Oggi in
occasione della Giornata Mondiale per gli Animali negli Allevamenti, la
coalizione “Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica
della zootecnia” pone i riflettori sul sistema intensivo di produzione di carne
e denuncia: l’entità degli impatti sull’ambiente e sulla salute delle persone è
proporzionale al numero degli animali allevati.
Dati ISPRA
rivelano che gli allevamenti intensivi sono causa del 75% di tutte le emissioni
di ammoniaca in Italia, la seconda fonte di formazione di polveri sottili nel
nostro Paese, che ogni anno in Italia causano circa 50.000 morti premature in
Italia, in particolare in Pianura Padana, territorio non a caso con una
massiccia presenza di allevamenti intensivi. Nell’intero comparto
dell’agricoltura, il 79% delle emissioni di gas serra si deve agli allevamenti
di animali destinati al consumo umano, che generano circa il 40% delle
emissioni globali di metano.
Gli impatti
ambientali, economici, sociali e sanitari degli allevamenti intensivi sono
enormi e non più sostenibili: dall’utilizzo delle superfici agricole per la
produzione di mangimi (circa due terzi dei cereali commercializzati in Europa
si trasformano in mangime e circa il 70% dei terreni agricoli europei è
destinato all’alimentazione animale), all’enorme quantità di inquinanti come
l’emissione di ammoniaca e metano nell’aria e nitrati nel suolo e nelle acque.
La zootecnia industriale comporta la presenza di un elevato numero di animali
in uno spazio ristretto, creando inoltre un ambiente favorevole al proliferare
di virus e zoonosi. Senza dimenticare il consumo considerevole di acqua e la
produzione di enormi quantità di escrementi animali da smaltire.
“Tutti questi
numeri resi disponibili dalla ricerca scientifica e ambientale – fanno notare
le Associazioni - rendono evidente l’urgenza di avviare a livello globale,
nell’Unione Europea e nel nostro Paese una transizione della zootecnia
intensiva verso modelli di allevamento agroecologici, anche a difesa delle
piccole aziende, travolte anch’esse dal modello attuale: in poco più di 10 anni
l’Italia ha infatti perso quasi il 40 per cento delle sue ‘piccole aziende’
mentre sono cresciute quelle più grandi che spesso adottano metodi più
intensivi”.
Le associazioni
concludono che “anche per questo il cambiamento deve partire da un freno
all’ulteriore espansione degli allevamenti intensivi e passare per una
progressiva riduzione del numero di animali allevati. Serve una moratoria
sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi e sull’aumento del numero di
animali allevati in quelli già esistenti, in particolare nelle zone più
inquinate dagli allevamenti intensivi, come molte aree della Pianura
Padana”.
Per questo, le
Associazioni Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Terra! e WWF
hanno presentato a febbraio una proposta di legge, accompagnata da un
manifesto, per cambiare il sistema degli allevamenti intensivi. Dopo essere
passata al vaglio degli uffici legislativi, la proposta di legge “Oltre gli
allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia” è
stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati il 23 luglio scorso, con le
firme di 21 parlamentari di cinque diversi gruppi politici. Per incoraggiare la
transizione ecologica delle grandi e medie aziende e rendere protagoniste le
piccole aziende agricole, riconoscendo il giusto prezzo ai piccoli produttori e
garantendo ai consumatori l’accesso a cibi sani e di qualità, la proposta di
legge prevede un piano di riconversione del comparto, finanziato con un fondo
dedicato.
Le cinque
Associazioni attendono ora che il testo venga calendarizzato per essere
discusso alla Camera e per stimolare il dibattito su questo importante tema
organizzano un incontro il prossimo 24 ottobre a Roma, presso il Centro
Congressi Cavour, dalle ore 14.30 alle 18.00, al quale sono invitati il
Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Presidente della
Commissione Agricoltura alla Camera On. Mirco Carloni.
La transizione
agro-ecologica degli allevamenti intensivi rappresenta una priorità anche alla
luce dei contenuti del documento del “Dialogo strategico sul futuro
dell'agricoltura nell'UE”, presentato dalla Presidente della Commissione Ursula
von der Leyen il 4 settembre scorso. Si tratta di idee che guideranno il lavoro
della Commissione europea nella definizione di una nuova visione per
l'agricoltura e l'alimentazione nei 27 Paesi membri. L’Italia, con
l’approvazione della proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi. Per
una transizione agro-ecologica della zootecnia”, ha l’opportunità di essere
l’avanguardia del cambiamento dei modelli di gestione degli animali negli
allevamenti, per garantire la salute delle persone e dell’ambiente insieme al
benessere degli animali allevati.
Copyright
2024 Aurora International Journal - Aurora The World Wide Interactive Journal.
Vietata la riproduzione anche parziale dei presenti contenuti.