Ospite regolare delle orchestre sinfoniche più prestigiose del mondo, tra le quali London Symphony Orchestra, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Royal Concertgebouw Orchestra e Gewandhausorchester Leipzig, il suo repertorio spazia dal diciassettesimo al ventesimo secolo. Nel gennaio del 2016 gli viene assegnato il Concertgebouw Prize. Ha diretto produzioni operistiche in teatri internazionali come, tra gli altri, Royal Opera House, Wiener Staatsoper e Scala di Milano. Dal 1983 al 1988 è stato direttore artistico dell’Opéra di Lione, della quale ha fondato la nuova orchestra. In seguito al successo ottenuto nel 2008 con il Simon Boccanegra alla Royal Opera House, vi è ritornato per dirigere Rigoletto (2012) e Le nozze di Figaro (2013), celebrando in quell’occasione i quarant’anni dal suo debutto sul podio nel 1973. Nell’autunno del 2015 è tornato ancora alla Royal Opera per eseguire Orphée et Eurydice di Gluck con il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists e l’allestimento di Hofesh Schechter e John Fulljames. Ha da tempo uno stretto rapporto con la London Symphony Orchestra, con la quale nella stagione 2016-2017 ha concluso il ciclo completo delle sinfonie e dei lavori minori di Mendelssohn. Nella stessa stagione ritorna ad essere direttore ospite per la Royal Concertgebouw Orchestra e la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks. Nel 2016 dirige inoltre di nuovo i Berliner Philharmoniker nell’Oedipus Rex di Stravinskij. Nello stesso anno torna per la sessantacinquesima volta ai BBC Proms, dove con l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique esegue Roméo et Juliette di Berlioz, opera che è successivamente replicata al Festival Berlioz di La Côte-Saint-André. Sempre nel 2016 è invitato all’Edinburgh International Festival, dove dirige due concerti con il Monteverdi Choir, il Manfred di Schumann con la Scottish Chamber Orchestra e la Passione secondo Matteo di Bach con gli English Baroque Soloists, per poi dedicare a quest’ultima un tour lungo un anno. Nel 2017, insieme al Monteverdi Choir e agli English Baroque Soloists celebra il quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita di Monteverdi mettendo in scena in tutto il mondo le sue uniche tre opere sopravvissute.