“SalvArti.
Dalle confische alle collezioni pubbliche” è il titolo della mostra la cui
anteprima è stata inaugurata oggi a Roma alla Casa Museo Hendrik Christian
Andersen alla presenza del
Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, del Sottosegretario all’Interno
Wanda Ferro, del Direttore dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati
alla criminalità organizzata (ANBSC) Prefetto Maria Rosaria Laganà, del sindaco
della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e dell’assessore
alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi.
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
L’anteprima, che
resterà aperta fino al 21 novembre 2024, presenta una selezione di 25 opere
d’arte contemporanea, sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata, per
essere restituite alla collettività e si inserisce nel più ampio progetto
espositivo “Arte per la cultura della legalità”, che comprende anche una mostra
al Palazzo Reale di Milano dal 2 dicembre 2024 al 26 gennaio e 2025, e al
Palazzo della Cultura di Reggio Calabria dall’8 febbraio al 27 aprile 2025, curate
dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, dall'Agenzia
Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), dal
Comune di Milano e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, in
collaborazione con il Ministero dell’Interno.
La
mostra presenta opere di grafica, pittura, scultura, installazioni e stampe
fotografiche, ordinate secondo criteri cronologici e tematici, arricchiti da
confronti che rappresentano l’eterogeneità delle correnti artistiche, degli
artisti e delle tecniche utilizzate.
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
Tra le correnti
artistiche rappresentate si trovano il gruppo “Novecento”, la Metafisica, con
artisti come Mario Sironi e Carlo Carrà, la Transavanguardia di Sandro Chia, e
la Nuova scuola Romana, insieme a esperienze come il New Dada, l’astrattismo
geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring e il genere del libro
d’artista. Il percorso consente di esplorare gli sviluppi dell'arte dalla
seconda metà del Novecento fino ai primi anni 2000, con particolare attenzione
all’evoluzione dei linguaggi artistici nel tempo: accanto alle opere di artisti
storicizzati, come un piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro, si presentano anche
ricerche contemporanee che affrontano temi sociali, come le stampe digitali di
Al Malhi o i lavori di Michele Savini, realizzati con materiali inusuali come
il chewing gum.
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
Obiettivo del
progetto “Arte per la cultura della legalità” è quello di restituire alla
collettività un patrimonio culturale a lungo invisibile al grande pubblico,
ricontestualizzando le opere in sedi museali e dando al contempo risalto al
ruolo e all’impegno delle istituzioni coinvolte – fra cui il Comando
Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di finanza – nel lungo
e virtuoso processo necessario per recuperarle
e per verificarne l’autenticità e l’interesse culturale da parte del
Ministero della Cultura, con il coinvolgimento di Segretariato regionale del
Lazio, Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio (Servizio III -
Tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico e Soprintendenza
Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio
Calabria e la Provincia di Vibo Valentia), Soprintendenza speciale Archeologia,
belle arti e paesaggio di Roma, Direzione generale Musei, Direzione generale
Creatività contemporanea.
Dopo la mostra
collettiva temporanea che si terrà a Milano e a Reggio Calabria, alcune opere
saranno consegnate agli istituti museali di Milano (Pinacoteca di Brera –
Palazzo Citterio), Roma (Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea,
Museo delle Civiltà e Istituto centrale per la grafica), Napoli (Castel
Sant’Elmo e Museo del Novecento) e Cosenza (Galleria nazionale di Cosenza),
mentre altre 22 opere, provenienti da Reggio Calabria, ritorneranno in sede
dove sono esposte sin dal 2016 nelle collezioni permanenti del Palazzo della
Cultura "P. Crupi" dalla Citta Metropolitana di Reggio Calabria,
prima realtà museale interamente dedicata alla restituzione alla collettività
di un patrimonio culturale confiscato alla criminalità organizzata.
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
"Questa
mostra - ha sottolineato il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi -
afferma la forza della legalità e di ciò ringrazio il Ministero dell'Interno.
L'iniziativa, con il suo percorso simbolico da Roma a Milano fino a Reggio
Calabria, unisce l'Italia in un itinerario ideale che ribadisce l'unità della
nostra nazione nel segno della bellezza. Il nostro patrimonio culturale ha
esattamente questo ruolo: rappresentare la nostra identità, ricordando a tutti
che siamo una vera superpotenza culturale".
“La mostra
SalvArti - ha commentato il Direttore generale Musei Massimo Osanna -
rappresenta una buona pratica sotto numerosi punti di vista, dalla
valorizzazione del patrimonio culturale, anche quale strumento di promozione
della legalità, alla collaborazione tra diverse istituzioni. L’esposizione, che
si apre a Roma, per poi proseguire a Milano e Reggio Calabria, consente la
fruizione di opere di rilevante interesse storico-artistico e al tempo stesso
offre un’opportunità di riflessione e dialogo sui temi dei valori civici, della
consapevolezza e della responsabilità della cittadinanza, rivolta a tutti i
pubblici e specialmente alle giovani generazioni”.
“È stato
finalmente restituito al perimetro della legalità - ha dichiarato il
Sottosegretario all’interno Wanda Ferro - grazie al prezioso lavoro svolto
dalla Magistratura e dalle Forze dell'ordine, un patrimonio il cui passato è
stato adombrato dall'illecita appartenenza alle organizzazioni criminali. Oggi
celebriamo non solo la bellezza di opere d'arte straordinarie, ma intendiamo
ribadire che ancora una volta lo Stato è presente e vince nella lotta al
crimine organizzato. Impedire alle strutture criminali di disporre di ulteriori
fonti di sostegno finanziario significa ostacolare la loro proliferazione nel
tessuto economico e sociale, a tutela di una crescita sana della società. Ogni
bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio
concreto di come la legalità abbia trionfato sul crimine organizzato. Il valore
di queste opere non investe soltanto la sfera artistica e culturale, ma
riguarda la storia che le accomuna, essendo state recuperate attraverso
complesse procedure di confisca. Oggi tornano ad essere patrimonio dell’intera
comunità”.
“Ancora una
volta affermiamo con convinzione un concetto già concretamente espresso sul
nostro territorio - ha affermato il sindaco della Città Metropolitana di Reggio
Calabria Giuseppe Falcomatà - il potere salvifico dell'arte, della cultura, la
sua capacità di generare bellezza e di riaffermare, attraverso una
testimonianza potente di recupero e di riproposizione di opere d'arte
confiscate, la vittoria del bene sul male, della legalità sulle logiche
criminali. Il progetto assume uno straordinario valore istituzionale, con la
collaborazione di due realtà territoriali come Reggio Calabria e Milano, con i
Ministeri dell'Interno e della Cultura, generando un'alta espressione artistica
che assume un'importante valenza anche in chiave sociale. Reggio Calabria ha
messo a disposizione la propria esperienza, connettendosi in questa brillante
sinergia, che ci accompagnerà nei prossimi mesi attraverso un progetto
espositivo a tappe che, siamo certi, sarà l'avvio di nuove ed importanti
collaborazioni”.
“Siamo
orgogliosi di contribuire a questa importante iniziativa che, attraverso
l’arte, rende visibile il frutto di un impegno collettivo contro la criminalità
organizzata - ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso
Sacchi - La mostra SalvArti è molto più di una semplice esposizione di opere
confiscate: è un segno tangibile di rinascita, di come beni illecitamente
sottratti vengano restituiti alla collettività, arricchendo il nostro
patrimonio culturale. Milano, con la sua lunga tradizione artistica e il suo
impegno per la legalità, è fiera di essere una delle sedi di questo progetto.
La cultura può e deve essere uno strumento di riscatto sociale, in grado di
educare e sensibilizzare le nuove generazioni sui valori della legalità e della
giustizia. È un’opportunità per tutti noi di riflettere sul potere dell’arte
come veicolo di cambiamento”.
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
Il Comitato
organizzatore della mostra è formato da: Direzione generale Musei del Ministero
della Cultura, ANBSC-Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione
dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Comune di
Milano - Direzione Cultura - Area Mostre e Musei Scientifici, Città
Metropolitana di Reggio Calabria, Direzione Settore 2, Affari Istituzionali,
Sviluppo economico, Risorse umane - Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”.
Fanno parte del
Comitato scientifico Andrea Viliani (direttore del Museo delle Civiltà,
Ministero della cultura), Valeria Di Giuseppe Di Paolo (funzionario storico
dell’arte della Direzione generale Musei, Ministero della Cultura), Domenico
Piraina (direttore Cultura e direttore Area Mostre e Musei Scientifici, Comune
di Milano), Gianfranco Maraniello (direttore Area Musei d’Arte moderna e
contemporanea, Comune di Milano), Domenico Michele Surace (Docente
dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria).
Inaugurazione mostra SalvArti. Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura.
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