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24 Dec 2024

Una delegazione italiana a Damasco incontra il Governo provvisorio. Creata una cellula di crisi per la sicurezza durante le celebrazioni natalizie

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Tajani: “garantire diritti e libertà fondamentali di tutti i siriani, e soprattutto delle donne, è una richiesta che l’Italia rivolge alla nuova dirigenza siriana. Il ruolo dei cristiani in Siria, come cittadini con pienezza di diritti, va riconosciuto e valorizzato”.

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24 Dec 2024

Altri aiuti italiani, alimentari e sanitari, entrano nella Striscia con “Food for Gaza”

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Il Ministro Tajani al cardinale Pizzaballa: “Sostegno alle popolazioni civili a Gaza e in tutta la regione, protezione delle minoranze e dei cristiani”.

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23 Dec 2024

Giuli: “Il Piano Olivetti è la cornice nazionale, l’unità di missione per la cooperazione culturale dilata l’orizzonte del nuovo MiC”

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Il Decreto, approvato oggi reca misure urgenti in materia di editoria, di biblioteche e di librerie, con un intervento complessivo di 44 milioni di euro. Ulteriori 10 milioni di euro sono destinati ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e settore audiovisivo. Stanziati 800 mila euro per la Celebrazione del venticinquesimo anniversario della Convenzione Europea sul Paesaggio.

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23 Dec 2024

Sapienza alla guida di MAPS: progetto triennale da 10 milioni di euro sulle politiche di migrazione nella regione sub-sahariana

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La ricerca che coinvolge università e istituzioni europee e africane, prevede 40 borse destinate a giovani ricercatori residenti nei Paesi sub-sahariani e iniziative per la condivisione delle conoscenze.

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23 Dec 2024

WWF: per il pianeta un bilancio 2024 in negativo tra crisi climatica, incendi, biodiversità in calo; deludenti i vertici internazionali e istituzioni

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Tra le note positive, sono state scoperte nuove specie in Africa, in Asia e una nuova barriera corallina nel Pacifico; in Europa è stata approvata la Restoration Law per rigenerare la natura mentre in Italia crescono le energie rinnovabili e l’alimentazione vegana e vegetariana.

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22 Dec 2024

Stazioni sicure: in corso due operazioni straordinarie ‘ad alto impatto’ a Roma e Milano

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Dall’inizio del 2023 al 15 dicembre 2024 sono state 194 operazioni “ad alto impatto” condotte presso le stazioni di Termini e Tuscolana a Rome e 141 a Milano Centrale.

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Svelato il DNA dei Piceni: un viaggio nell’archeogenetica dell’Italia antica

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Uno studio condotto da un team internazionale, coordinato da Sapienza Università di Roma e dal Cnr, rivela le origini genetiche dei Piceni e descrive la struttura genetica di una delle civiltà più affascinanti dell’Italia pre-romana. I risultati mostrano che esisteva una piccola ma significativa differenziazione tra i popoli Tirrenici e quelli Adriatici, e aiutano a comprendere meglio le migrazioni, le interazioni e l'evoluzione delle popolazioni nel corso dei millenni.

Author: Redazione Aurora/Friday, November 22, 2024/Categories: News

«Noi abbiamo un grande fantasma che ci perseguita da molti decenni: sull'Adriatico questo fantasma sono i Piceni» — così si esprimeva, nel 1975, Massimo Pallottino, lo studioso che ha contribuito più di ogni altro allo studio dell’Italia preromana. Oggi, grazie ad uno studio interdisciplinare che ha visto la collaborazione sinergica di archeologi e genetisti, quel "fantasma" torna a vivere, permettendoci di esplorare in profondità le origini, i contatti e l'evoluzione dei Piceni, una delle civiltà più affascinanti dell’Italia preromana, si legge in una nota della Sapienza.

Uno studio condotto dal Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’Istituto di biologia e patologia molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Ibpm) ha, infatti, analizzato il DNA antico di oltre 100 resti scheletrici provenienti da diverse necropoli dell’Italia Centrale, coprendo un arco temporale di più di 1000 anni, dall'età del ferro alla tarda antichità. I risultati, pubblicati sulla rivista Genome Biology, hanno rivelato una storia genetica sorprendente che differenzia i popoli dell'Adriatico da quelli del Tirreno e che fornisce nuovi spunti di riflessione sull’eredità genetica dell’Impero Romano, e sul suo ruolo nel plasmare i cambiamenti genetici e fenotipici in tutta la penisola italiana.

“Negli ultimi anni, lo studio del DNA antico sta divenendo uno strumento insostituibile per ricostruire la storia dell'umanità. Attraverso l'analisi del materiale genetico estratto da reperti umani, possiamo comprendere meglio le migrazioni, le interazioni e l'evoluzione delle popolazioni nel corso dei millenni. Questi dati offrono oggi una visione senza precedenti del nostro passato e delle dinamiche che hanno plasmato le società antiche” spiega Fulvio Cruciani, docente di Genetica delle Popolazioni presso Sapienza e coautore dell’articolo.

“L'analisi genomica delle necropoli Picene, di cui la principale è stata quella di Novilara, ha mostrato che, sebbene culturalmente distinto, questo popolo condivideva un patrimonio genetico comune con altre culture coeve ed in continuità con le precedenti culture italiche. Tuttavia, le popolazioni adriatiche presentavano caratteristiche peculiari, legate ai continui scambi commerciali e culturali attraverso l'Adriatico, riflettendo un mosaico complesso di interazioni che hanno plasmato il pool genetico piceno in modo diverso rispetto a quello delle popolazioni tirreniche”, aggiunge Eugenia D’Atanasio, ricercatrice Cnr-Ibpm e co-coordinatrice dello studio.

Uno degli aspetti più affascinanti emersi dalla ricerca è la diversità fenotipica dei Piceni rispetto ai loro vicini. Lo studio ha evidenziato che questi mostravano una maggiore prevalenza di tratti fenotipici come occhi azzurri e capelli chiari, caratteristiche molto meno comuni tra le popolazioni coeve come gli Etruschi e i Latini. Questa diversità fisica, unita ai contatti genetici con popolazioni del Nord Europa e del Vicino Oriente, rende i Piceni un caso unico nello studio dell'Italia preromana.

“Questo studio multidisciplinare rappresenta un passo cruciale nella comprensione dell’evoluzione del pool genetico dell’Italia preromana, evidenziando sia la complessità dei movimenti di popolazione che gli scambi culturali che caratterizzavano le società antiche. I risultati aprono nuove prospettive sulla storia demografica dell’intera penisola suggerendo che una società cosmopolita iniziò a emergere e persistette in Italia durante l’età del ferro, raggiungendo il suo apice durante l'epoca imperiale romana”, spiega Beniamino Trombetta, professore di Genetica Umana della Sapienza e responsabile scientifico del progetto.

Le analisi sul DNA antico, sebbene ancora agli albori, stanno aprendo nuove e affascinanti prospettive, non solo nel campo dell'archeologia e dell'evoluzione umana, ma anche in quello medico, come dimostrato dal Premio Nobel per la Medicina del 2022, conferito a studi di questo tipo. Seguendo questa tendenza, la pubblicazione di questa ricerca segna una pietra miliare per l’archeogenetica italiana e pone le basi per ulteriori ricerche che potrebbero riscrivere la storia delle nostre origini.

 

 

 

Foto: Sapienza Università di Roma, Propilei. Crediti: Antonio Catino.

 

 

 

 

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