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“Vasari. Il teatro delle virtù”, presentata oggi la mostra al Ministero della Cultura

“Vasari. Il teatro delle virtù”, presentata oggi la mostra al Ministero della Cultura

Nell’ambito del programma “Arezzo. La città di Vasari” organizzato nella ricorrenza del 450° anniversario della morte dell’artista nella sua città natale, l’esposizione curata da Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni, sarà inaugurata il 31 ottobre e resterà aperta fino al 2 febbraio 2025.

Author: Redazione Aurora/Tuesday, October 22, 2024/Categories: News, Art

Oltre 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori provenienti da prestigiose istituzioni estere quali MET - Metropolitan Museum of Art, Albertina Museum, Musée du Louvre, e italiane, Gallerie degli Uffizi, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Chiesa di Santa Maria Novella, Biblioteca Vaticana e Castello Sforzesco, oltre che da collezioni private, saranno esposte nella mostra “Vasari. Il teatro delle virtù” curata da Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni, che sarà inaugurata il 31 ottobre 2024 e resterà aperta fino al 2 febbraio 2025 nella Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e negli spazi dell’ex Chiesa di Sant’Ignazio. L’evento, presentato, oggi a Roma, al Ministero della Cultura dal Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, rientra nel programma “Arezzo. La città di Vasari” organizzato in occasione dei 450 anni dalla morte dell’artista nella sua città natale, ed è promosso da Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo; con il patrocinio del Ministero della Cultura; in collaborazione con Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, Fondazione Arezzo Intour e Discover Arezzo; con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali; il sostegno di Camera di Commercio Arezzo-Siena e la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.

La mostra, che ha come main sponsor Estra, porrà l’accento – si legge nella presentazione - sull’utilizzo dell’allegoria, ovvero di quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 fino alla morte. A rappresentare il potenziale evocativo dell’allegoria saranno i manufatti altamente simbolici, in particolare la Chimera, straordinario bronzo etrusco identitario del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, rinvenuto nel 1553 durante i lavori di scavo effettuati per volere di Cosimo de’ Medici intorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali. Unificando tutte le arti maggiori, pittura scultura e architettura, Vasari ricorse al linguaggio allegorico inventando uno stile che divenne ricorrente nel Cinquecento, sia nelle creazioni letterarie che nell’espressione visiva, dove immagini e soggetti fantastici acquisiscono un’alta intensità simbolica. Tra le opere in mostra tavole, tele e disegni sia di Vasari che di artisti coevi e collaboratori, insieme a lettere, manoscritti e volumi a stampa provenienti dall’Archivio Vasari, oltre alla presenza di imponenti pale d’altare.

Saranno 8 le sezioni in cui si articolerà il percorso espositivo, pensate per presentare in maniera esaustiva non solo l’opera di Vasari, ma anche la sua fittissima rete di relazioni e le novità di cui fu interprete e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell’arte. Il percorso di vita e di lavoro del maestro sarà valorizzato in “Giorgio Vasari, un gigante dell’arte”: l’artista, l’architetto degli Uffizi e delle Logge, la famiglia, la fama come scrittore, l’incontro e il favore dei Medici, l’amicizia con Michelangelo, il rapporto con Bronzino, la fedeltà alla sua città, nella quale volle essere sepolto. Domina la sezione il cosiddetto “Autoritratto degli Uffizi”, opera di Giovanni Stradano che celebra il ruolo apicale dell’aretino presso la corte del Granduca. La sezione “Il giovane Vasari: una formazione d’eccellenza” mette in luce come l’artista seppe costruire già dalla prima gioventù i contatti che presto lo portarono a girare l’Italia. Ne sono testimonianza carteggi rari e pubblicazioni, oltre a straordinarie opere pittoriche della prima fase fiorentina, come le “Tentazioni di San Girolamo”, normalmente esposte alle Gallerie degli Uffizi. Un’attenzione particolare speciale sarà dedicata, in “L’apoteosi delle Virtù”, alla nascita del linguaggio allegorico per immagini e alle invenzioni visive che furono apprezzate non solo dai Medici, ma anche dai pontefici Pio IV e Pio V e dal cardinale Alessandro Farnese, che incoraggiò Vasari a scrivere “Le vite”. A impreziosire la sezione, opere rarissime come “Allegoria del sonno”, “Allegoria dell’oblio” e lo splendido studio a penna e inchiostro con “Le Primizie della Terra offerte a Saturno”, preparatorio per l’affresco della Sala degli Elementi in Palazzo Vecchio, concesse in prestito dal Met di New York. Non mancheranno approfondimenti sugli episodi più significativi della vita del Vasari: in “L’Accademia del Disegno” si tratterà in particolare la fondazione dell'Accademia delle Arti del Disegno, autorizzata dal duca Cosimo per regolare il sistema delle committenze pubbliche. Ne fecero parte molti artisti illustri quali Salviati, Cellini, Bronzino, Allori, Stradano, gli Zuccari (presenti in mostra) con i quali Vasari condivise i cantieri artistici eseguiti negli anni d’oro al servizio di Cosimo de’ Medici, da Palazzo Vecchio agli apparati per le nozze del principe Francesco.

“Vasari e l’Arte Sacra”, sezione tematica dedicata alle committenze pubbliche e private, ha il suo apice in opere come la “Sacra Famiglia”, la “Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e Santa Maria Maddalena” e il “Cristo portacroce” arrivate ad Arezzo da collezioni private, oltre ai tondi provenienti dagli altari non più esistenti di Santa Maria Novella a Firenze, esposti per la prima volta. I disegni, alla base dell’ideazione e della progettazione di ogni opera, sia essa di pittura, scultura, architettura o arti applicate, saranno centrali in “Il Disegno, padre delle Arti”. Moltissimi quelli esposti, provenienti da Torino, Vienna, Roma, Firenze, New York e da Parigi, di cui nove tra schizzi e cartonetti preparatori per il “Giudizio Universale” della Cupola di Santa Maria del Fiore, completata poi da Federico Zuccari. La sezione “La Chimera, Vasari e il Duca”, rappresenterà la genialità dell’artista “comunicatore”. Al ritrovamento dello strepitoso bronzo etrusco, scoperto ad Arezzo e condotto a Firenze, l'intervento di Vasari fu rapido e perspicace: lo inserì infatti nella propaganda politica di Cosimo, come simbolo di una civiltà precedente all'autorità della Roma imperiale e antenata della Toscana moderna. Si trova infine la sezione dedicata a “Pitture monumentali in chiese e basiliche”, con quattro tra le più grandiose pale dipinte da Vasari tra il 1545 e il 1569, mai uscite dalle sedi originali durante gli ultimi due secoli, come l’”Allegoria dell’Immacolata Concezione” dalla chiesa dei Santi Apostoli a Firenze e l’”Adorazione dei Magi” dal complesso monumentale di Santa Croce e Ognissanti di Bosco Marengo in Piemonte.

Per rendere la mostra fruibile anche al pubblico più giovane sono stati creati, con il contributo dell’Assessorato alla scuola del Comune di Arezzo, una serie di percorsi ideati per le scuole, diversificati a seconda del grado. Il progetto, dal titolo “Incontrare Giorgio Vasari”, ha la finalità di coinvolgere i ragazzi  in una esperienza di incontro con l'arte, rendendo i contenuti più accessibili attraverso una metodologia didattica che intreccia i contenuti veicolati alle esperienze personali dei visitatori in modo partecipativo e ludico. A realizzare le visite sarà lo staff della libreria La Casa sull’Albero, vincitrice nel 2019 del Premio Andersen come miglior libreria per ragazzi d’Italia.

Nella foto: Presentazione della mostra “Vasari. Il teatro delle virtù”. Crediti: Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura.

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