“Noi, i
ministri della difesa del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone,
Regno Unito e Stati Uniti d'America, e l'Alto rappresentante dell'Unione
europea, con la partecipazione del Segretario generale della NATO, ci siamo
riuniti a Napoli per riaffermare la nostra duratura unità e la comune
determinazione ad affrontare, in modo coeso e concreto, le sfide alla
sicurezza, in un momento storico segnato da grande instabilità. In questo
spirito, riaffermiamo con forza il nostro impegno a promuovere il rispetto
della Carta delle Nazioni Unite, ad attuare misure tangibili per aiutare a
salvaguardare la pace e la sicurezza e ad opporci a qualsiasi azione volta a
minare l'ordine internazionale libero e aperto basato su regole”.
Riunione Ministeriale G7 Difesa. Crediti foto: Ministero della Difesa.
Inizia così la Dichiarazione
congiunta sottoscritta al termine dei lavori della prima riunione ministeriale
G7 Difesa, che si è svolta a Napoli il 19 ottobre 2024 sotto la presidenza del
Ministro della Difesa Guido Crosetto, alla quale hanno partecipato anche il
Ministro della Difesa ucraino, il Segretario della NATO e l’Alto Rappresentante
dell’UE per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza. Il documento esprime con chiarezza l’impegno
che viene assunto riguardo ai problemi più gravi e complessi a livello globale,
ai quali il Ministro Crosetto ha fatto esplicito riferimento nel suo intervento
di apertura dei lavori del G7: “Ci troviamo di fronte a scenari estremamente
fluidi e caratterizzati da instabilità – ha dichiarato - con un'escalation che
va dalla competitività strategica ad un confronto aperto e continuativo. L'utilizzo
del potere militare, di strumenti ibridi per ottenere avanzamenti territoriali
o espansioni malevole nelle aree di influenza, tristemente sono ormai un modus
operandi ricorrente. Le aggressioni brutali della Russia in Ucraina e la
situazione alquanto critica nel Medio Oriente combinate con un'instabilità
profonda che si trova nell'Africa subsahariana e le tensioni sempre maggiori
nell'Indo-Pacifico mettono in luce un quadro di sicurezza deteriorato con
prospettive per il futuro che non possono essere positive. Anche se potrebbe
sembrare che questi conflitti, questa è instabilità, sono geograficamente
distanti, sono direttamente collegate a noi con dinamiche profonde e
interconnesse”.
Ministro della Difesa Guido Crosetto. Crediti foto: Ministero della Difesa.
Al primo punto
della Dichiarazione congiunta si conferma l’”incrollabile sostegno all'Ucraina che
da quasi tre anni si difende dalla brutale e illegale guerra di aggressione su
vasta scala della Russia. Condanniamo la Russia, che ha adottato una posizione
di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra
ibrida e all'uso irresponsabile della retorica nucleare”, si legge nel
documento. “Riteniamo che l'aggressione della Russia contro l'Ucraina
rappresenti una minaccia per la sicurezza internazionale, gli scopi e i
principi della Carta delle Nazioni Unite e l'ordine internazionale basato sulle
regole”.
Il G7 dichiara
inoltre di poter svolgere un “ruolo chiave”, anche con l’aiuto di altri partner
“nel processo di raggiungimento di una pace globale, giusta e duratura in linea
con il diritto internazionale, nel rispetto della sovranità, dell'indipendenza
e dell'integrità territoriale dell'Ucraina”.
Il Ministro Guido Crosetto con il collega del Regno Unito John Healey. Crediti foto: Ministero della Difesa.
Si riafferma
l’impegno “per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina, anche implementando
impegni e accordi di sicurezza bilaterali basati sulla "Dichiarazione
congiunta a sostegno dell'Ucraina" del G7 firmata a margine del vertice
NATO di Vilnius, accordi e intese di sicurezza bilaterali firmati con l'Ucraina
e l'Ukraine Compact approvato a margine del vertice NATO di Washington”. Si
sottolinea inoltre l’intenzione di continuare a fornire il sostegno
all'Ucraina, compresa “l'assistenza militare a breve e lungo termine”. Il
sostegno è confermato anche riguardo all’”integrazione euro-atlantica, inclusa
l’adesione alla NATO. Riteniamo fondamentale continuare a supportare le
esigenze di istruzione e formazione delle Forze di difesa e sicurezza ucraine a
breve e lungo termine, data la necessità di rigenerazione e ricostituzione
della forza”. Sempre a sostegno dell’Ucraina, in coerenza con quanto dichiarato
dal Vertice del G7 “le entrate straordinarie derivanti da beni sovrani russi
immobilizzati, detenuti nell'UE e in altre giurisdizioni pertinenti, saranno
utilizzate per sostenere l'Ucraina, tra cui assistenza militare, di bilancio e
di ricostruzione a breve e lungo termine, in linea con i rispettivi sistemi
legali dei membri del G7. Riteniamo prioritario lavorare ora per trovare
soluzioni per creare un esercito ucraino interoperabile con gli stati membri di
supporto e la NATO, in grado di difendere l'Ucraina ora e di scoraggiare
ulteriori attacchi in futuro. Questo processo deve basarsi su azioni coordinate
e sostenute tra gli attori statali e internazionali pertinenti. Ribadiamo che
il nostro obiettivo finale rimane una pace globale, giusta e duratura in
conformità con il diritto internazionale, come stabilito nella Carta delle
Nazioni Unite e nei suoi principi, che garantisca il rispetto della sovranità e
dell'integrità territoriale dell'Ucraina”.
Il Ministro Guido Crosetto con il collega Giapponese Gen Nakatani al G7 Difesa. Crediti foto: Ministero della Difesa.
Altro punto
centrale della Dichiarazione congiunta riguarda la situazione in Medio Oriente.
I Ministri del G7 sono unanimi nel condannare l’attentato terroristico di Hamas
del 7 ottobre 2023 contro Israele che ha “scatenato una spirale di violenza”, e
nel sostenere la “necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza, il
rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso
di assistenza umanitaria in tutta Gaza e un percorso sostenibile verso una
soluzione a due Stati”. Destano preoccupazione gli ultimi eventi in Libano per
il “rischio di un'ulteriore escalation” e le minacce alla sicurezza UNIFIL: “Riaffermiamo
inoltre l'importanza di supportare UNIFIL e le Forze armate libanesi nel loro
ruolo di garantire la stabilità e la sicurezza del Libano”. È ferma la condanna
agli “attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi marittime che transitano
nell'area, tra cui il Mar Rosso, lo stretto di Bab el Mandeb e il Golfo di
Aden, riaffermando il diritto di preservare la libertà di navigazione,
proteggere le rotte di navigazione e difendere navi e personale, in conformità
con il diritto internazionale e le risoluzioni 2722 e 2739 del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite”; e anche dell'attacco militare diretto dell'Iran
contro Israele il 13 aprile e il 1° ottobre 2024: “invitiamo l'Iran ad
astenersi dal fornire supporto ad Hamas, Hezbollah, Houthi e altri attori non
statali e dall’adottare ulteriori misure che potrebbero destabilizzare la
regione e innescare un processo incontrollato di escalation”. A preoccupare i
Ministri del G7 riuniti a Napoli, a Palazzo Reale, l’intensificarsi della “cooperazione
militare tra Iran e Russia, anche nella fornitura di missili balistici, UAV,
equipaggiamento militare e tecnologia sensibile, volta ad aggirare il regime di
sanzioni”.
Il Ministro Guido Crosetto con il collega statunitense Lloyd Austin. Crediti foto: Ministero della Difesa.
Riguardo all’Africa,
è stata espressa la preoccupazione per le “strategie perseguite da alcuni
attori statali tra cui pratiche economiche predatorie e disinformazione, che
creano instabilità”, mentre è confermato l’”impegno per il rafforzamento della
stabilità e della sicurezza dei paesi africani, sottolineando l'importanza di
un approccio integrato, attraverso azioni pratiche e coordinate con i partner
africani nel campo della pace, della sicurezza e della difesa, in particolare
nelle aree di rafforzamento delle capacità, riforma dei settori della sicurezza
e della difesa, nonché interoperabilità. In questo senso, attendiamo con ansia
le iniziative dei partner bilaterali e multilaterali sul ‘vicinato meridionale’,
comprese le attività dell'UE e della NATO”.
Quanto
all’Indo-Pacifico, tra i temi in primo piano, è stato riconosciuto il suo “ruolo
cruciale nella prosperità e nella sicurezza globale” ed è confermato l’impegno
a promuovere “partnership di sicurezza e difesa” con i suoi Paesi, e ritenuto
indispensabile “per la sicurezza e la prosperità internazionale”, “il
mantenimento della pace e della stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”,
mentre viene espressa “seria preoccupazione – si legge nel documento - per la situazione nel
Mar Cinese Orientale e Meridionale” e si ribadire la “ferma opposizione a
qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo con la forza o la
coercizione, compresi i domini marittimi e aerei”. I Ministri del G7 Difesa dichiarano
la loro preoccupazione, anche riguardo alla questione del “sostegno della Cina
alla Russia, che sta consentendo alla Russia di mantenere la sua guerra
illegale in Ucraina e ha implicazioni significative e ampie sulla sicurezza,
nonché il rafforzamento della cooperazione militare tra Cina e Russia”. Nella
Dichiarazione finale non manca la
condanna al “continuo lo sviluppo dei programmi nucleari e missilistici
balistici della Corea del Nord, in diretta violazione delle pertinenti
risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” si legge nel testo in
cui si esprime anche la “preoccupazione per la sua crescente cooperazione
militare con la Russia”.