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L’Italia ha restituito al Messico 101 reperti archeologici: dal 2013, sono in tutto 845 i beni riconsegnati

L’Italia ha restituito al Messico 101 reperti archeologici: dal 2013, sono in tutto 845 i beni riconsegnati

Nell’anno in cui si è celebrato il 150° Anniversario delle Relazioni diplomatiche Messico Italia, l’evento acquista un ulteriore importante significato attestando l’eccellenza dei rapporti bilaterali delle due “superpotenze culturali”, caratterizzati da una profonda sinergia e condivisione di valori e interessi.

Author: Rita Sanvincenti/Saturday, December 21, 2024/Categories: News, Art, Messico

Nella sede dell’Ambasciata del Messico in Italia, a Roma, si è svolta il 18 dicembre 2024, la cerimonia per la restituzione, con la sottoscrizione dell’Atto di consegna, di 101 reperti all’Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba da parte del Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro, alla presenza della Sottosegretaria agli Affari Esteri del Messico, María Teresa Mercado Peréz, del Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con delega per il Messico, Giorgio Silli,  e, in collegamento dal Messico, del Direttore Generale del Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH), Diego Prieto Hernández.  Alla cerimonia erano presenti anche l’Ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Alberto Medardo Barranco Chavarría, il Rappresentante permanente del Messico presso le Nazioni Unite a Roma, Miguel García Winder, gli ambasciatori del Guatemala, Olga Maria Pérez Tuna, di Cuba, Mirta Granda Averhoff, e di Israele, Jonathan Peled.

Nella foto: il Generale di Divisione Francesco Gargaro, il Sottosegretario Giorgio Silli, la Sottosegretaria María Teresa Mercado Peréz, l'Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.


Il recupero è avvenuto grazie a diverse attività di indagine condotte dai Nuclei TPC di Roma, Udine, Perugia, Ancona e Cosenza, coordinate dalle rispettive Procure di Roma, Pordenone, Firenze, Ancona e Palmi (RC), che hanno convalidato il sequestro dei beni culturali. I reperti, sottoposti a studi tecnici a cura dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) per certificarne l’autenticità e la provenienza dai territori messicani, risalgono ad un’ampia attribuzione cronologica e sono appartenenti a diverse aree archeologiche, dalla cultura Teotihuacana dell’Altipiano Centrale, a quella Zapoteca del periodo classico mesoamericano (150 – 650 d.C.) e preclassico medio mesoamericano (900 – 300 a.C.), e della Costa del Golfo e messicana-azteca del XIV – XVI sec..

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC. 


Tra i reperti, il cui valore economico complessivo è stato valutato alcune decine di migliaia di euro, tenuto conto della loro preziosità quale testimonianza storico-culturale, si trovano miniature fittili, statuette antropomorfe e zoomorfe in pietra dura, piccoli vasi in ceramica nera con effigie, un vaso in miniatura in ceramica nera con effigie di Tlaloc (la divinità della pioggia) appartenente alla cultura Tolteca-Maya del periodo post-classico (900-1200 d.C.), una piccola figura maschile in ceramica con testa e arti dipinti di rosso risalenti alla cultura Olmeca, Costa del Golfo 1500 - 400 a.C., una statuetta antropomorfa in argilla con tecniche di calco raffigurante una figura con copricapo con fascia frontale e paraorecchie circolari, una “pintadera” fittile di forma triangolare con scena di sacrificio umano e impugnatura a forma di testa di serpente della cultura Azteca, e una coppa tripode emisferica in terracotta riconducibile alla cultura Mixteca-Puebla (XIII/XIV – XVI sec. d.C.).

Le attività del Nucleo TPC di Roma che hanno portato al recupero dei beni restituiti al Messico, hanno avuto inizio a seguito di perquisizione domiciliare a carico di un noto trafficante di reperti archeologici, con il sequestro di numerosi reperti di natura archeologica prevalentemente di cultura precolombiana, tra cui 33 reperti appartenenti al Patrimonio indisponibile del Messico. Le indagini del Nucleo TPC di Perugia sono state attivate a seguito di una segnalazione da parte della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti dell’Umbria circa la presenza sul mercato on line di reperti archeologici messicani pronti per la vendita. Il Nucleo TPC di Ancona ha proceduto al sequestro dei manufatti archeologici messicani poiché rinvenuti all’interno dell’abitazione di un soggetto a seguito di una richiesta di intervento presso l’abitazione dove era stato segnalato un tentativo di furto. Per quanto riguarda i recuperi conseguiti dal Nucleo TPC di Cosenza, l’operazione ha avuto origine da un controllo doganale, presso l’aeroporto di Reggio Calabria, sul bagaglio di due passeggeri italiani giunti dal Messico, al cui interno sono stati scoperti e sequestrati importanti manufatti dell’antica cultura latino-americana. I beni sequestrati dal Nucleo di Udine sono provenienti da un collezionista che li aveva acquistati presso vari mercatini in Veneto con intento asseritamente filantropico.

I reperti archeologici restituiti e consegnati dai Carabinieri all’Ambasciata del Messico, saranno adeguatamente imballati a cura dell’Ambasciata stessa che provvederà, come ha spiegato l’Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba, al loro rimpatrio in Messico, con un volo aereo di linea. Potrebbero poi essere collocate nei Musei delle rispettive regioni di origine o nel Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico.

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC. 

L’Ambasciatore, che ha ricordato i 102 anni dell’Ambasciata del Messico in Italia, ha definito la restituzione dei reperti la “cartina al tornasole della eccellente sinergia e intesa che condividono le nostre Nazioni.  Preservare, divulgare e custodire il nostro patrimonio archeologico storico e artistico sono priorità assolute per il Governo del Messico”, ha dichiarato, precisando che così è stato da tanto tempo “ma senza dubbio lo è diventato ancora di più nei Governi del Presidente López Obrador e, fino da subito, della Presidente Claudia Sheinbaum.  Tutto ciò è stato reso possibile da un impegno collettivo che vede protagonisti autorità ed istituzioni messicane come il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Cultura, l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia e, da alcuni anni, la Guardia Nacional”. 


Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.

 



Crediti foto: Comando Carabinieri TPC. 


Nell’ambito della difesa del proprio patrimonio artistico, che rende indispensabile la cooperazione internazionale “sia a livello bilaterale che multilaterale, come ci insegnano l'Unesco e l'Unidroit”, tra le collaborazioni “più salde e fruttuose”, l’Ambasciatore attribuisce una “menzione speciale” a quella tra il Messico e l'Italia. L'Italia Infatti, fino dal 1969 – ricorda - è stata la vera pioniera nell'attuare norme volte alla tutela dei patrimoni artistici e storici, e a garantire la restituzione di reperti archeologici e culturali ai rispettivi Paesi di provenienza. La cooperazione tra i nostri Governi si è estesa ulteriormente con l'adozione da parte del Messico di un modello simile a quello del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale assegnato alla Guardia Nacional, ed è stato il primo nel suo genere in America Latina: una collaborazione in corso che deve proseguire. Le nostre due nazioni seppur geograficamente distanti, condividono visioni e valori comuni soprattutto nell'ambito della valorizzazione del patrimonio culturale proprio e altrui. Lo dimostra l’onorificenza dell’Ordine del Águila Azteca consegnata il 27 settembre 2021 a Città del Messico dal Presidente López Obrador al Generale Roberto Riccardi, già Comandante dei Carabinieri TPC. I nostri Paesi hanno stabilito una grande sinergia nella protezione e nel recupero del patrimonio artistico e storico. Infatti, dal 2013, sono state eseguite ben 8 cerimonie per la restituzione di 744 reperti considerati patrimonio della nazione messicana, suddivisi in 150 archeologici e 594 ex voto”. In totale sono quindi 845 le restituzioni, considerando i 101 reperti appena consegnati, tra l’altro, nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni di Relazioni diplomatiche tra Messico e Italia che si sono compiuti il 15 dicembre. “Un bel regalo di anniversario, grazie Italia”, commenta l’Ambasciatore che aggiunge: “La restituzione di oggi è senza dubbio la più importante della nostra storia in comune, il maggior lotto di reperti archeologici restituiti da un Paese estero al nuovo giovane Governo della Presidente Sheinbaum. Va pure ricordato che, in occasione della celebrazione del centenario dell'Ambasciata del Messico in Italia in questo stesso salone, il primo luglio 2022, il Messico ha ricambiato con la restituzione dell'Archivio Ettore Ferrari che si trovava a Guadalajara, nelle mani del cittadino Arturo Zamora che ha deciso saggiamente, giustamente, di restituirlo all'Italia. Nove restituzioni in tutto, in entrambi i sensi, verso i luoghi da dove non avrebbero dovuto mai uscire”. Relativamente alla partecipazione alla cerimonia di María Teresa Mercado Peréz e di Giorgio Silli, l’Ambasciatore ha fatto notare quanto essa sottolinei “l'importanza della nostra cooperazione internazionale e dell’intenso dialogo culturale ormai permanente fra queste due superpotenze culturali, capofila entrambi nei nostri continenti per numero di siti e dichiaratorie di Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.


Crediti foto: Comando Carabinieri TPC. 


Il Direttore generale dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia INAH Diego Prieto Hernández, in videocollegamento dal Messico, ha affermato che “il patrimonio culturale di ogni Paese è senza alcun dubbio un tesoro inestimabile, un insieme di beni, di valori, di saperi, di riferimenti simbolici che danno ad ogni Nazione identità e senso di appartenenza, e pertanto, affermazione di unicità nella comunità universale”. “La protezione del patrimonio culturale costituisce un impegno fondamentale per gli Stati e per questo il Governo del nostro Paese, conta, all’interno del Ministero della Cultura, sull’Instituto Nacional de Antropología e Historia, una grande istituzione che si occupa – ha spiegato il Direttore - dello studio, della protezione, della difesa legale e anche del restauro del patrimonio archeologico, storico, paleontologico e antropologico del Messico. L’Istituto si occupa anche della divulgazione del nostro patrimonio culturale e forma, attraverso le sue scuole, professionisti nei settori dell’antropologia, della storia, delle specializzazioni correlate alla conservazione, restauro, museografia, cura e gestione del nostro patrimonio culturale”. L’INAH, ha proseguito Prieto Hernández “è in costante collaborazione con le autorità nazionali e internazionali per il recupero del patrimonio messicano che si trova all’estero. Dobbiamo ancora approfondire e rafforzare la cooperazione culturale con tutti i Paesi, ma nel caso dell’Italia abbiamo legami molto forti”. Sia il Messico che l’Italia “sono molto attivi nel contesto internazionale, nel combattere il traffico illecito e il saccheggio dei beni culturali”. Il Direttore dell’INAH ha voluto evidenziare il rapporto di collaborazione “con l’Arma dei Carabinieri e in particolare con il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale con il quale abbiamo una relazione molto forte da diversi anni che ci sta permettendo di formare all’interno della nostra Guardia Nacional un Corpo specializzato nella tutela del Patrimonio culturale. Oggi abbiamo 101 pezzi archeologici di estremo valore. La maggior parte di essi, curiosamente, rappresenta figure umane confermando l’enorme valore che la nostra cultura originaria conferiva al corpo umano, e alla sua decorazione. Sono pezzi che provengono da molti siti, dall’inizio dell’insediamento del popolo sul nostro territorio, fino ad un’epoca molto vicina all’occupazione spagnola”. Ha inoltre precisato che i reperti “danno un panorama molto interessante dei differenti orizzonti culturali che hanno caratterizzato il Mesoamerica”. Il Direttore dell’INAH ha ricordato, nei ringraziamenti, l’archeologo Alejandro Bautista che ha identificato i reperti e constatato “che si tratta di sculture originali del nostro Paese di diverse regioni e epoche”.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.


I Generale di Divisione Francesco Gargaro ha dichiarato che l’ingente quantità di reperti archeologici restituiti al Messico rappresenta probabilmente il recupero più importante degli ultimi anni, e ha illustrato l’attività svolta dai Carabinieri TPC che “inizia nel 1969, di tutela del patrimonio culturale. Siamo forse l’unico reparto al mondo organicamente strutturato, deputato alla tutela del patrimonio culturale che va intesa come protezione, prevenzione e contrasto dei reati afferenti, appunto, al patrimonio culturale, ma anche come recupero di opere d'arte italiane uscite dal nostro territorio per vari motivi, soprattutto per traffici illeciti, e restituzione agli Stati stranieri di appartenenza di opere d'arte trovate in Italia”.  In questo ambito il Messico è tra i maggiori “clienti”, osserva il Generale, “in ragione dell’imponente patrimonio culturale che caratterizza questa Nazione, al pari dell'Italia”. La collaborazione tra i due Paesi, ha proseguito, “si è sviluppata negli anni attraverso le nostre attività formative a favore della Polizia e dei funzionari ministeriali del Messico, e il trasferimento del nostro know how in materia di ‘caschi blu’ della cultura, i quali costituiscono una task force che ha il compito di intervenire in tutto il mondo in situazioni di crisi ambientali o dovute all'azione dell’uomo, tra cui i conflitti bellici, per recuperare, mettere in sicurezza e custodire tutto il patrimonio culturale dei Paesi coinvolti in questi eventi”.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.


Crediti foto: Comando Carabinieri TPC. 


Giorgio Silli ha definito la cerimonia di restituzione dei reperti archeologici al Messico “una iniziativa di grande profondità culturale e importanza politica nella eccellente relazione italo-messicana” richiamando, a sua volta, l’attenzione sul 150° anniversario delle Relazioni diplomatiche Messico Italia, e sui numerosi eventi celebrativi che si sono svolti durante il 2024. “Un anno speciale” che ha visto il consolidarsi dell’associazione strategica bilaterale tra i due Paesi che “dobbiamo rafforzare nel 2025 - ha dichiarato il Sottosegretario di Stato - attraverso un salto qualitativo nel dialogo politico e nella continuazione delle visite di interscambio culturale di alto livello”. L’ultima di esse, indicata da Silli, è stata quella del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in occasione della cerimonia di insediamento della Presidente Claudia Sheinbaum. Ha quindi posto in evidenza che Italia e Messico hanno fatto molto insieme nell’ultimo anno, ma che possono fortificare e ampliare le aree di collaborazione. A questo proposito ha citato la lotta contro il traffico illecito del patrimonio artistico e archeologico in cui le sinergie sono state intensificate grazie alla stretta connessione tra il Comando Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri e l’autorità messicana. Silli ha fatto notare che “la sensibilità al valore dell’arte accomuna Italia e Messico” ricordando il “contributo dell’idea che l’Italia ha dato alla nascita dei musei pubblici nel mondo”, citando l’iniziativa della lungimirante Anna Maria Luisa de’ Medici che nel 1737 stabilì con i Lorena un ‘Patto di famiglia’ per garantire che il patrimonio artistico e culturale che i nuovi governanti avrebbero ereditato rimanesse all’interno dei confini del Granducato, ‘per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità degli stranieri’.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.


“Fin dalla sua nascita il Comando dei Carabinieri TPC, ha sempre avuto un unico e fondamentale obiettivo: quello di prevenire la distruzione, il deturpamento, il traffico illecito di beni culturali, che costituiscono non soltanto gravi reati, ma anche profonde ferite inferte al tessuto storico e culturale di una civiltà, causando perdite incommensurabili. La cultura, la storia, l'arte, sono le fondamenta di una civiltà e dell'identità di un popolo e di una nazione. Rubare, deturpare opere d’arte significa minare alla base, alle fondamenta, l'identità di questa nazione. In forza del suo mandato, il Comando del Carabinieri TPC ha identificato beni culturali illecitamente giunti in Italia e li ha restituiti ai Paesi di origine così da garantirne il reinserimento nel territorio di provenienza”. Il Sottosegretario ha tenuto a precisare che “non tutti i Paesi sono d'accordo nel restituire i beni che appartengono ad altri Paesi. Noi siamo profondamente convinti che attraverso la diplomazia culturale questa collaborazione possa stringere ancora di più i lacci che uniscono noi con il Messico. Tra il 2023 e il 2024 i Carabinieri hanno restituito oltre 600 beni archeologici alle rappresentanze diplomatiche di Paesi terzi”. “La cultura si conferma un formidabile veicolo di scambio di conoscenze tra i popoli, nonché un eccellente catalizzatore di reciproca comprensione e amicizia. L’Italia e il Messico, Paesi relativamente giovani da un punto di vista istituzionale, perché i nostri popoli, le nostre culture sono millenarie, ma i nostri Paesi confrontati con altri, sono abbastanza giovani, ne sono consapevoli e ne stanno facendo uno strumento centrale della loro politica estera e un pilastro imprescindibile sul quale continuare a edificare le loro relazioni bilaterali”.  

Nella foto: la Sottosegretaria María Teresa Mercado Peréz con l'Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti: Ambasciata del Messico in Italia.

 

La Sottosegretaria agli Affari Esteri del Messico Maria Teresa Mercado Perez, giunta in Italia per presenziare alla cerimonia in rappresentanza del Ministro degli Affari Esteri Juan Ramón de la Fuente, ha espresso “a nome del Governo messicano il più profondo ringraziamento alle autorità italiane per la significativa e numerosa restituzione di 101 pezzi archeologici appartenenti al patrimonio storico e culturale del Messico”, e ha dichiarato che “questo evento ha un valore culturale, storico e di giustizia, così come un importante significato simbolico che attesta l'eccellente stato delle relazioni bilaterali tra il Messico e Italia”. La restituzione dei reperti archeologici al Messico da parte dell’Italia nel corso degli anni, è stata possibile, ha evidenziato, “grazie alla cooperazione tra le autorità italiane e messicana, specialmente con il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale della Repubblica Italiana”, a dimostrazione “dell’efficacia della lotta dell’Italia al traffico illegale dei beni storici e culturali, della generosità e vicinanza al Messico”, ha affermato.  A tale riguardo ha specificato che la cooperazione con l’Italia non implica solo la restituzione dei beni archeologici, ma anche l’attività formativa realizzata grazie all’appoggio del Comando Carabinieri TPC a seguito della quale è stata creata – spiega – “una Unità di Tutela del Patrimonio Culturale che lavora in coordinamento con l’Archivio generale della Nazione, con l'Istituto Nazionale di Belle Arti e Letteratura e il Consiglio Nazionale dei Musei del Messico. Nel piano multilaterale il Messico trova anche spazio per sensibilizzare gli altri Paesi sul valore e l’importanza della conservazione, della lotta contro il traffico illecito e la restituzione dei beni. Il Messico – prosegue - ha partecipato attivamente alle diverse convenzioni dell’Unesco e dell’Unidroit al fine di rafforzare la struttura giuridica internazionale. In altri forum di rilevanza come è il G20, sotto la presidenza italiana nel 2021, il Messico e l’Italia unirono le forze per raggiungere l’incorporazione di un paragrafo nella Dichiarazione dei Ministri dedicata alla protezione e conservazione patrimonio culturale. Durante la passata amministrazione il Governo del Messico ha ottenuto la restituzione di 14.000 pezzi archeologici grazie all’appoggio coordinato delle istituzioni messicane e la fruttifera cooperazione con Paesi come l’Italia”. “Di fronte alla sfida del traffico illecito dei beni culturali – comunica la Sottosegretaria - il Ministro Juan Ramón de la Fuente, ha invitato la comunità internazionale a rafforzare il meccanismo di cooperazione, poiché questo fenomeno si configura come un mercato illecito lucrativo in crescita”.

Maria Teresa Mercado Perez ha ricordato il 150° Anniversario delle Relazioni diplomatiche tra Messico e Italia e gli eventi che si sono svolti durante l’anno “in ambito politico, parlamentare, economico, imprenditoriale, culturale, accademico, consolare, comunitario e sportivo”, confermando la volontà “di ampliare i nostri legami economici e di diversificare la nostra cooperazione, approfondendo questa proficua relazione” e ha infine ricordato gli accordi sottoscritti tra i due Paesi: nel 1991 l’accordo quadro di  cooperazione che istituì la Commissione binazionale Messico Italia; nel 2000 l’entrata in vigore dell’accordo globale tra Messico e Unione Europea; nel 2012 la sottoscrizione della Dichiarazione Congiunta di Partenariato Strategico.

 

 

Nella foto in primo piano: Generale di Divisione Francesco Gargaro, Sottosegretario Giorgio Silli, María Teresa Mercado Peréz, Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.


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