Il 1° gennaio
2025 ha preso ufficialmente il via AGATA - Antarctic Geospace and Atmosphere
reseArch, il nuovo Scientific
Research Programme dello SCAR (Scientific Committee on Antarctic Research).
Per la prima volta un programma SCAR è coordinato da un’italiana: Lucilla
Alfonsi, prima ricercatrice dell’Istituto
Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Questo importante
riconoscimento segna una svolta per la comunità scientifica italiana e
internazionale, confermando il ruolo dell'Italia nello studio delle regioni
polari.
AGATA, spiega
in una nota INGV, mira a rivoluzionare la comprensione dell'atmosfera e del
geospazio polare attraverso un approccio interdisciplinare. Il programma
rappresenta un impegno senza precedenti per indagare il ruolo critico dei poli
nelle interazioni Sole-Terra, con l'obiettivo di migliorare la modellazione
atmosferica e ottimizzare servizi fondamentali come il monitoraggio dello space
weather e la sicurezza delle comunicazioni satellitari e terrestri.
“Le regioni
polari rappresentano laboratori naturali straordinari per comprendere le
dinamiche dell'atmosfera e dello spazio. Con AGATA vogliamo costruire una rete
internazionale che promuova la collaborazione tra comunità scientifiche e
assicuri la condivisione di dati, strumentazioni e competenze”, ha dichiarato
Lucilla Alfonsi, coordinatrice del programma.
Grazie al
supporto dello SCAR, AGATA coinvolge istituzioni scientifiche di numerosi
Paesi, garantendo l’integrazione delle infrastrutture già presenti in Artide e
in Antartide e lo svolgimento di nuove campagne di misura di parametri
atmosferici, ionosferici e magnetosferici da terra e da satellite. Uno degli
obiettivi chiave è formare una nuova generazione di scienziati polari
attraverso workshop e scuole internazionali per studenti e giovani ricercatori.
Questo sarà possibile anche grazie al supporto del Programma di Ricerche in
Artico (PRA) e al riconoscimento ricevuto da parte dell'International Conference
on Arctic Research Planning (ICARP IV).
Il programma
culminerà nel 2032, anno di inaugurazione del prossimo International Polar Year
(2032-2033), con i ricercatori formati attraverso AGATA protagonisti delle
nuove sfide scientifiche.
Con AGATA,
l'Italia, grazie all'INGV, consolida la propria posizione nel panorama
internazionale della ricerca polare, contribuendo a rispondere a domande
fondamentali sui processi atmosferici e spaziali e fornendo strumenti
essenziali per affrontare le sfide globali del futuro.
Nella foto:
Lucilla Alfonsi, coordinatrice del programma SCAR e prima ricercatrice
dell’INGV. Crediti: @ SCAR OSC.
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