Nel
150° Anniversario delle Relazioni diplomatiche Messico - Italia si è svolto il Business & Investment Forum 2024 México-Italia promosso dalla Camera
di Commercio del Messico in Italia, CaMexItal, e dall'Ambasciata del Messico in
Italia, ospitato nella sede di Unioncamere a Roma, il 26 novembre. All’evento
sono intervenuti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro
dell’Economia del Messico 150° Anniversario delle Relazioni diplomatiche Messico - Italia, Business & Investment Forum 2024 México-Italia, Camera di Commercio del Messico in Italia, CaMexItal, Ambasciata del Messico in Italia, Unioncamere, Roma, Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Ministro dell’Economia del Messico Marcelo Luis Ebrard Casaubón, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con delega per il Messico Giorgio Silli, Vice Ministro di Industria e Commercio del Messico Vidal Llerenas Morales, Ambasciatore del Messico in Italia Carlos García de Alba, Presidente di CaMexiItal Letizia Magaldi, Console Generale del Messico a Milano María de los Ángeles Arriola Aguirre, il Sottosegretario di
Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con
delega per il Messico Giorgio Silli, il Vice Ministro di Industria e Commercio
del Messico Vidal Llerenas Morales, l’Ambasciatore del Messico in Italia Carlos García de Alba, la
Presidente di CaMexiItal Letizia Magaldi,
la Console Generale del Messico a Milano María de los Ángeles Arriola Aguirre. Ai
lavori del Forum sul tema “Istituzioni del sistema Messico Italia a supporto
dell’internazionalizzazione” che ha registrato la presenza di numerosi
imprenditori italiani e messicani, hanno partecipato Marco Felisati, Direttore
Affari Internazionali di Confindustria, Sergio Contreras, Presidente del
Consejo de Administración de Pirelli, México, y Presidente Ejecutivo Consejo
Empresarial Mexicano para el Comercio Exterior, las Inversiones y la Tecnología
(COMCE), Valerio Perinelli, Chief Business Officer Sace, Fernando Treviño Núñez,
Vice Presidente Nacional de Asuntos Internacionales y Laborales de la
Confederación Patronal de la República Mexicana (Coparmex), Antonio Visconti,
Presidente della Federazione Italiana
Consorzi ed Enti di Industrializzazione (FICEI), Giuseppe Tripoli,
Segretario Generale Unioncamere.

Nella foto: (da sx) la Presidente di CaMexItal Letizia Magaldi, l'Ambasciatore Carlos García de Alba, il Vice Ministro Vidal Llerenas Morales, il Sottosegretario Giorgio Silli. Sullo schermo, in alto Marcelo Luis Ebrard Casaubón. Crediti: Ambasciata del Messico in Italia.
Andrea
Prete, Presidente di Unioncamere, nel suo intervento di saluto in apertura del
Forum che ha fatto registrare la presenza di numerosissimi imprenditori
italiani e messicani, ha indicato la “storia
di successo” della Camera di Commercio messicana in Italia, “considerando che è
costituita ad aprile 2023, quindi un anno e mezzo fa, e che ha ben 98 associati”,
risultato definito: “un brillante esempio di raggiungimento di un obiettivo per
la capacità di favorire il business e gli investimenti tra i due Paesi, fornire
servizi alle imprese, prepararle ad operare nel mercato messicano, e fare
sistema coinvolgendo i diversi compartimenti economici: energia, infrastrutture,
agrifood, turismo, siderurgia, automotive e aerospaziale, oltre a farmaceutica e
biotech”. “L’Italia è il primo partner economico del Sud America. L'Italia - ha
proseguito Prete - esporta 7 miliardi in Messico, primo Paese dell'America
Latina e quindi questa crescita e questa possibilità, attraverso il Messico, di
entrare nel mercato americano, non solo sudamericano ma anche nordamericano, è
una grande chance per il nostro sistema d'imprese”. Il Presedente di
Unioncamere ha anche messo in evidenza che il Messico è ”un Paese di 130 milioni di abitanti di cui la metà ha meno
di 28 anni: esattamente il contrario della nostra Italia che sta vivendo un inverno
demografico e un invecchiamento della popolazione”, e ha concluso affermando che i rapporti tra i due Paesi devono
essere consolidati e che “L'occasione di oggi mira esattamente a questo”.
La
presidente Magaldi ha illustrato le relazioni economiche tra Italia e Messico evidenziando
che esse “rappresentano un pilastro strategico per entrambe le Nazioni,
alimentate da interessi comuni e dalla crescente complementarità tra i rispettivi
sistemi produttivi. L'Italia è il 13° partner commerciale globale del Messico ed
è il 3° tra Paesi europei grazie a solidi accordi bilaterali e alle politiche
di sviluppo economico del Messico che lo rendono un mercato prioritario per
l'export italiano. Bisogna sommare gli scambi di Brasile, Argentina e Cile per equiparare
quelli che il Messico ha con l'Italia. In un assetto geopolitico che, a causa
del conflitto Russo ucraino e della crescente competizione commerciale che
emerge tra Cina e il mercato atlantico, il Messico, parte del Nord America e
quindi del Nafta, rappresenta un mercato di sbocco in una cornice euroatlantica.
Il valore degli scambi commerciali è pari a 9,61 miliardi di dollari, e l'esportazione
italiana è pari a 8,6 miliardi di dollari nel 2023, principalmente guidata da
macchinari industriali, prodotti chimici, automotive e metallurgici”. Riguardo
alle strategie del nuovo Governo messicano, la Presidente di CaMexItal
commenta: “La recente nomina alla presidenza di Claudia Sheinbaumah punta a
molte riforme: la riduzione del deficit fiscale, la promozione del nearshoring,
gli investimenti in energie rinnovabili, infrastrutture, poli industriali collegati
a programmi educativi e sociali, trasformazione digitale e sviluppo sostenibile.
Quindi oltre che nell’industria manifatturiera in cui i macchinari italiani
sono molto presenti, si aprono nuove frontiere per il commercio e per gli
scambi legati all'economia circolare, alle energie rinnovabili, alla moda e
lusso, al food and beverage, all’arredamento, al design, alla digitalizzazione
e all’innovazione nei parchi industriali che sono l'infrastruttura produttiva
del Messico”.

Nella foto: (da sx) L'Ambasciatore Carlos García de Alba, la presidente di CaMexItal Letizia Magaldi, il Vice Ministro Vidal Llerenas Morales, il Sottosegretario Giorgio Silli. Crediti: Ambasciata del Messico in Italia.
Nel
suo intervento il Ministro Urso ha sottolineato “la vitalità della
neocostituita Camera di Commercio messicana in Italia che in così poco tempo ha
dimostrato quanto ci sia da fare, e di più e di meglio tra i nostri Paesi, che
già hanno un interscambio commerciale molto significativo”. Il Ministro ha
indicato come “migliorare le nostre partnership tecnologiche e industriali e i
nostri investimenti reciproci”, puntando su nuovi settori oltre a quelli “dell'alimentazione,
dell'abbigliamento, dell'arredo, dell'automazione, e delle macchine che realizzano
questi prodotti, che ci hanno fatti grandi nel mondo”. Facendo riferimento al Report
Made in Italy 2030 che “delineerà la politica del nostro Paese nei prossimi
anni, individuiamo accanto a questi, altri settori che stanno crescendo sempre
più. La farmaceutica in questo momento registra la maggiore crescita di
esportazioni e di investimenti nel nostro Paese, il settore della space economy,
dell'aerospazio, a cui abbiamo dedicato la prima legge nazionale sullo spazio
che è all'attenzione del Parlamento, il settore collaterale alla space, della blue
economy e l’industria della Difesa. Questi settori a più alta tecnologia ci
insegnano che dobbiamo sempre più puntare sulla duplice transizione, quella
climatica e quella digitale e quindi sulle nuove tecnologie a cominciare, e non
solo, dall'intelligenza artificiale. Per questo abbiamo creato nel nostro Paese
una rete di fondazioni in cui lo Stato è impegnato per lo sviluppo delle nuove
tecnologie”. Il Ministro Urso ha affermato che “anche grazie al Chips Act, al
Regolamento Europeo sulla microelettronica, quest'anno abbiamo potuto
conteggiare nel nostro Paese quasi 10 miliardi di investimenti sulla
microelettronica, sia al Sud, a Catania, dove si è creato il più grande polo mediterraneo
sulla microelettronica, investimento in corso da parte di STMicroelectronics pari a 6 miliardi di euro, sia al Nord, dove ha
sede la Fondazione del Chips.IT, a Pavia, con investimenti altrettanto
significativi come quello di Silicon Box nella città di Novara, di 3,2 miliardi
di euro sulla microelettronica”. Proseguendo, ha descritto i cinque poli della
tecnologia di cui fanno parte “il laboratorio per quantum computing del Cineca,
dove ha sede il supercalcolatore di Leonardo, uno dei cinque calcolatori più
veloci al mondo; la Fondazione per l’intelligenza artificiale (AI4Industry
n.d.r) a Torino, che insieme a Genova, dove è situato il polo nazionale della
robotica (RoboIT, n.d.r.) compone un quadrilatero particolarmente importante”. Ad
essi il Ministro ha aggiunto Agritech, “che è una vera eccellenza nel suo
settore, collocata a Napoli. L'Italia punta con determinazione a rafforzare la
sua posizione di secondo Paese industriale manifatturiero in Europa, dopo e
accanto alla Germania, e a diventare il quarto Paese esportatore al mondo. Lo
scorso anno abbiamo superato la Corea del Sud come quinto grande Paese
esportatore e quest'anno siamo a un testa a testa con il Giappone e con la
Corea del Sud per capire se ci attestiamo alla quarta posizione come Paese
esportatore a livello globale, in un clima internazionale a tutti noto
particolarmente difficile”. Il Ministro ha espresso la necessità di favorire
gli investimenti esteri in Italia. “Noi siamo già un Paese investitore in
Messico e nel 2023 abbiamo investito 264 milioni di euro in più portando così
lo stock di investimenti a 4,7 miliardi di euro, certamente anche per le
condizioni particolari che si sono realizzate in Messico alla luce degli
accordi commerciali con gli Stati Uniti e con il Canada”. A questi dati si
contrappongono quelli del Messico che “ha investito ancora poco in Italia. Gli investimenti
esteri ammontano, nel 2023, ad appena 4 milioni di euro, per uno stock
complessivo di 310 milioni di euro. Insomma noi investiamo in Messico 15 volte
di più di quello che il Messico investe in Italia”. Il Ministro delle Imprese e
del Made in Italy informa che stanno aumentando gli investimenti esteri in
Italia e che secondo le più importanti agenzie e fondi di investimento
internazionali, “l'Italia sta diventando il Paese ideale in cui investire in
Europa, anche perché può garantire la maggiore stabilità e continuità
nell'azione di Governo”. Urso ha ricordato le iniziative finalizzate ad attrarre
maggiori investimenti quali la creazione, presso il Ministero, di “un ufficio e
uno sportello unico per gli investitori stranieri” che garantisce l’assistenza
di “un tutore personalizzato, cioè un tecnico che si affianca all’investitore
per accompagnarlo in tutte le fasi dell'investimento” e delle “fast track
autorizzatorie diverse a seconda delle dimensioni degli investimenti”. Per
quelli superiori a 25 milioni di euro, “nel caso di inerzia di altre
amministrazioni nazionali, la nostra può avocare a sé i procedimenti
autorizzatori che sono riservati ad altre amministrazioni nazionali. Lo stesso
può fare la Presidenza del Consiglio per le autorizzazioni che devono essere
date dagli enti locali. Nel caso di investimenti superiori a 400 milioni di
euro in alcuni settori strategici come quelli della microelettronica, dei semiconduttori,
delle batterie, del supercalcolo, della cyber sicurezza, dell’internet delle
cose, cioè i settori a più alto contenuto tecnologico – spiega il Ministro - è
previsto un procedimento autorizzatorio unico, accelerato, d’intesa con le
Regioni: una sorta di conferenza dei servizi unica che è in condizione di dare
tutte le autorizzazioni necessarie” Nel circostanza in cui l’investimento
superi il miliardo di euro, “come accaduto con Silicon Box e con Amazon –
ricorda Urso - la Presidenza del Consiglio, su nostra proposta, può designare
un commissario unico che ha il potere di dare tutte le autorizzazioni nazionali
e locali necessarie”. Auspicando che queste facilitazioni possano incoraggiare
gli investimenti, il Ministro ha concluso richiamando l’attenzione sulla
ricorrenza dei 150 anni di Relazioni diplomatiche tra Messico e Italia, che “segna
una consonanza culturale, storica, che deriva anche, ovviamente e non solo,
dall'emigrazione italiana che ha interessato il continente americano, ma
certamente anche da una capacità e da una similitudine nell'affrontare la
realtà che lega in modo indissolubile i nostri popoli e, mi auguro che leghi
sempre più le nostre economie e quindi le nostre imprese”.
Ripercorrendo
gli ultimi decenni della storia del suo Paese, il Ministro dell’Economia del
Messico Marcelo Luis Ebrard Casaubón ha ricordato che “Il Messico negli ultimi
trentadue anni, dopo il trattato di libero commercio con gli Stati Uniti, ha
costruito uno degli agglomerati di esportazione più importanti del mondo”. L’obiettivo
della sua generazione era stato quello di aumentare la capacità di esportazione
che un tempo era molto piccola, mentre “adesso - dichiara - siamo il primo
partner degli Stati Uniti d’America, uno dei principali dell’Unione Europea e
dell’Italia. In questo periodo le imprese italiane sono state un partner
importantissimo. Oggi abbiamo una presenza italiana crescente in vari settori
decisivi per il futuro del Messico, degli Stati Uniti, del Canada e dell’Italia”.
Marcelo Ebrard ha messo in luce la forte espansione dell’industria farmaceutica,
automobilistica, aeronautica che registra una crescita del 26% all’anno, e presto
anche di quella navale. Le tecnologie degli aeroporti del Messico “avranno il
sistema di identificazione automatica dei passaporti realizzato in Italia. Questo
è il risultato delle relazioni e tra il Messico e l’Italia”, ha dichiarato. Il
Ministro ha poi fatto riferimento alla “presenza culturale, storica di Roma e
dell’Italia nel nostro Paese, parte della nostra storia”, allo studio del diritto
romano, della filosofia politica a Roma, della poesia. “Ci sarebbe molto da
dire – afferma - non solo dei 150 anni (di relazioni diplomatiche, n.d.r.), ma dell’importanza
della civilizzazione romana e italiana nel nostro sviluppo e nella nostra
lingua”. “Ci sentiamo molto incoraggiati – ha proseguito - perché la Camera
(CaMexItal, n.d.r.) è passata da 9 soci a 100 in un breve periodo. Abbiamo
ricevuto molte imprese italiane, ma vi sono anche quelle imprese messicane che
investono nel vostro Paese. Osservo negli ultimi due anni una tendenza
all’incremento significativo degli investimenti messicani in Italia. Aspiriamo a che nelle prossime tre, quattro
decadi, l’Italia non solo sia parte importantissima di questo agglomerato di
esportazione tecnologico industriale e del design, ma che sia anche uno dei partner
preferenziali per il Messico”. A chiusura del suo intervento ha trasmesso “il
saluto della Presidente Claudia Sheinbaum, il nostro affetto per l’Italia e la
nostra gratitudine per quello che sono state le nostre relazioni e per quelle
che saranno nei prossimi anni”.
Giorgio
Silli ha affermato che l’Italia e il Messico sono unititi da una forte e antica
amicizia, eccellenti relazioni politiche economiche e culturali e ha indicato la
“consolidata sinergia esistente in un settore cruciale come quello della lotta
contro il crimine organizzato e la corruzione che programmiamo di aumentare e
perfezionare per affrontare meglio le sfide del futuro”, ha dichiarato
specificando di aver constatato attraverso gli incontri con le autorità
messicane a Roma e a Città del Messico “quanti margini vi siano ancora per
consolidare e accrescere i nostri rapporti attraverso il patrimonio di energie,
collaborazioni e conoscenze che abbiamo saputo costruire con determinazione ed
entusiasmo in questi anni”. Inoltre l’interscambio
bilaterale tra Italia e Messico, “porta d’ingresso privilegiata verso l’America
Latina”, ha segnato una “continua crescita negli ultimi anni, che nel 2023 ha
superato i 7 miliardi di euro con un incremento dell’8,1% rispetto al 2022 e
con oltre 6 miliardi di euro di esportazioni italiane, più 11,3%. Nei primi
otto mesi del 2024, ultimo dato a nostra disposizione, l’interscambio è
aumentato addirittura del 16,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente. Queste cifre così importanti consentono di fare del Messico il
primo Paese di destinazione dell'export italiano in America Latina”. Silli ha fatto
notare come negli ultimi anni “sia i gruppi industriali nazionali, sia le imprese
di medie dimensioni, abbiano incrementato il loro interesse verso il mercato
messicano realizzando importanti investimenti. Attualmente sono presenti in
Messico circa 2.300 imprese costituite con il concorso di capitali di origine
italiana, nonché grandi aziende attive in settori strategici quali l'energia,
le infrastrutture, l’automotive, l‘agroalimentare, l'altra gamma. Gli investimenti
italiani diretti nel 2023 assommavano quasi 5 miliardi di euro: confidiamo che possano
ulteriormente accrescersi, attratti dalle opportunità finora offerte dai trattati
di libero scambio in vigore della regione, come ad esempio il T-Mec che
costituisce un motore fondamentale anche per le nostre relazioni bilaterali in
campo economico imprenditoriale. In parallelo la presenza di investimenti
messicani in Italia, soprattutto nei settori agroalimentare, delle tubazioni in
plastica, aeronautico, finanziario e design, vanno accrescendosi in maniera
promettente, contribuendo al consolidamento delle nostre relazioni economiche. L'Italia
farà di tutto perché il volume di tali investimenti possa incrementarsi
ulteriormente”. Auspicando la veloce definizione dell’accordo globale Unione
Europea-Messico che agevolerebbe notevolmente i rapporti economico commerciali
favorendo l'interscambio e i flussi di investimento, invita gli imprenditori a
porre l’attenzione sul Global Gateway Investment Agenda, “iniziativa dell'Unione
Europea che una
volta entrata a pieno regime rappresenterà un fondamentare strumento per
incanalare investimenti verso il mercato messicano”.

Nella foto: il Vice Ministro Vidal Llerenas Morales. Crediti: Ambasciata del Messico in Italia.
Secondo
il Vice Ministro di Industria e Commercio del Messico Vidal Llerenas Morales, CaMexItal
è “molto preziosa per il Messico” per le opportunità di investimenti per le
imprese italiane e messicane che investiranno nei due Paesi. “È una esperienza
unica: è l’unico caso che io conosco di una Camera mista in cui vi è un lavoro
tanto in Italia come in Messico di cooperazione e di investimento. Per noi è un
modello da seguire nel nostro Paese”. Vidal Llerenas Morales crede, a sua volta,
nel rafforzamento dei rapporti commerciali che si verificherà a seguito del
concretizzarsi dell’accordo con l’Unione Europea. “Condividiamo
molte vocazioni”, ha affermato, citando gli investimenti messicani in Italia
nel settore turistico e alimentare: “Bimbo, l’impresa messicana di
panificazione più grande del mondo, investe in Italia; Gruma, l’impresa di
lavorazione del mais più grande del mondo, investe in Italia”. Tra le comuni necessità
ha segnalato quella di “un’industria sempre più tecnologica, e dello sviluppo
del settore dei microprocessori, dell’elettromobilità, dei dispositivi medici, dell’industria
STEM. “Siamo una delle economie che più esportano al mondo”, “il maggiore
esportatore negli Stati Uniti anche nel settore auto” ha affermato. “Il 60%
delle nostre esportazioni sono prodotti di alta complessità. Siamo un Paese con
una grande capacità manifatturiera”, dichiara il Vice Ministro. “Stiamo
incrementando i contenuti delle nostre esportazioni. Per questo il know-how,
l’esperienza, gli investimenti di Paesi come l’Italia in ambiti quali energia,
metalmeccanica, design, lavorazione dei materiali, può essere molto utile. Vidal
Llerenas Morales ha comunicato di avere avuto colloqui con imprese italiane che
hanno intenzione di andare in Messico durante la sua permanenza a Roma e che
verrà accolta “l’idea dell’Italia di concedere tutte le facilitazioni possibili
agli investitori”. Ad
allontanare ogni dubbio sui rapporti con gli USA, ha chiarito che il Messico “è
il Paese che più importa dagli Stati Uniti” e che “l’integrazione economica con
l’America del Nord continuerà, perché grazie ad essa le imprese americane
possono competere nel mondo”.
