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La Dichiarazione congiunta del G7 Difesa presieduto da Crosetto con gli impegni dei Ministri della Difesa per la pace e la stabilità globale

La Dichiarazione congiunta del G7 Difesa presieduto da Crosetto con gli impegni dei Ministri della Difesa per la pace e la stabilità globale

Per la prima volta nella storia del “Gruppo dei 7”, si è tenuta una sessione dedicata alla Difesa, con l’obiettivo di “promuovere il ruolo del G7 quale efficace forum di consultazione anche per individuare un approccio condiviso a tematiche di carattere politico-militare”. I conflitti in Medio Oriente, in Ucraina, l’instabilità dell’Africa subsahariana, le tensioni dell’Indo-Pacifico, al centro dell’attenzione.

Author: Rita Sanvincenti/Sunday, October 20, 2024/Categories: News, Italia

“Noi, i ministri della difesa del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America, e l'Alto rappresentante dell'Unione europea, con la partecipazione del Segretario generale della NATO, ci siamo riuniti a Napoli per riaffermare la nostra duratura unità e la comune determinazione ad affrontare, in modo coeso e concreto, le sfide alla sicurezza, in un momento storico segnato da grande instabilità. In questo spirito, riaffermiamo con forza il nostro impegno a promuovere il rispetto della Carta delle Nazioni Unite, ad attuare misure tangibili per aiutare a salvaguardare la pace e la sicurezza e ad opporci a qualsiasi azione volta a minare l'ordine internazionale libero e aperto basato su regole”.

Riunione Ministeriale G7 Difesa. Crediti foto: Ministero della Difesa.


Inizia così la Dichiarazione congiunta sottoscritta al termine dei lavori della prima riunione ministeriale G7 Difesa, che si è svolta a Napoli il 19 ottobre 2024 sotto la presidenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto, alla quale hanno partecipato anche il Ministro della Difesa ucraino, il Segretario della NATO e l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza.  Il documento esprime con chiarezza l’impegno che viene assunto riguardo ai problemi più gravi e complessi a livello globale, ai quali il Ministro Crosetto ha fatto esplicito riferimento nel suo intervento di apertura dei lavori del G7: “Ci troviamo di fronte a scenari estremamente fluidi e caratterizzati da instabilità – ha dichiarato - con un'escalation che va dalla competitività strategica ad un confronto aperto e continuativo. L'utilizzo del potere militare, di strumenti ibridi per ottenere avanzamenti territoriali o espansioni malevole nelle aree di influenza, tristemente sono ormai un modus operandi ricorrente. Le aggressioni brutali della Russia in Ucraina e la situazione alquanto critica nel Medio Oriente combinate con un'instabilità profonda che si trova nell'Africa subsahariana e le tensioni sempre maggiori nell'Indo-Pacifico mettono in luce un quadro di sicurezza deteriorato con prospettive per il futuro che non possono essere positive. Anche se potrebbe sembrare che questi conflitti, questa è instabilità, sono geograficamente distanti, sono direttamente collegate a noi con dinamiche profonde e interconnesse”.

Ministro della Difesa Guido Crosetto. Crediti foto: Ministero della Difesa.

 

Al primo punto della Dichiarazione congiunta si conferma l’”incrollabile sostegno all'Ucraina che da quasi tre anni si difende dalla brutale e illegale guerra di aggressione su vasta scala della Russia. Condanniamo la Russia, che ha adottato una posizione di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra ibrida e all'uso irresponsabile della retorica nucleare”, si legge nel documento. “Riteniamo che l'aggressione della Russia contro l'Ucraina rappresenti una minaccia per la sicurezza internazionale, gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e l'ordine internazionale basato sulle regole”.

Il G7 dichiara inoltre di poter svolgere un “ruolo chiave”, anche con l’aiuto di altri partner “nel processo di raggiungimento di una pace globale, giusta e duratura in linea con il diritto internazionale, nel rispetto della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina”.

Il Ministro Guido Crosetto con il collega del Regno Unito John Healey. Crediti foto: Ministero della Difesa.

 

Si riafferma l’impegno “per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina, anche implementando impegni e accordi di sicurezza bilaterali basati sulla "Dichiarazione congiunta a sostegno dell'Ucraina" del G7 firmata a margine del vertice NATO di Vilnius, accordi e intese di sicurezza bilaterali firmati con l'Ucraina e l'Ukraine Compact approvato a margine del vertice NATO di Washington”. Si sottolinea inoltre l’intenzione di continuare a fornire il sostegno all'Ucraina, compresa “l'assistenza militare a breve e lungo termine”. Il sostegno è confermato anche riguardo all’”integrazione euro-atlantica, inclusa l’adesione alla NATO. Riteniamo fondamentale continuare a supportare le esigenze di istruzione e formazione delle Forze di difesa e sicurezza ucraine a breve e lungo termine, data la necessità di rigenerazione e ricostituzione della forza”. Sempre a sostegno dell’Ucraina, in coerenza con quanto dichiarato dal Vertice del G7 “le entrate straordinarie derivanti da beni sovrani russi immobilizzati, detenuti nell'UE e in altre giurisdizioni pertinenti, saranno utilizzate per sostenere l'Ucraina, tra cui assistenza militare, di bilancio e di ricostruzione a breve e lungo termine, in linea con i rispettivi sistemi legali dei membri del G7. Riteniamo prioritario lavorare ora per trovare soluzioni per creare un esercito ucraino interoperabile con gli stati membri di supporto e la NATO, in grado di difendere l'Ucraina ora e di scoraggiare ulteriori attacchi in futuro. Questo processo deve basarsi su azioni coordinate e sostenute tra gli attori statali e internazionali pertinenti. Ribadiamo che il nostro obiettivo finale rimane una pace globale, giusta e duratura in conformità con il diritto internazionale, come stabilito nella Carta delle Nazioni Unite e nei suoi principi, che garantisca il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina”.

Il Ministro Guido Crosetto con il collega Giapponese Gen Nakatani al G7 Difesa. Crediti foto: Ministero della Difesa.

 

Altro punto centrale della Dichiarazione congiunta riguarda la situazione in Medio Oriente. I Ministri del G7 sono unanimi nel condannare l’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele che ha “scatenato una spirale di violenza”, e nel sostenere la “necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e un percorso sostenibile verso una soluzione a due Stati”. Destano preoccupazione gli ultimi eventi in Libano per il “rischio di un'ulteriore escalation” e le minacce alla sicurezza UNIFIL: “Riaffermiamo inoltre l'importanza di supportare UNIFIL e le Forze armate libanesi nel loro ruolo di garantire la stabilità e la sicurezza del Libano”. È ferma la condanna agli “attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi marittime che transitano nell'area, tra cui il Mar Rosso, lo stretto di Bab el Mandeb e il Golfo di Aden, riaffermando il diritto di preservare la libertà di navigazione, proteggere le rotte di navigazione e difendere navi e personale, in conformità con il diritto internazionale e le risoluzioni 2722 e 2739 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”; e anche dell'attacco militare diretto dell'Iran contro Israele il 13 aprile e il 1° ottobre 2024: “invitiamo l'Iran ad astenersi dal fornire supporto ad Hamas, Hezbollah, Houthi e altri attori non statali e dall’adottare ulteriori misure che potrebbero destabilizzare la regione e innescare un processo incontrollato di escalation”. A preoccupare i Ministri del G7 riuniti a Napoli, a Palazzo Reale, l’intensificarsi della “cooperazione militare tra Iran e Russia, anche nella fornitura di missili balistici, UAV, equipaggiamento militare e tecnologia sensibile, volta ad aggirare il regime di sanzioni”.


Il Ministro Guido Crosetto con il collega statunitense Lloyd Austin. Crediti foto: Ministero della Difesa.

 

Riguardo all’Africa, è stata espressa la preoccupazione per le “strategie perseguite da alcuni attori statali tra cui pratiche economiche predatorie e disinformazione, che creano instabilità”, mentre è confermato l’”impegno per il rafforzamento della stabilità e della sicurezza dei paesi africani, sottolineando l'importanza di un approccio integrato, attraverso azioni pratiche e coordinate con i partner africani nel campo della pace, della sicurezza e della difesa, in particolare nelle aree di rafforzamento delle capacità, riforma dei settori della sicurezza e della difesa, nonché interoperabilità. In questo senso, attendiamo con ansia le iniziative dei partner bilaterali e multilaterali sul ‘vicinato meridionale’, comprese le attività dell'UE e della NATO”.

Quanto all’Indo-Pacifico, tra i temi in primo piano, è stato riconosciuto il suo “ruolo cruciale nella prosperità e nella sicurezza globale” ed è confermato l’impegno a promuovere “partnership di sicurezza e difesa” con i suoi Paesi, e ritenuto indispensabile “per la sicurezza e la prosperità internazionale”, “il mantenimento della pace e della stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”, mentre viene espressa “seria preoccupazione –  si legge nel documento - per la situazione nel Mar Cinese Orientale e Meridionale” e si ribadire la “ferma opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione, compresi i domini marittimi e aerei”. I Ministri del G7 Difesa dichiarano la loro preoccupazione, anche riguardo alla questione del “sostegno della Cina alla Russia, che sta consentendo alla Russia di mantenere la sua guerra illegale in Ucraina e ha implicazioni significative e ampie sulla sicurezza, nonché il rafforzamento della cooperazione militare tra Cina e Russia”. Nella Dichiarazione finale  non manca la condanna al “continuo lo sviluppo dei programmi nucleari e missilistici balistici della Corea del Nord, in diretta violazione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” si legge nel testo in cui si esprime anche la “preoccupazione per la sua crescente cooperazione militare con la Russia”.