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quest’anno l’Adorno Day, l’evento dedicato alla migrazione dei rapaci sullo
Stretto di Messina che proprio in questi giorni hanno iniziato ad attraversare
il braccio di mare che separa la Sicilia dalla Calabria per migrare verso le
aree di riproduzione nella penisola italiana e nel Nord Europa. In poche
settimane spiega la Lipu in una nota, a spostarsi saranno circa 20mila
esemplari, in gran parte falchi pecchiaioli ma anche nibbi, albanelle e
cicogne. Per osservarli e difenderli dalle minacce la Lipu organizza un campo
di monitoraggio e prevenzione del bracconaggio che inizia oggi per concludersi
domenica 11 maggio.
L’Adorno Day si
sviluppa su 3 giornate: domani, martedì 29 aprile alle ore 16:30, si svolgerà un incontro all’Università
della Calabria, a Cosenza, sulla
migrazione sullo stretto di Messina, mentre numerosi sono gli appuntamenti di
sabato 3 maggio a Campo Calabro (Forte Pignatelli) dalle ore 9:00 alle ore 18:00:
birdwatching e inanellamento a cura della StOrCal, fotografia naturalistica ai
rapaci a cura di Afni Calabria, una visita guidata al Museo faunistico Diorama
e, inoltre, la premiazione, al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria,
della IV edizione del concorso fotografico Sergio Tralongo. La Lipu guiderà,
sempre sabato 3 maggio, un’escursione dal titolo “Ali nel vento”: la migrazione
dei rapaci, con itinerario che partirà dal Pilone per arrivare a Monte Scrisi.
Domenica 4
maggio, infine, sempre a Campo Calabro, evento di osservazione della migrazione
degli uccelli e contestuale attività di inanellamento a scopo scientifico, a
cura della StOrCal.
Il campo della
Lipu è attivo da oggi, 28 aprile all’11 maggio. Nel campo i volontari
opereranno in collaborazione con l’Operazione Adorno, coordinata dal Reparto
operativo Soarda del Raggruppamento dei Carabinieri Cites e dal Comando Regione
Carabinieri forestali “Calabria” che ogni anno entra in azione sullo Stretto di
Messina per combattere il bracconaggio ai rapaci, segnalando ai militari
movimenti sospetti o colpi di fucile che potrebbero essere legati ad atti di
bracconaggio.
Come noto,
sottolinea la Lipu, lo stretto di Messina è uno dei più importanti corridoi
europei per la migrazione degli uccelli ma anche uno dei sette “black spot”
inseriti nel Piano nazionale antibracconaggio. Un fenomeno, il bracconaggio,
che, seppur ridotto rispetto al passato, costituisce ancora una grave minaccia
per la sicurezza di decine di migliaia di esemplari di rapaci in migrazione, in
particolare del falco pecchiaiolo, ma anche delle altre specie che transitano
sullo stretto come falco di palude, nibbio bruno, capovaccaio, albanelle, falco
cuculo e falco pescatore, cui si aggiungono la cicogna bianca e la cicogna
nera.
“Ringraziamo i
Carabinieri forestali che anche quest’anno saranno presenti in Calabria per
combattere il bracconaggio ai rapaci migratori
– dichiara Giovanni Albarella, responsabile Antibracconaggio e attività
venatorie della Lipu – I risultati ottenuti in questi decenni di sorveglianza e
repressione dei reati non devono farci abbassare la guardia: i controlli delle
forze dell’ordine e il monitoraggio dei nostri volontari sono indispensabili
per prevenire le illegalità, purtroppo ancora possibili e diffuse su entrambi i
versanti dello stretto, e assicurare tutela alla fauna selvatica, impegnata
nella difficile migrazione primaverile con decine di migliaia di esemplari”.
In primo piano:
il falco pecchiaiolo, una della specie più a rischio bracconaggio. Crediti foto:
Marco De Silvi.
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