L’interazione
tra robot e animali può offrire soluzioni innovative alla crisi climatica e
ambientale. È questa la tesi proposta da due scienziati europei, Thomas
Schmickl, professore presso l’University of Graz, e Donato Romano,
ricercatore presso l’Istituto di
BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in un articolo
pubblicato sulla rivista Science Robotics.
Non è più
infatti il tempo di controllare e sfidare la natura: per rispondere ai
cambiamenti climatici, alla perdita della biodiversità e a tutte le emergenze
ambientali che attanagliano il pianeta, sono necessarie nuovi soluzioni in
grado di integrare biologia e tecnologia.
“L’obiettivo è
quello di sviluppare simbiosi tra organismi viventi e macchine in grado di
generare proprietà collettive emergenti utili per la comprensione della
complessità biologica, promuovere una gestione ambientale sostenibile, ispirare
soluzioni in ingegneria, e fornire supporto in ambienti estremi” dichiara
Donato Romano in una nota della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che illustra
la tesi.
Ceratitis and robotic fly. Crediti foto: Scuola Superiore Sant'Anna.
Crediti foto: Scuola Superiore Sant'Anna.
Nell’articolo
pubblicato su Science Robotics, Schmickl e Romano hanno raccolto gli
esempi più rilevanti di nuovi sistemi di interazione tra animali e robot
sviluppati negli ultimi anni. Il grande vantaggio dell’interazione
robot-animale è quello di creare sistemi che sfruttano il comportamento naturale
degli animali e le capacità tecnologiche dei robot per affrontare problemi
complessi. I robot possono collaborare con le specie animali per monitorare e
proteggere gli ecosistemi, sostenere la biodiversità e migliorare la resilienza
ecologica. Collaborando, animali e robot sono in grado di svolgere compiti di
cui né l’uno né l’altro sarebbero capaci da soli, come ripristinare habitat,
controllare specie invasive o raccogliere dati ambientali in tempo reale in
modo non invasivo. Queste sinergie possono inoltre contribuire a gestire
risorse naturali in modo sostenibile e a mitigare gli effetti negativi delle
attività umane sugli ecosistemi.
Crediti foto: Scuola Superiore Sant'Anna.
Crediti foto: Scuola Superiore Sant'Anna.
Robotic Fish. Crediti foto: Scuola Superiore Sant'Anna.
Donato Romano è
responsabile scientifico del BioRobotic Ecosystems Lab, laboratorio di ricerca
dell’Istituto di BioRobotica, il cui obiettivo è sviluppare nuove soluzioni di
interazione robot-animali per monitorare, proteggere e gestire gli ecosistemi,
affrontando le sfide ecologiche in modo innovativo.
Tra i suoi
progetti, l’interazione tra api e alveari robot condotta nel progetto europeo
‘SensorBees’ per lo sviluppo di arnie robotiche in grado di supportare la
stabilità degli ecosistemi e la protezione degli impollinatori; l’apprendimento
sociale negli insetti che possono utilizzare informazioni sociali fornite da
robot biomimetici per produrre specifiche risposte comportamentali; il
monitoraggio ambientale con sensori biologici che ha permesso lo sviluppo di un
sistema collaborativo tra alcuni esemplari di grillo domestico, l’Acheta
domesticus, e l’intelligenza artificiale; lo sviluppo di un sistema bioibrido
per il monitoraggio acquatico in risposta ai cambiamenti ambientali,
all'inquinamento e al riscaldamento globale.
Foto in primo piano: Neon. Crediti: Scuola Superiore Sant'Anna.
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