Nella sede
dell’Ambasciata del Messico in Italia, a Roma, si è svolta il 18 dicembre 2024,
la cerimonia per la restituzione, con la sottoscrizione dell’Atto di consegna,
di 101 reperti all’Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba da parte del Comandante
dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco
Gargaro, alla presenza della Sottosegretaria agli Affari Esteri del Messico,
María
Teresa Mercado Peréz, del Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale con delega per il Messico, Giorgio
Silli, e, in collegamento dal Messico, del
Direttore Generale del Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH), Diego
Prieto Hernández. Alla cerimonia erano
presenti anche l’Ambasciatore del Messico presso la Santa Sede, Alberto Medardo
Barranco Chavarría, il Rappresentante permanente del Messico presso le Nazioni
Unite a Roma, Miguel García Winder, gli ambasciatori del Guatemala, Olga Maria Pérez
Tuna, di Cuba, Mirta Granda Averhoff, e di Israele, Jonathan Peled.

Nella foto: il Generale di Divisione Francesco Gargaro, il Sottosegretario Giorgio Silli, la Sottosegretaria María Teresa Mercado Peréz, l'Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.
Il recupero è avvenuto
grazie a diverse attività di indagine condotte dai Nuclei TPC di Roma, Udine,
Perugia, Ancona e Cosenza, coordinate dalle rispettive Procure di Roma,
Pordenone, Firenze, Ancona e Palmi (RC), che hanno convalidato il sequestro dei
beni culturali. I reperti, sottoposti a studi tecnici a cura dell’Istituto
Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) per certificarne
l’autenticità e la provenienza dai territori messicani, risalgono ad un’ampia
attribuzione cronologica e sono appartenenti a diverse aree archeologiche,
dalla cultura Teotihuacana dell’Altipiano Centrale, a quella Zapoteca del
periodo classico mesoamericano (150 – 650 d.C.) e preclassico medio
mesoamericano (900 – 300 a.C.), e della Costa del Golfo e messicana-azteca del
XIV – XVI sec..

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC.
Tra i reperti,
il cui valore economico complessivo è stato valutato alcune decine di migliaia
di euro, tenuto conto della loro preziosità quale testimonianza
storico-culturale, si trovano miniature fittili, statuette antropomorfe e
zoomorfe in pietra dura, piccoli vasi in ceramica nera con effigie, un vaso in
miniatura in ceramica nera con effigie di Tlaloc (la divinità della pioggia)
appartenente alla cultura Tolteca-Maya del periodo post-classico (900-1200
d.C.), una piccola figura maschile in ceramica con testa e arti dipinti di
rosso risalenti alla cultura Olmeca, Costa del Golfo 1500 - 400 a.C., una
statuetta antropomorfa in argilla con tecniche di calco raffigurante una figura
con copricapo con fascia frontale e paraorecchie circolari, una “pintadera”
fittile di forma triangolare con scena di sacrificio umano e impugnatura a
forma di testa di serpente della cultura Azteca, e una coppa tripode emisferica
in terracotta riconducibile alla cultura Mixteca-Puebla (XIII/XIV – XVI sec.
d.C.).
Le attività del
Nucleo TPC di Roma che hanno portato al recupero dei beni restituiti al Messico,
hanno avuto inizio a seguito di perquisizione domiciliare a carico di un noto
trafficante di reperti archeologici, con il sequestro di numerosi reperti di
natura archeologica prevalentemente di cultura precolombiana, tra cui 33
reperti appartenenti al Patrimonio indisponibile del Messico. Le indagini del
Nucleo TPC di Perugia sono state attivate a seguito di una segnalazione da
parte della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti dell’Umbria circa la
presenza sul mercato on line di reperti archeologici messicani pronti per la
vendita. Il Nucleo TPC di Ancona ha proceduto al sequestro dei manufatti
archeologici messicani poiché rinvenuti all’interno dell’abitazione di un
soggetto a seguito di una richiesta di intervento presso l’abitazione dove era
stato segnalato un tentativo di furto. Per quanto riguarda i recuperi
conseguiti dal Nucleo TPC di Cosenza, l’operazione ha avuto origine da un
controllo doganale, presso l’aeroporto di Reggio Calabria, sul bagaglio di due
passeggeri italiani giunti dal Messico, al cui interno sono stati scoperti e
sequestrati importanti manufatti dell’antica cultura latino-americana. I beni
sequestrati dal Nucleo di Udine sono provenienti da un collezionista che li
aveva acquistati presso vari mercatini in Veneto con intento asseritamente
filantropico.
I reperti archeologici restituiti
e consegnati dai Carabinieri all’Ambasciata del Messico, saranno adeguatamente
imballati a cura dell’Ambasciata stessa che provvederà, come ha spiegato
l’Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba, al loro rimpatrio in Messico, con un volo
aereo di linea. Potrebbero poi essere collocate nei Musei delle rispettive
regioni di origine o nel Museo Nazionale di Antropologia di Città del Messico.

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC.
L’Ambasciatore,
che ha ricordato i 102 anni dell’Ambasciata del Messico in Italia, ha definito
la restituzione dei reperti la “cartina al tornasole della eccellente sinergia
e intesa che condividono le nostre Nazioni. Preservare, divulgare e custodire il nostro
patrimonio archeologico storico e artistico sono priorità assolute per il Governo
del Messico”, ha dichiarato, precisando che così è stato da tanto tempo “ma
senza dubbio lo è diventato ancora di più nei Governi del Presidente López
Obrador e, fino da subito, della Presidente Claudia Sheinbaum. Tutto ciò è stato reso possibile da un impegno
collettivo che vede protagonisti autorità ed istituzioni messicane come il
Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Cultura, l'Istituto Nazionale
di Antropologia e Storia e, da alcuni anni, la Guardia Nacional”.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC.
Nell’ambito
della difesa del proprio patrimonio artistico, che rende indispensabile la
cooperazione internazionale “sia a livello bilaterale che multilaterale, come
ci insegnano l'Unesco e l'Unidroit”, tra le collaborazioni “più salde e
fruttuose”, l’Ambasciatore attribuisce una “menzione speciale” a quella tra il
Messico e l'Italia. L'Italia Infatti, fino dal 1969 – ricorda - è stata la vera
pioniera nell'attuare norme volte alla tutela dei patrimoni artistici e storici,
e a garantire la restituzione di reperti archeologici e culturali ai rispettivi
Paesi di provenienza. La cooperazione tra i nostri Governi si è estesa
ulteriormente con l'adozione da parte del Messico di un modello simile a quello
del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale assegnato alla Guardia Nacional,
ed è stato il primo nel suo genere in America Latina: una collaborazione in
corso che deve proseguire. Le nostre due nazioni seppur geograficamente
distanti, condividono visioni e valori comuni soprattutto nell'ambito della
valorizzazione del patrimonio culturale proprio e altrui. Lo dimostra l’onorificenza
dell’Ordine del Águila Azteca consegnata il 27 settembre 2021 a Città del
Messico dal Presidente López Obrador al Generale Roberto Riccardi, già Comandante
dei Carabinieri TPC. I nostri Paesi hanno stabilito una grande sinergia nella protezione
e nel recupero del patrimonio artistico e storico. Infatti, dal 2013, sono
state eseguite ben 8 cerimonie per la restituzione di 744 reperti considerati
patrimonio della nazione messicana, suddivisi in 150 archeologici e 594 ex voto”.
In totale sono quindi 845 le restituzioni, considerando i 101 reperti appena
consegnati, tra l’altro, nell’anno delle celebrazioni dei 150 anni di Relazioni
diplomatiche tra Messico e Italia che si sono compiuti il 15 dicembre. “Un bel
regalo di anniversario, grazie Italia”, commenta l’Ambasciatore che aggiunge: “La
restituzione di oggi è senza dubbio la più importante della nostra storia in
comune, il maggior lotto di reperti archeologici restituiti da un Paese estero
al nuovo giovane Governo della Presidente Sheinbaum. Va pure ricordato che, in
occasione della celebrazione del centenario dell'Ambasciata del Messico in
Italia in questo stesso salone, il primo luglio 2022, il Messico ha ricambiato
con la restituzione dell'Archivio Ettore Ferrari che si trovava a Guadalajara,
nelle mani del cittadino Arturo Zamora che ha deciso saggiamente, giustamente, di
restituirlo all'Italia. Nove restituzioni in tutto, in entrambi i sensi, verso
i luoghi da dove non avrebbero dovuto mai uscire”. Relativamente alla
partecipazione alla cerimonia di María Teresa Mercado Peréz e di Giorgio Silli,
l’Ambasciatore ha fatto notare quanto essa sottolinei “l'importanza della
nostra cooperazione internazionale e dell’intenso dialogo culturale ormai
permanente fra queste due superpotenze culturali, capofila entrambi nei nostri
continenti per numero di siti e dichiaratorie di Patrimonio dell'Umanità
dell'Unesco.

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC.
Il Direttore
generale dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia INAH Diego Prieto
Hernández, in videocollegamento dal Messico, ha affermato che “il patrimonio
culturale di ogni Paese è senza alcun dubbio un tesoro inestimabile, un insieme
di beni, di valori, di saperi, di riferimenti simbolici che danno ad ogni Nazione
identità e senso di appartenenza, e pertanto, affermazione di unicità nella
comunità universale”. “La protezione del patrimonio culturale costituisce un impegno
fondamentale per gli Stati e per questo il Governo del nostro Paese, conta, all’interno
del Ministero della Cultura, sull’Instituto Nacional de Antropología e Historia,
una grande istituzione che si occupa – ha spiegato il Direttore - dello studio,
della protezione, della difesa legale e anche del restauro del patrimonio
archeologico, storico, paleontologico e antropologico del Messico. L’Istituto
si occupa anche della divulgazione del nostro patrimonio culturale e forma, attraverso
le sue scuole, professionisti nei settori dell’antropologia, della storia,
delle specializzazioni correlate alla conservazione, restauro, museografia,
cura e gestione del nostro patrimonio culturale”. L’INAH, ha proseguito Prieto
Hernández “è in costante collaborazione con le autorità nazionali e
internazionali per il recupero del patrimonio messicano che si trova all’estero.
Dobbiamo ancora approfondire e rafforzare la cooperazione culturale con tutti i
Paesi, ma nel caso dell’Italia abbiamo legami molto forti”. Sia il Messico che
l’Italia “sono molto attivi nel contesto internazionale, nel combattere il
traffico illecito e il saccheggio dei beni culturali”. Il Direttore dell’INAH
ha voluto evidenziare il rapporto di collaborazione “con l’Arma dei Carabinieri
e in particolare con il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale con il
quale abbiamo una relazione molto forte da diversi anni che ci sta permettendo di
formare all’interno della nostra Guardia Nacional un Corpo specializzato nella
tutela del Patrimonio culturale. Oggi abbiamo 101 pezzi archeologici di estremo
valore. La maggior parte di essi, curiosamente, rappresenta figure umane
confermando l’enorme valore che la nostra cultura originaria conferiva al corpo
umano, e alla sua decorazione. Sono pezzi che provengono da molti siti, dall’inizio
dell’insediamento del popolo sul nostro territorio, fino ad un’epoca molto
vicina all’occupazione spagnola”. Ha inoltre precisato che i reperti “danno un
panorama molto interessante dei differenti orizzonti culturali che hanno
caratterizzato il Mesoamerica”. Il Direttore dell’INAH ha ricordato, nei
ringraziamenti, l’archeologo Alejandro Bautista che ha identificato i reperti e
constatato “che si tratta di sculture originali del nostro Paese di diverse
regioni e epoche”.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.
I Generale di Divisione
Francesco Gargaro ha dichiarato che l’ingente quantità di reperti archeologici
restituiti al Messico rappresenta probabilmente il recupero più importante degli
ultimi anni, e ha illustrato l’attività svolta dai Carabinieri TPC che “inizia
nel 1969, di tutela del patrimonio culturale. Siamo forse l’unico reparto al
mondo organicamente strutturato, deputato alla tutela del patrimonio culturale
che va intesa come protezione, prevenzione e contrasto dei reati afferenti,
appunto, al patrimonio culturale, ma anche come recupero di opere d'arte
italiane uscite dal nostro territorio per vari motivi, soprattutto per traffici
illeciti, e restituzione agli Stati stranieri di appartenenza di opere d'arte
trovate in Italia”. In questo ambito il
Messico è tra i maggiori “clienti”, osserva il Generale, “in ragione dell’imponente
patrimonio culturale che caratterizza questa Nazione, al pari dell'Italia”. La
collaborazione tra i due Paesi, ha proseguito, “si è sviluppata negli anni
attraverso le nostre attività formative a favore della Polizia e dei funzionari
ministeriali del Messico, e il trasferimento del nostro know how in materia di ‘caschi
blu’ della cultura, i quali costituiscono una task force che ha il compito di
intervenire in tutto il mondo in situazioni di crisi ambientali o dovute all'azione
dell’uomo, tra cui i conflitti bellici, per recuperare, mettere in sicurezza e
custodire tutto il patrimonio culturale dei Paesi coinvolti in questi eventi”.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.

Crediti foto: Comando Carabinieri TPC.
Giorgio Silli
ha definito la cerimonia di restituzione dei reperti archeologici al Messico “una
iniziativa di grande profondità culturale e importanza politica nella
eccellente relazione italo-messicana” richiamando, a sua volta, l’attenzione
sul 150° anniversario delle Relazioni diplomatiche Messico Italia, e sui
numerosi eventi celebrativi che si sono svolti durante il 2024. “Un anno
speciale” che ha visto il consolidarsi dell’associazione strategica bilaterale
tra i due Paesi che “dobbiamo rafforzare nel 2025 - ha dichiarato il
Sottosegretario di Stato - attraverso un salto qualitativo nel dialogo politico
e nella continuazione delle visite di interscambio culturale di alto livello”.
L’ultima di esse, indicata da Silli, è stata quella del Ministro
dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini in occasione della cerimonia
di insediamento della Presidente Claudia Sheinbaum. Ha quindi posto in evidenza
che Italia e Messico hanno fatto molto insieme nell’ultimo anno, ma che possono
fortificare e ampliare le aree di collaborazione. A questo proposito ha citato
la lotta contro il traffico illecito del patrimonio artistico e archeologico in
cui le sinergie sono state intensificate grazie alla stretta connessione tra il
Comando Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri e l’autorità messicana.
Silli ha fatto notare che “la sensibilità al valore dell’arte accomuna Italia e
Messico” ricordando il “contributo dell’idea che l’Italia ha dato alla nascita
dei musei pubblici nel mondo”, citando l’iniziativa della lungimirante Anna
Maria Luisa de’ Medici che nel 1737 stabilì con i Lorena un ‘Patto di famiglia’
per garantire che il patrimonio artistico e culturale che i nuovi governanti avrebbero
ereditato rimanesse all’interno dei confini del Granducato, ‘per ornamento
dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità degli
stranieri’.

Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.
“Fin dalla sua
nascita il Comando dei Carabinieri TPC, ha sempre avuto un unico e fondamentale
obiettivo: quello di prevenire la distruzione, il deturpamento, il traffico
illecito di beni culturali, che costituiscono non soltanto gravi reati, ma
anche profonde ferite inferte al tessuto storico e culturale di una civiltà,
causando perdite incommensurabili. La cultura, la storia, l'arte, sono le
fondamenta di una civiltà e dell'identità di un popolo e di una nazione. Rubare,
deturpare opere d’arte significa minare alla base, alle fondamenta, l'identità
di questa nazione. In forza del suo mandato, il Comando del Carabinieri TPC ha
identificato beni culturali illecitamente giunti in Italia e li ha restituiti ai
Paesi di origine così da garantirne il reinserimento nel territorio di
provenienza”. Il Sottosegretario ha tenuto a precisare che “non tutti i Paesi
sono d'accordo nel restituire i beni che appartengono ad altri Paesi. Noi siamo
profondamente convinti che attraverso la diplomazia culturale questa
collaborazione possa stringere ancora di più i lacci che uniscono noi con il
Messico. Tra il 2023 e il 2024 i Carabinieri hanno restituito oltre 600 beni
archeologici alle rappresentanze diplomatiche di Paesi terzi”. “La cultura si
conferma un formidabile veicolo di scambio di conoscenze tra i popoli, nonché
un eccellente catalizzatore di reciproca comprensione e amicizia. L’Italia e il
Messico, Paesi relativamente giovani da un punto di vista istituzionale, perché
i nostri popoli, le nostre culture sono millenarie, ma i nostri Paesi confrontati
con altri, sono abbastanza giovani, ne sono consapevoli e ne stanno facendo uno
strumento centrale della loro politica estera e un pilastro imprescindibile sul
quale continuare a edificare le loro relazioni bilaterali”.

Nella foto: la Sottosegretaria María Teresa Mercado Peréz con l'Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti: Ambasciata del Messico in Italia.
La Sottosegretaria
agli Affari Esteri del Messico Maria Teresa Mercado Perez, giunta in Italia per
presenziare alla cerimonia in rappresentanza del Ministro degli Affari Esteri Juan
Ramón de la Fuente, ha espresso “a nome del Governo messicano il più profondo
ringraziamento alle autorità italiane per la significativa e numerosa
restituzione di 101 pezzi archeologici appartenenti al patrimonio storico e
culturale del Messico”, e ha dichiarato che “questo evento ha un valore culturale,
storico e di giustizia, così come un importante significato simbolico che
attesta l'eccellente stato delle relazioni bilaterali tra il Messico e Italia”.
La restituzione dei reperti archeologici al Messico da parte dell’Italia nel
corso degli anni, è stata possibile, ha evidenziato, “grazie alla cooperazione
tra le autorità italiane e messicana, specialmente con il Comando dei
Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale della Repubblica Italiana”, a
dimostrazione “dell’efficacia della lotta dell’Italia al traffico illegale dei
beni storici e culturali, della generosità e vicinanza al Messico”, ha affermato.
A tale riguardo ha specificato che la
cooperazione con l’Italia non implica solo la restituzione dei beni archeologici,
ma anche l’attività formativa realizzata grazie all’appoggio del Comando Carabinieri
TPC a seguito della quale è stata creata – spiega – “una Unità di Tutela del Patrimonio
Culturale che lavora in coordinamento con l’Archivio generale della Nazione,
con l'Istituto Nazionale di Belle Arti e Letteratura e il Consiglio Nazionale
dei Musei del Messico. Nel piano multilaterale il Messico trova anche spazio
per sensibilizzare gli altri Paesi sul valore e l’importanza della conservazione,
della lotta contro il traffico illecito e la restituzione dei beni. Il Messico –
prosegue - ha partecipato attivamente alle diverse convenzioni dell’Unesco e
dell’Unidroit al fine di rafforzare la struttura giuridica internazionale. In
altri forum di rilevanza come è il G20, sotto la presidenza italiana nel 2021, il
Messico e l’Italia unirono le forze per raggiungere l’incorporazione di un
paragrafo nella Dichiarazione dei Ministri dedicata alla protezione e
conservazione patrimonio culturale. Durante la passata amministrazione il Governo
del Messico ha ottenuto la restituzione di 14.000 pezzi archeologici grazie all’appoggio
coordinato delle istituzioni messicane e la fruttifera cooperazione con Paesi
come l’Italia”. “Di fronte alla sfida del traffico illecito dei beni culturali –
comunica la Sottosegretaria - il Ministro Juan Ramón de la Fuente, ha invitato
la comunità internazionale a rafforzare il meccanismo di cooperazione, poiché
questo fenomeno si configura come un mercato illecito lucrativo in crescita”.
Maria Teresa
Mercado Perez ha ricordato il 150° Anniversario delle Relazioni diplomatiche
tra Messico e Italia e gli eventi che si sono svolti durante l’anno “in ambito
politico, parlamentare, economico, imprenditoriale, culturale, accademico,
consolare, comunitario e sportivo”, confermando la volontà “di ampliare i
nostri legami economici e di diversificare la nostra cooperazione, approfondendo
questa proficua relazione” e ha infine ricordato gli accordi sottoscritti tra i
due Paesi: nel 1991 l’accordo quadro di cooperazione che istituì la Commissione
binazionale Messico Italia; nel 2000 l’entrata in vigore dell’accordo globale
tra Messico e Unione Europea; nel 2012 la sottoscrizione della Dichiarazione
Congiunta di Partenariato Strategico.
Nella foto in primo piano: Generale di Divisione Francesco Gargaro, Sottosegretario Giorgio Silli, María Teresa Mercado Peréz, Ambasciatore Carlos Garcìa de Alba: Crediti foto: Ambasciata del Messico in Italia.
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